Bindocci: “Rimborsi per interventi dai privati per liste di attesa lunghe, la Regione ha taciuto sulla legge”

“Perché nessuno ha informato i cittadini lucchesi che se costretti ad operarsi nel privato, causa i tempi di attesa nelle strutture pubbliche superiori a 3 mesi e per interventi non rimandabili – si ha diritto al rimborso delle spese sostenute?”. Così il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle Massimiliano Bindocci.
“Oggi – spiega il sindacalista – vogliamo informare i cittadini lucchesi, in difficoltà per le lunghe liste d’attesa per un intervento chirurgico che possono chiedere il rimborso integrale delle spese dell’intervento chirurgico effettuato presso una struttura privata qualora il servizio pubblico obbligasse a oltre 3 mesi di attesa. Non è una novità, è dal 2009 che i cittadini toscani potevano usufruirne, ma chi doveva informare i cittadini non lo ha fatto. Ringraziate gli amministratori che ci hanno governato, i dirigenti delle Asl che dovrebbero avere a cuore la salute dei cittadini, se per otto anni si è fatta la legge, ma poi non la si è in pratica applicata. Merito ai consiglieri regionali del M5S se nei giorni scorsi l’assessore regionale alla sanità ha dovuto rispondere alla loro interrogazione sulle liste d’attesa chirurgiche, confermando la “scoperta” incredibile che avevano fatto. Si è tenuta la legge regionale così ben celata che in otto anni nessun cittadino toscano ha potuto chiedere il rimborso. Eppure si era creato anche un apposito numero verde 800.556060. Perché i cittadini non sono stati informati?”.
“Oggi – prosegue Bindocci – abbiamo telefonato al numero verde e abbiamo chiesto informazioni in merito al rimborso, ci è stato risposto che qualora il cittadino effettuata una ricerca territoriale, risultasse che in nessun ospedale della toscana è possibile effettuare l’intervento non rimandabile entro 3 mesi, allora ha diritto al rimborso, seguendo una procedura apposita presso la propria Asl. Da quanto abbiamo capito, ben poche sono le possibilità di rimborso per i soldi sborsati dai cittadini in stato di bisogno che in questi 8 anni non hanno saputo che potevano chiedere il rimborso. Certo che si è trattato di un bel risparmio per le casse regionali e un indebito prelievo dalle tasche di cittadini in urgenza di avere un intervento e costretti a pagarselo di tasca propria, vergogna. Questi sono gli amministratori che avete votato e che anche a livello comunale non informano i cittadini dei loro diritti. Noi vi avremmo informato”.