
C’era anche il presidente della provincia di Lucca, Luca Menesini, a Roma, a protestare per il taglio delle risorse alle province e alle città metropolitane: “Sono andato a Roma a manifestare – scrive Menesini in un post su Facebook – perché il governo restituisca alle province e città metropolitane i soldi che ci spettano. E adesso questa richiesta pare stia trovando accoglimento. Lo Stato, infatti, s’è preso gran parte dei nostri soldi, circa l’ 85 per cento delle entrate, perché le Province dovevano chiudere”.
“I servizi più rilevanti che dobbiamo gestire – spiega il numero uno di Palazzo Ducale – sono essenziali per la qualità della vita dei nostri cittadini: scuole superiori, strade provinciali, beni immobili di pregio assoluto. Le Province dovevano essere abolite. Ma con il referendum del 4 dicembre sono rimaste. E la loro riforma va completata. Oggi sono la casa dei comuni, la provincia dei sindaci. Le Province, quindi, devono riavere i soldi ceduti in modo da poter continuare a fare scuole belle e sicure, migliorare la viabilità, e tanti tanti interventi che i cittadini si aspettano e hanno ragione. Sono contento di aver manifestato perché finalmente si è aperto uno spiraglio. Le Province ci sono, esistono, e fanno lavori utili al territorio e alla comunità. E non potrebbe essere diversamente visto che la nuova Provincia è la Provincia dei sindaci. Io sono presidente della Provincia di Lucca perché sindaco di Capannori. Non fossi sindaco, non avrei potuto essere eletto presidente. Tutti i consiglieri delegati sono o sindaci o consiglieri comunali, quindi persone che conoscono i bisogni dei cittadini. E questo servizio tutti lo svolgiamo senza alcun costo per l’ente”.
“La Provincia di Lucca ha dato milioni di euro al governo – conclude Menesini – Tutti soldi dei lucchesi. Rivoglio quei soldi per garantire la sicurezza di quello che abbiamo e per fare tante tante tante opere per i lucchesi (con lucchesi intento i cittadini di tutta la provincia, Lucca, Piana, Valle del Serchio e Versilia). Non mollo, sarò nella lotta fino all’ultimo. Sono un uomo concreto, non potrei ricoprire un ruolo senza provare a migliorare la qualità della vita delle persone”.