Pellegrini (Lucca Città in Comune): “Sì all’educazione di genere a cuola”

18 maggio 2017 | 08:26
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Pellegrini (Lucca Città in Comune): “Sì all’educazione di genere a cuola”

Cristina Pellegrini, delegata sindacale Cgil nella azienda UniCoop Firenze di Lucca, candidata Pci nella lista Lucca Città in Comune per Marina Manfrotto, vuole lanciare una risposta alla “provocazione fatta alle famiglie lucchesi” riguardo le politche a difesa della famglia.
“In quanto attivista dei diritti civili verso le comunità Lgbtq – spiega -, trovo assurdo che si continui a voler negare i più basilari diritti civili alle famiglie arcobaleno solo perché non corrispondono ai canoni tradizionali, utilizzando la giustificazione della protezione verso i figli; prolungare questa serie di discriminazioni di genere, fomenta l’odio verso le diversità e crea discrepanze all’interno della nostra società, colpendo l’armonia tra i cittadini”.

“Lucca Città in Comune supporta pienamente le comunità Lgbtq e i loro diritti alla famiglia, in quanto riteniamo che sia diritto di ogni persona, a prescindere dal genere e orientamento sessuale, potersi unire in un nucleo familiare e poter essere genitori. Sono anni che mi batto per i pari diritti e le discriminazioni di genere e posso dire che il nostro pease è tra gli ultimi in Europa per quanto riguarda i diritti umani: la stesse esperte Asl sulle politiche giovanili, in collaborazione con l’Oms, seguono la delicata questione dell’educazione sessuale a scuola, con l’intento di fornire a bambine/i e a ragazze/i informazioni imparziali e scientificamente corrette su tutti gli aspetti della sessualità e contemporaneamente aiutarli a sviluppare le competenze necessarie ad agire sulla base delle predette informazioni, contribuendo così a sviluppare atteggiamenti rispettosi ed aperti che favoriscono la costruzione di società eque. Questo tipo di approccio aiuta a a far maturare in bambine/i e ragazze/i quelle competenze che li renderanno capaci di determinare autonomamente la propria sessualità e le proprie relazioni nelle varie fasi dello sviluppo, affinchè possano vivere la sessualità e le relazioni di coppia in modo appagante e allo stesso tempo responsabile. Il modello di scuola pubblica previsto dalla Costituzione repubblicana e dalla legislazione ordinaria si ispira ai principi della laicità, della libertà di insegnamento, del pluralismo didattico culturale e della democrazia degli organi collegiali. In particolare, la scuola pubblica non si configura come un servizio a domanda – va avanti – per cui i docenti dovrebbero adeguare le loro iniziative didattiche ai desideri delle famiglie, in quanto il “dovere e diritto dei genitori di mantenere , istruire e educare i figli”, “il diritto dei genitori di provvedere all’educazione e all’insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche” è garantito dalla Costituzione mediante la possibilità di iscrivere i propri figli presso le scuole paritarie di tendenza. L’idea di base è quella di spingere la stragrande maggioranza degli studenti a frequentare la scuola pubblica proprio per garantire loro il pluralismo didattico culturale e la possibilità di venire a contatto con idee e orientamenti diversi, in modo da potere esercitare in modo libero e consapevole le proprie scelte di cittadini. Libertà religiosa e libertà di pensiero significa anche libertà dei figli rispetto agli orientamenti religiosi e culturali dei propri genitori. Perciò ritengo il caso di promuovere nelle scuole e nelle famiglie, tramite l’educazione generale dei figli, progetti sulla diversità di genere, impegnandosi in programmi politici e sociali a favore dei diritti umani e contro qualsiasi tipo di discriminazione. Personalmente ritengo che a Lucca non ci siano abbastanza aiuti verso le comunità Lgbtq e che sarebbe necessario avere uno sportello di informazione per il  supporto e i servizi”.