Elezioni a Lucca, 7 domande ai candidati sindaco

20 maggio 2017 | 22:17
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Elezioni a Lucca, 7 domande ai candidati sindaco

Ventidue giorni alle elezioni amministrative di Lucca. E una campagna elettorale che stenta a decollare. Nonostante otto candidati sindaco, oltre 500 candidati per il consiglio comunale, la macchina dei partiti e l’arrivo dei primi big: prima Di Maio, poi, nel bene o nel male, Vittorio Sgarbi, quindi La Russa. In attesa di Salvini, Meloni, Toti e, forse, Matteo Renzi.
Un impegno notevole, fra incontri, confronti, comunicazioni, comunicati stampa, presentazioni e strette di mano. Ma c’è una cosa che finora è mancato in tutto questo: i contenuti.
Anche se si fa un gran parlare di programmi, idee e iniziative per quando il candidato si siederà sulla poltrona più importante di palazzo Orsetti in questa campagna iniziata da mesi mancano le risposte concrete, documentate, quelle che stanno fuori dai libri dei sogni.
Eppure un libro mastro su cui orientarsi ci sarebbe pure. L’attuale maggioranza, infatti, ha approvato il bilancio preventivo per l’anno in corso. Voci, capitoli di spesa, entrate presunte, uscite programmate, piano triennale dei lavori pubblici, allocazione delle risorse.

Una programmazione giusta, sbagliata, così così? Già, perché poi alla fine amministrare è per gran parte questione di numeri. E allora qui viene la prima domanda, inevitabile, diretta a tutti i candidati sindaco, compreso a quello uscente: cosa va e cosa non va nel bilancio approvato in una delle ultime sedute dell’assemblea di Palazzo Orsetti. Quali voci, allo stato dell’arte (difficile, nei primi mesi di mandato cambiare radicalmente l’assetto economico dell’ente, trovare nuovi finanziamenti, etc.) vanno diminuite, aumentate, cancellate, spostate, emendate? Quali lavori pubblici, di quelli previsti, si porteranno a compimento, quali mantenzioni ordinarie e straordinarie si faranno, quali si procrastrineranno nel tempo? E quello che vale per il bilancio del Comune, come prospettiva, vale anche per assetto e bilanci delle società partecipate a maggioranza pubblica, controllate dalla Lucca Holding: cosa fare e cosa non fare di queste realtà, tutte a bilancio certificato e, adesso, a controllo analogo per cui non si può più farne la cassa (o peggio il baratro) del bilancio comunale.
Contenuti, dunque. Che siano venti giorni di contenuti e non di surplace dentro e fuori le coalizioni, né di argomenti facili. E si vada nel dettaglio, non in superficie, affrontando questioni che non siano solo quelle emergenziali, ma che facciano capire una idea di città, una prospettiva. E non solo quella del 2022, anno di fine del prossimo mandato, ma magari quella del 2030 e oltre.
Ecco allora una serie di domande che ci sentiamo di sottoporre agli otto candidati sindaco, oltre a quella, necessariamente preliminare, su come modificare l’attuale bilancio preventivo del 2017 del Comune di Lucca.
1) Il centro storico. Serve una parola chiara e definitiva sul futuro del centro storico di Lucca. Non sulle funzioni, ma sul traffico. Si vuole un centro storico aperto o chiuso alle auto e se si vuole aperto quando e come: aperto di notte, in pausa pranzo, nei weekend. E aperto a cosa: alla sosta, al traffico di attraversamento. E ancora, in caso positivo, con quali modifiche alla viabilità cittadina?
2) L’inquinamento atmosferico. Sfortunatamente per il dibattito politico non siamo in periodo di sforamenti delle Pm10, altrimenti il tema sarebbe già affiorato a pieno diritto in campagna elettorale. E allora: con quali metodi, con quali mezzi, con quali eventuali sinergie si vuole affrontare il tema dell’abbattimento delle polveri sottili nell’aria nel Comune di Lucca?
3) La sanità. Il mantra di molti di coloro che hanno a che fare con il servizio sanitario dice che la sanità, a Lucca come altrove, non funziona. Assunto che le competenze per la sanità non sono dei Comuni, ma che allo stesso tempo il sindaco è la principale autorità sanitaria sul territorio di riferimento, con quali mezzi, con quali risorse, con che tipo di rapporto con la Asl e con l’assessorato alla sanità della Regione Toscana si intende intervenire per migliorare, modificare, implementare i servizi sul territorio. Quale il ruolo del Campo di Marte (e il suo futuro anche urbanistico, sempre indicando con che modalità, visto che la proprietà non è comunale), dell’ospedale San Luca e delle altre realtà sanitarie territoriali (dagli ambulatori alle Rsa, passando per i centri socio sanitari)?
4) E’ indubbio che molte delle tematiche che va ad affrontare un Comune abbiamo necessità di risposte comprensoriali. Secondo i candidati, dunque, è in agenda l’ipotesi di pensare a forme di collaborazione più strette con i comuni limitrofi se non proprio a un vero Comune unico della Piana?
Infine, come corollario alle 5 domande (ripetiamo per temi: bilancio, centro storico, smog, sanità, comune unico) due domande che riguardano l’elettorato e gli avversari: da chi i candidati sindaco non vorrebbero mai ricevere il voto? E quale, indicandone solo uno, degli altri candidati non voterebbero mai?
Per le risposte siamo a disposizione in ogni forma, meglio se scritta (per non cadere nell’alibi delle errate interpretazioni) all’indirizzo email redazione@luccaindiretta.it (Oggetto: Risposta alle domande dei candidati) o al numero di telefono 346.6194740.