Giorgi (M5S): “La Fondazione Cassa di Risparmio è dei lucchesi non di chi la governa”

20 maggio 2017 | 19:13
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Giorgi (M5S): “La Fondazione Cassa di Risparmio è dei lucchesi non di chi la governa”

Fondazione Cassa di Risparmio ancora sotto attacco dopo l’elezione dei nuovi vertici e dopo l’esclusione di nomi importanti del panorma imprenditoriale e sociale dalla nuova assemblea dei soci. Ad alzare l’asticella della polemica è la portavoce del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi: “La carica ricoperta dagli organi e dal presidente della Fondazione – è l’opinione della consigliera uscente – ha una valenza onorifica, ancor prima che funzionale dei compiti a cui essa è preposta. Essa è da attribuire a personalità altamente rappresentative del territorio, per etica e serietà professionale verso tutti i lucchesi, che, nel corso del tempo, hanno contribuito a creare il suo patrimonio e tuttora permettono la sua vitalità. Non sono da condividere, perciò, le parole del neopresidente ragionier Bertocchini tendenti ad attribuire la ricchezza della fondazione al management della Cassa di Risparmio. Le cose non stanno così. Né per questo, come riconoscenza (se corrispondesse al vero) bisognerebbe ancora riservare il suo ufficio al dottor Lattanzi, già presidente della Fondazione. La Cassa di Risparmio prima e la Fondazione poi devono dire grazie al nostro territorio laborioso, alle capacità artigianali, industriali e turistiche dei nostri cittadini, alla nostra città insomma. Non a caso essa, infatti, è stata un polo d’attrattiva per le più importanti banche italiane, da sempre presenti, con prestigiose sedi, sul nostro territorio”.

“Non credo proprio – prosegue Giorgi – che qualche “bancario” nel senso stretto della parola, possa vantarsi di qualcosa in questo periodo. Occorre piuttosto che qualcuno si faccia un approfondito esame di coscienza e ci spieghi, ad esempio, come si sia potuto demotivare un’intera classe di lavoratori, orgogliosi, un tempo, di essere impiegati di banca. Presidente Bertocchini, nel momento in cui si appresta, da ex direttore, ad un nuovo e prestigioso mandato, lasci stare gli autoelogi e piuttosto ci spieghi la questione delle “deleghe” (alcuni dicono in bianco, ma sicuramente non corrisponderà al vero) impropriamente utilizzate. Non possiamo certo accontentarci di quello che dice, con poca cautela, il vicepresidente Castiglioni: “Perché ci si accorge del problema deleghe in questa occasione e non è stato sollevato il problema in altri casi recentemente avvenuti?” Anche Lei crede che il persistere di consuetudini che, eventualmente, non trovino riscontro nell’ordinamento giuridico costituiscano un attenuante?”.