
Martedì (23 maggio) dalle 10 alle 11 cittadini e cittadine sono invitati a partecipare al presidio organizzato dalle segreterie territoriali della funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil davanti alla Prefettura di Lucca “per manifestare – dicono i sindacati – contro la grave criticità in cui versano i servizi fondamentali della Provincia dopo i prelievi forzosi stabiliti dal governo centrale: ben 37 milioni di euro derivanti dalle tasse che i lucchesi versano alla Provincia e da ulteriori tagli ai servizi sul territorio. Scuole superiori, strade, mercato del lavoro e centri per l’impiego, sicurezza, protezione civile, trasporto pubblico e privato, istruzione, diritto allo studio, cultura (biblioteche e musei), servizi per i giovani (Cantiere) e politiche di genere non avranno più fondi a disposizione e la Provincia non potrà più garantire neppure la manutenzione”.
“Le strade e le infrastrutture stradali – prosegue la nota – stanno risentendo fortemente dei continui tagli di risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria e a settembre sarà a rischio anche l’apertura delle scuole superiori: oltre all’assenza di risorse per le manutenzioni necessarie per garantire gli standard di sicurezza, mancheranno i soldi per le utenze elettriche, il gas e l’acqua e all’arrivo del freddo anche degli impianti di riscaldamento. Questa la denuncia che le organizzazioni sindacali del pubblico impiego in occasione della giornata nazionale di mobilitazione delle Province italiane presenteranno al prefetto di Lucca affinché il governo torni indietro rispetto a un apparato politico nazionale che non si preoccupa più dei servizi sui territori, dei diritti e della sicurezza dei cittadini ma interviene soltanto con regime di urgenza quando il crollo dei ponti, i cedimenti delle strade o i danni delle scuole hanno causato delle vittime”.
“Il decreto legislativo 50 del 24 aprile scorso – la cosiddetta manovra correttiva 2017 – concludono i sindacati – sarebbe dovuta essere l’occasione per rifinanziare province e città metropolitane mettendole in condizione di poter erogare ai cittadini i servizi rimasti in capo a questi enti dopo gli scriteriati tagli che si sono susseguiti dal 2014 con la legge Delrio ma lo stanziamento dei 110 milioni di euro a fronte dei 650 milioni non è sufficiente: su alcuni territori ci saranno tagli insostenibili ai servizi, in altri come la Provincia di Lucca, la dichiarazione di dissesto e servizi azzerati”.