
“Basta Pd e accoliti”. Una frase che in bocca al candidato sindaco M5S, Massimiliano Bindocci, non suona certo nuova. Tanto che appare anche in forma di hashtag in un suo recente post su Facebook nel quale il sindacalista candidato prende di mira il candidato sindaco Alessandro Tambellini e il partito che lo sostiene. Un’uscita che ha provocato la reazione della candidata consigliera capolista dei dem, Valentina Mercanti che ha mal digerito quell’attacco, perché arriva da chi “ha avuto la tessera del Pd in passato”. La Mercanti va ben oltre questa ’rivelazione’ e pubblica anche la foto che ritrae Bindocci a fianco di Poletti, ex candidato sindaco del Pd alle ultime elezioni comunali a Viareggio, durante l’assemblea del partito a cui l’aspirante sindaco cinque stelle aveva partecipato “appoggiando”, sostiene la candidata consigliera Pd, lo sfidante di Giorgio Del Ghingaro. Pronta la replica del candidato cinque stelle: “Sì, ho avuto la tessera del Pd ma da anni non l’ho rinnovata: non ho nulla da nascondere”.
In effetti, risulta al Pd che Bindocci avesse la tessera del partito dal 2013 al 2015: “Mi risulta – commenta la Mercanti rivolgendosi direttamente a Bindocci – che anche lei ha avuto la tessera del Pd in passato: ma capisco, spesso quando non si riesce ad essere protagonisti è più facile demolire che costruire. Il Pd lucchese per esempio non candida a sindaco persone trovate un paio di mesi prima dalla scadenza elettorale: la militanza, l’attivismo è un valore”. Poi la candidata consigliera Pd attacca Bindocci per aver definito Tambellini “candidato fantoccio”. “L’aspirante sindaco del movimento – commenta ancora la Mercanti -, iscritto al Pd fino al 2015, sostenitore del candidato Pd alle ultime amministrative a Viareggio, passato da un sindacato ad un altro, poi dal Pd ad un movimento che se non piaci al capo annulla la scelta di un candidato a sindaco, vedi Genova, ha pure il coraggio di parlare di fantocci? Facile sparare contro i partiti quando probabilmente all’interno di questi non si è trovato spazio. A noi il candidato a sindaco piace frutto di un percorso, non di opportunità elettorali per prendere qualche voto in più”.
Il candidato Bindocci non si scompone: “Ho frequentato – ricostruisce – gli ambienti del Movimento studentesco di Azione Cattolica ai tempi del liceo, negli anni dell’università ho preso la tessera del Psi dopo la morte di Pertini e ho frequentato per qualche anno l’ambiente per fuggirne schifato. Confermo che per un due tre d’anni ho preso a Lucca la tessera del Pd pensando che cambiasse il paese, ma tra l’altro non ho partecipato mai ad una riunione come iscritto e da qualche anno non la ho più rinnovata. Ebbene proprio così – aggiunge -: ho capito che la politica del Pd ed accoliti sta rovinando l’Italia. Non ho mai avuto incarichi nel Pd di nessun tipo. Faccio presente, anche per il fatto di essere conosciuto, che non ho mai nascosto niente. Certe uscite che vogliono essere attacchi personali contro ogni etica politica e personale dimostrano l’assoluta mancanza di motivazioni. Ho poi anche tessere di donatori di sangue, organi, associazioni ambientaliste e molte altre ancora. Anche di qualche supermercato. Se poi ci viene consentito parliamo di quello che la politica tradizionale ha fatto e delle nostre proposte per rendere Lucca a 5 stelle. E su questi argomenti non ce ne è per nessuno”.