Lucca Città in Comune: “Un assessore alla cultura per realizzare politiche partecipative”

Domani (24 maggio) i professionisti dei beni culturali si faranno vedere e sentire con iniziative e manifestazioni in tutto il paese nell’ambito della giornata di mobilitazione promossa da Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali.
“L’industria creativa e culturale – dice Lucca Città in Comuen – si colloca al terzo posto in Italia da un punto di vista occupazionale dopo il settore edile e quello della ristorazione e alberghiero, con 880mila occupati diretti che salgono a oltre 1 milione se si considerano gli indiretti, ed ha un valore economico complessivo di 47,9 miliardi di euro, pari al 2,96 per cento del Pil nazionale. Ciononostante solo negli ultimi cinque anni gli occupati in cultura sono diminuiti di oltre il 7 per cento; musei e biblioteche chiudono continuamente e quelle che rimangono aperte sostituiscono lavoro stabile con lavoro iper precario o addirittura gratuito”.
“Ci piacerebbe sentire dall’assessore alla cultura del Comune di Lucca – prosegue la nota – un parere su questi dati, parole di supporto alle giuste rivendicazioni dei lavoratori del settore, magari un progetto per mettere in sinergia la rete museale lucchese con l’Isi Pertini, il liceo artistico, il liceo classico, il conservatorio Boccherini, il mondo dell’associazionismo e l’amministrazione del comune capoluogo per un grande rilancio di Lucca come polo culturale, per far riscoprire ai lucchesi tutti i tesori della città. Ci piacerebbe, ma non è possibile, perché tra le trentacinque deleghe distribuite dalla giunta Tambellini (che pure ha un assessore con delega allo sport, uno all’innovazione tecnologica, uno al controllo di gestione, uno alla sicurezza, e uno all’Opera delle Mura, eccetera eccetera) non esiste la delega alla cultura. Il sindaco dopo avere liquidato due assessori se n’è assunto l’onere, perché di onore non ce n’è stato. L’azione del sindaco/assessore è stata inesistente. Non che la cosa ci stupisca, perché quando entri dalla porta cinquecentesca di una cinta muraria, cammini per un cardo di epoca romana (costeggiando un Anfiteatro) fino a raggiungere una piazza in stile Impero e una residenza napoleonica, beh, l’ultima cosa a cui pensi è la necessità di prendersi cura della cultura. Oppure no?”.
“Lucca Città in Comune e la sua candidata sindaco, Marina Manfrotto – conclude la nota – intende promuovere una cultura partecipativa. Le politiche culturali dell’amministrazione comunale, per essere realmente efficaci ed inclusive, non possono più essere delegate in esclusiva alle figure istituzionali, ma devono vedere la partecipazione diretta dei cittadini, attraverso il coinvolgimento costante e trasparente delle realtà associative esistenti nel territorio e dei cittadini singoli o in rete tra loro. L’assessorato e la commissione cultura coordineranno e organizzeranno le esigenze e le proposte, che vengono dalla cittadinanza, pur mantenendo il legittimo ruolo d’indirizzo e progettare una città policentrica che sappia spostare investimenti ed energie anche nei quartieri e nei paesi, per ricostruire una rete di relazioni e una reale partecipazione alla cosa pubblica. Il punto di incrocio di queste due linee guida potrebbe essere la costituzione in ogni quartiere e paese di Centri culturali e sociali polifunzionali autogestiti, aperti, accoglienti, accessibili, generativi di incontri e di partecipazione attiva, con le uniche discriminanti dell’antifascismo, dell’antirazzismo e dei principi sanciti della Costituzione”.