Garzella: “Basta favori e clientele, con Lucca cambierà”

25 maggio 2017 | 16:14
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Garzella: “Basta favori e clientele, con Lucca cambierà”

“Basta con il sistema di favori e clientele che sta sempre più diventando la normalità anche nella nostra città”. Il candidato sindaco di Lucca, Avanti tutta!LiberaMente Lucca Matteo Garzella attacca alcuni suoi sfidanti, prendendo spunto dal dibattito politico delle ultime ore. “Dobbiamo mettere un freno – dice – a un sistema ormai simile ad altre zone della nostra provincia dove una sola famiglia gestisce tutto e tutti, si è obbligati a inginocchiarsi e a ingoiare rospi di continuo per vivere e ancor di più sopravvivere. Ho 38 anni e due figli piccoli, anche e forse soprattutto, per questo ho deciso di fare qualcosa di concreto e decisivo per cambiare le prospettive della mia città e dare un’alternativa vera e valida per l’amministrazione del suo presente e per porre le basi del suo futuro”.

Garzella entra nel merito delle diverse questioni: “Barsanti – afferma – ha scoperto l’ennesimo favore elettorale di Tambellini che assegna spazi pubblici al suo stesso partito, non avendo nemmeno il pudore o la vergogna di chiedersi se questo modo di operare sia in linea con la giustizia sociale che la sinistra da sempre a gran voce chiede. Bindocci afferma che nella assunzione dei lavoratori, i nostri ragazzi per inciso, da parte di Lucca Comics, si agisce per chiamata e non per concorso come obbligherebbe giustamente la legge, formando magari così clientela e dipendenza dalle scelte di singoli che chiudono libertà e speranze. Imt, sicuramente in maniera legittima, sceglie per un posto di prestigio e ritorno economico, il figlio dell’ex presidente della Fondazione Crl che ne è da sempre la sostenitrice economica principale, lasciando a tutti il dubbio che le cose non siano scollegate e che figli di persone ‘normali’ non possano avere le stesse opportunità. Santini e un suo candidato, facendo un’analisi interessante che anche noi stiamo facendo delle difficoltà che esistono per disattenzione o cialtronaggine sui percorsi riservati a chi ha disabilità, si accorge che il Comune per primo crea barriere a chi di ostacoli ne ha anche troppi nella vita (e al riguardo ci siamo imbattuti in qualcosa di clamoroso che non esito a definire incredibile ed ingiustificabile e di cui presto daremo ampia notizia). Una città questa che vede – aggiunge – un provveditore agli studi far leva principalmente sui propri sottoposti per creare in pochi giorni una lista, che se non si volesse essere maligni e pensare che in questo periodo si assegnano le cattedre (posti di lavoro in pratica) e non essendosi sospesa dall’incarico (la legge lo consente, ma la decenza lo imporrebbe) decide il destino dei propri candidati e si volesse essere benvolenti e considerare che è tutto frutto della stima che hanno di lei, non ci si può comunque esimere dal dire che non è così che l’amministrazione pubblica guadagna in dignità e rispetto da parte della gente normale. Questa non è la Lucca che noi persone normali vogliamo e che deve dare certezze alle speranze dei nostri figli. Non è la Lucca che vogliamo quella dove un assessore parla di ‘creazione di felicità pubblica’ riferendosi all’intervento previsto a S. Vito, dove ci sono persone a cui è stato detto che verrà demolita la casa, senza dirgli dove e come andranno ad abitare nell’attesa di vedere la consegna di una nuova. Io voglio che Lucca sia una città dove il merito conta, dove si possono avere speranze e sogni pensando che realizzarli sia possibile, dove se sei cieco o invalido non è impossibile vivere e dove la cosa pubblica ti da una mano, levando ostacoli e non mettendoli o lasciandoli mettere ad altri. Voglio che se si interviene per migliorare un quartiere e la vita che c’è dentro, lo si faccia parlando con le persone che ci abitano, non andando contro e stracciando accordi come a Pontetetto, lasciando nel dubbio e nell’angoscia come a S. Vito o in un mare di problemi come chi abita vicino al nuovo sottopasso ferroviario. Voglio dare speranza e certezza, fondando tutto questo sul diritto, sulla legalità, sul merito e lo voglio fare perché è giusto, non perché conviene a me o ai miei amici. Lucca deve cambiare, non in peggio finendo sotto il controllo totale di una famiglia che controlla tre candidati; deve cambiare in meglio, dandosi una speranza e una voglia di essere libera come è sempre stata nella sua storia. Ho 38 anni, è il tempo di prendersi queste responsabilità, è il tempo di governare Lucca, insieme”.