Turismo e commercio, round fra gli 8 candidati sindaco

25 maggio 2017 | 00:00
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Turismo e commercio, round fra gli 8 candidati sindaco
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Turismo e commercio, round fra gli 8 candidati sindaco
Turismo e commercio, round fra gli 8 candidati sindaco
Turismo e commercio, round fra gli 8 candidati sindaco

di Roberto Salotti
Su una cosa tutti gli otto candidati sindaco sono concordi: il turismo e il commercio, e con essi la valorizzazione del patrimonio culturale cittadino, sono il vero volano su cui progettare il rilancio di Lucca. Nessuno escluso. Le potenzialità, secondo alcuni valorizzate, secondo altri ignorate e per alcuni ancora da mettere in cantiere, ci sono tutte. E allora é inevitabile parlare di servizi, infrastrutture, coordinamento e concertazione fra categorie, residenti, tessuto sociale ed economico. Su temi come la viabilità, i parcheggi, la questione Ztl e quella della movida si sono accesi i riflettori mercoledì sera (24 maggio) al primo vero confronto fra gli aspiranti inquilini di Palazzo Orsetti, organizzato dalla Confcommercio di Lucca. Accessibilità al centro storico, salvaguardia della sua peculiarità in un mondo sempre più globalizzato, difesa dell’identità del commercio e ambizione ad essere una città di respiro europeo, tutti argomenti declinati variamente dai protagonisti del dibattito che si avvicinano ormai a grandi passi all’esame delle urne del prossimo 11 giugno. A drenare il dibattito andato avanti a Palazzo Sani per circa due ore e mezza quattro domande, sintesi fra quelle proposte dall’associazione di categoria e quelle giunte dai commercianti che stasera hanno affollato la sala conferenze, insieme ai sostenitori dei candidati sindaco.

Qualche scintilla e stilettata non è ovviamente mancata, specie in chiusura quando il susseguirsi di temi e la trama delle risposte ha fornito il là a qualche piccata ‘replica’ tra candidati, in particolare tra il sindaco uscente Alessandro Tambellini che senza nominarli ha risposto agli attacchi che gli giungevano sia da Fabio Barsanti, candidato di Casapound e Alleanza per Lucca, sia da Remo Santini, candidato sostenuto da due liste civiche e dai partiti del centrodestra sui lavori fermi alla Manifattura Tabacchi, o, più avanti sulle presenze di turisti in città. In chiusura, invece, ha sollevato più di qualche mugugno l’uscita della candidata sindaco di Lucca Città in Comune, Marina Manfrotto, che, intervenendo per ultima, ha utilizzato parte del suo appello al voto per attaccare Barsanti: “Non si può votare un candidato che si definisce fascista contemporaneo”. Nessuna possibilità di replica per l’interessato.
Ma per il resto il confronto, moderato dal giornalista e addetto stampa di Confcommercio Simone Dinelli, si è svolto senza incidenti di percorso.
PIANO DELLE FUNZIONI, MORATORIA PER I BAR E MOVIDA
Dopo il benvenuto del presidente Confcommercio Ademaro Cordoni, il confronto è entrato subito nel vivo con la prima delle quattro domande, che concentra in sé temi centralissimi nel dibattito in città. In primo luogo il capitolo del piano delle funzioni, tema annoso e che, ora che la città si è dotata di un nuovo piano strutturale, dovrà essere, a detta di tutti, affrontato come priorità. Ne sono convinti tutti, a cominciare dalla prima chiamata a parlare, la candidata sindaco Ilaria Quilici, che si presenta con la lista Lega Toscana: “Tutto – ha detto – deve discendere dal piano strutturale: su questa base occorre attivare una concertazione con associazioni di categoria e attori del settore per arrivare alla definizione di un piano che costituisca una garanzia per le attività senza porre troppi limiti al mercato”. Su una cosa Quilici rassicura: “Diciamo no alla grande distribuzione, si è andati già ben oltre i limiti”. La ricetta per una movida sicura, secondo Quilici, sono “maggiori controlli della polizia municipale, anche se nel fine settimana è necessario essere più elastici. Credo che sia comunque prioritario cercare di differenziare l’offerta di intrattenimento per i giovani, sia in centro che in periferia”.
“Il piano delle funzioni – ha detto invece la candidata Donatella Buonriposi, sostenuta da Lei Lucca e da Rinascimento Sia – è uno strumento essenziale nell’ambito del regolamento urbanistico: sarà una delle prime cose da prendere in esame: la riflessione che faremo partire immediatamente se verremo eletti, non significherà necessariamente introdurre dei cambiamenti ma una analisi sulla situazione dovrà essere fatta. Lucca negli ultimi anni ha visto sparire molti negozi storici, tante attività commerciali si sono concentrate nelle medesime strade principali, ora c’è una forte necessità e un bisogno incalzante di pensare anche ad un commercio di qualità. Nel frattempo sono invece nati parecchi supermercati, e la grande e media distribuzione sta prendendo sempre più corpo. Ciò dipende anche dagli affitti che sono esosi, facendo sì che la città si vada omologando. Invece Lucca ha bisogno di diversificarsi, di qualità”.
Il tema della movida, ha aggiunto Buonriposi, è “molto caro ai giovani. Bisogna cercare di conciliare i loro interessi con quelli dei residenti cercando di lasciare un margine ad una certa flessibilità. I gestori delle attività, ad ogni modo, debbono essere sensibilizzati e responsabilizzati perché garantiscano il loro apporto nell’assicurare una movida tranquilla e senza incidenti”.
Sul tema delle funzioni, Matteo Garzella, candidato sindaco per Lucca avanti tutta e Liberamente Lucca, è convinto: “E’ essenziale che vengano mantenuti gli esercizi di prossimità – afferma -: senza questo genere di commercio il tessuto sociale si impoverisce, e senza commercio di qualità si ha perdita di identità e si creano, penso alle periferie, quartieri dormitorio. Puntiamo molto alla lotta al degrado e al recupero della dignità dei paesi e delle frazioni. In questo senso la difesa del commercio è un tema focalizzante. Tuttavia, siamo convinti: centro storico e aree periferiche sono ugualmente importanti e crediamo che serva uno sviluppo equo del territorio”.
“Preferisco – ha aggiunto – non parlare di movida, bensì di fruizione notturna della città che deve essere favorita assolutamente. Noi abbiamo incentrato sulla parola rispetto l’azione per questo tema, i diritti dei cittadini residenti non devono impedire lo sviluppo economico delle attività e allo stesso tempo le attività non devono gravare sulla vita dei cittadini”.
Per Remo Santini, candidato sindaco sostenuto da SiAmo Lucca, Lucca in Movimento e da Fi, Fdi e Lega Nord, allo stato attuale la situazione è drammatica: “Bisogna dire – ha affermato – che purtroppo il centro storico sta morendo e il commercio sta soffrendo tantissimo: il piano delle funzioni va adottato in tempi rapidi ed è da estendere anche alle periferie. Si è assistito ad una proliferazione delle attività di ristorazione, la moratoria che vieta nuove aperture di attività di somministrazione va prolungata. Bisogna poi fermare l’apertura dei mini market che in centro storico sono proliferati”. Secondo Santini è necessaria un’inversione di tendenza: “In questo modo – ha infatti aggiunto – la qualità del commercio purtroppo è calata: ci sono meno attività e il turismo è mordi e fuggi. Se vogliamo fare una vera azione di recupero, servono negozi di qualità. Sulla possibilità di consentire la media distribuzione sono d’accordo ma è necessario portare anche alte case di moda e griffe in centro storico, cercando di incentivare appunto la qualità”.
La ricetta per la movida è invece stata già annunciata: “Vogliamo istituire – ha detto Santini – il sindaco della notte: sarà un rappresentante delle categorie economiche che si prende responsabilità di far funzionare con appositi decaloghi il sistema dell’intrattenimento in città. I problemi si risolvono anche con nuovi spazi per i giovani, per questo all’ex Cavallerizza vogliamo realizzare un locale dedicato ad essi”.
Per Fabio Barsanti, il candidato sindaco di Casapound e Alleanza per Lucca “sul piano delle funzioni a Lucca si è dormito e nel frattempo abbiamo assistito ad aperture indiscriminate. La nuova amministrazione dovrà occuparsene come priorità. Sono poi favorevole alla moratoria per le nuove attività di somministrazione perché qui altre aperture indiscriminate farebbero morire definitivamente il commercio”. Per una movida senza problemi, invece, secondo Barsanti è necessario che “Lucca torni ad essere viva, di giorno e di notte”. “Per la notte, in questi anni si sono subiti i ricatti di un comitato che annovera pochissimi rappresentanti e che ha sempre messo paletti. Certo, ci sono leggi regionali di cui tener conto per arrivare ad una vita notturna adeguata, istituirò un tavolo di concertazione fra esercenti e fruitori stessi dei locali. Non si può poi prescindere dal recupero dei grandi contenitori come il Carmine e la Manifattura che sono vere occasioni, peccato che nel primo caso siamo solo ai lavori e nel secondo il cantiere è fermo. Da ultimo il mercato: sarebbe meglio riportarlo in centro”.
“Il piano delle funzioni – osserva Marina Manfrotto, candidata di Lucca Città in Comune – in altre città è già utilizzato, provvederemo sicuramente anche noi perché è fortemente richiesto. Penso che si debba far incontrare necessità e domanda rispettando le tradizioni. Il piccolo commercio purtroppo non è più presente. Però in città ci sono attività di grande qualità, anche sul fronte della ristorazione, bisogna puntare su queste. Sulla media distribuzione, Lucca si è dotata di un regolamento che la salvaguarda. La movida deve nascere dal rispetto delle istanze di residenti e commercianti oltre che dei nostri giovani: sarà necessaria una concertazione tra le parti”.
“A Lucca – osserva invece Massimiliano Bindocci, candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle – secondo noi la questione ha bisogno di una visione ampia, perché non c’è soltanto il centro ma anche la periferia e i paesi. E’ necessario riqualificare le zone commerciali anche nelle frazioni e nei quartieri. Il centro storico di Lucca si rivolge ad un prodotto di qualità, non intesa solo come griffe ma anche come prodotto legato al territorio e questa peculiarità va difesa e valorizzata”. Soluzioni per la movida? “Questione difficilissima: le ragioni dei giovani vanno coniugate con quelle dei cittadini residenti”.
Il candidato Alessandro Tambellini, sindaco uscente sostenuto per la rielezione da Pd, Lucca Civica, Sinistra con Tambellini, Giovani Democratici, Lucca per l’Ambiente, assicura che se sarà riconfermato il piano delle funzioni sarà la priorità: “Dopo l’approvazione del piano strutturale – ha detto – sarà la naturale conseguenza con il regolamento urbanistico. E’ chiaro che non riguarderà soltanto il centro storico ma tutto il contesto comunale”. Poi Tambellini rivendica il primato sui limiti imposti alla proliferazione delle attività di somministrazione che negli ultimi anni erano proliferate in città: “Il Comune di Lucca – ha detto – è il primo ad averla attivata in Italia, vogliamo prorogarla, perché scadrà a fine ottobre 2018, fino a quando non ci doteremo del piano delle funzioni. Per quanto riguarda la moratoria fuori dal centro storico non ci sono appigli di legge, potrebbe essere impugnata da chiunque. La moratoria va estesa tuttavia anche ai ristoranti, laddove si può, perché sono veramente troppi. Sulla media distribuzione, non ci sono dubbi: potrà essere prevista soltanto al Carmine, e lo dico riferendomi ad un precedente intervento, quell’area era completamente abbandonata: questa amministrazione è invece riuscita a fare passi avanti e fortuna che i lavori sono iniziati”. “Sulla movida – ha aggiunto – il percorso di concertazione è già stato attivato nell’apposita commissione in prefettura alla quale aderiscono categorie e residenti”.
TASSA DI SOGGIORNO, PROMOZIONE, ITINERA E ASSESSORATO
Il dibattito è andato avanti facendosi sempre più addentro alle tematiche del turismo e della promozione. Al centro della seconda domanda la tassa di soggiorno e i capitoli d’investimento dell’introito. Ai candidati è stato chiesto anche il programma sulla promozione, declinato in vari aspetti: dai rapporti con l’aeroporto di Pisa, al futuro di Itinera; da ultimo è stato chiesto se le deleghe a turismo e commercio finiranno nelle mani di uno o più assessori. Soltanto Bindocci si è detto contrario alla tassa di soggiorno, mentre gli altri candidati hanno rivelato che la confermeranno.
“Sono favorevole alla tassa di soggiorno ma l’introito va totalmente reinvestito nella spesa del turismo – ha detto il candidato Fabio Barsanti -. A Lucca servono fondi perché la promozione turistica è stata piuttosto carente, il caso Itinera lo dimostra. Il turista che viene a Lucca non ha granché a disposizione in termini di servizi e informazioni sul patrimonio culturale e artistico, penso a Nottolini e ai musei del territorio. Il centro è un patrimonio artistico a cielo aperto e come tale deve essere trattato. Due cose almeno ho in mente per la promozione della città: puntare sul sigaro toscano e sui motori, due tradizioni storiche di Lucca. Inoltre, il museo della città va completamente rigenerato e credo che Lucca abbia anche tutte le carte in regola per partecipare al bando per essere città cultura nel 2020”.
“Se decidiamo di mantenere la tassa di soggiorno – ha spiegato Marina Manfrotto – deve essere utilizzata in modo produttivo: vorremmo investire l’imposta dopo esserci coordinati con gli operatori del turismo per verificare i settori dove investire. Necessario coinvolgere anche l’ospite, in questo modo dimostriamo una trasparenza e un certo impegno per mantenere i servizi. Dobbiamo avere assolutamente relazioni forti con l’aeroporto di Pisa. Pensiamo, per la promozione, di costituire una agenzia di innovazione sociale del lavoro e delle attività produttive, che tenga conto delle attività e costituisca un collegamento con le categorie produttive della città”.
Per Massimiliano Bindocci invece la tassa di soggiorno deve essere abolito: “Se a Lucca vogliamo un turismo di qualità ed è quello a cui noi puntiamo non dobbiamo penalizzare il cliente dell’albergo, per questo crediamo che vada tolta la tassa di soggiorno. Quanto all’aeroporto di Pisa c’è da pensare anche al fatto che non ci sono né treni né navette dirette per Lucca”. Quanto poi al futuro di Itinera, Bindocci è convinto: “Per farla funzionare deve essere assorbita da altre partecipate o addirittura da Lucca Holding. L’assessorato? Per noi sarà unico per commercio e turismo: non ne faremo più di sei, perché vogliamo contenere questo tipo di costi”.
Il candidato del centrosinistra Alessandro Tambellini ha fatto notare che “la tassa di soggiorno è tra le più basse in Toscana. I proventi sono stati destinati, tra le altre cose, alla creazione del calendario unico degli eventi, Vivi Lucca, che ha accolto manifestazioni che quando ci siamo insediati nemmeno esistevano. Senza considerare eventi come il Photolux che abbiamo rilanciato, o i Comics che hanno raggiunto numeri importantissimi. A Lucca c’è stato un turismo di qualità e lo dicono i numeri: a Casa Puccini si sono recati oltre 34mila visitatori e sulla Torre Guinigi sono salite più di 200mila persone. Il capitolo accoglienza? Due dati. Ticket bus: prima che ci insediassimo neanche venivano riscossi. Questo ha consentito di rimettere a posto Itinera che, almeno, non perde più. La società, va detto, si occupa dell’accoglienza e non può fare, per legge, promozione. Per il futuro, andremo avanti nel percorso tracciato ma penso che l’ideale sia affidare ad un solo assessore le deleghe al turismo e alla cultura”.
“Il turismo di qualità – ha detto la candidata Ilaria Quilici – può fare la differenza, ma va garantito il decoro della città. Con la tassa di soggiorno si può riqualificare anche qualche monumento, e penso in particolare all’acquedotto del Nottolini. Itinera dovrà dare migliori servizi di accoglienza e con l’aeroporto dovranno essere realizzati collegamenti diretti. Di tutto questo potrà occuparsi un unico assessore con deleghe al turismo e al commercio”.
“I proventi della tassa di soggiorno – afferma Donatella Buonriposi – devono ricadere sul turismo ed essere esplicitati chiaramente in un capitolo di bilancio. Dovrà essere investita in servizi, che non sempre sono buoni in città. Itinera andrà riorganizzata, puntando alla formazione dei lavoratori. Ci sono poi – aggiunge – grandi risorse poco sfruttate, che vengono proprio dai nostri studenti. C’è la possibilità di lavorare molto sull’alternanza scuola lavoro, ci sono tantissimi fondi e ne approfitteremo. Lucca soffre poi di cattivi collegamenti con le altre città e per noi non si può pensare a tutto questo a compartimenti stagni: commercio, turismo e cultura non possono essere sganciati. Serve una visione d’insieme”.
“Sì alla tassa di soggiorno – dice invece Matteo Garzella – ma deve essere realmente tassa di scopo, il che vuole dire eventi ma anche infrastrutture pensate per il turismo, come ad esempio nuovi posti auto. Penso soprattutto che sia necessario guardare al turismo sportivo ed enogastronomico che sono in forte crescita, attraverso sinergie fra operatori e categorie. Il collegamento con l’aeroporto va migliorato con nuovi mezzi. Quanto all’assessorato, ne creerò uno unico fra cultura, turismo e commercio e verrà affidato ad un manager a livello nazionale”.
“Il turismo – ha detto quando è giunto il suo turno Remo Santini – è il petrolio del centro storico, una risorsa anche per il lavoro. Sono favorevole al fatto che rimanga la tassa di soggiorno, ma la maggioranza uscente non sempre ha usato tutti i proventi per il turismo. Noi investiremo i fondi in una nuova cartellonistica multilingue, poi nella realizzazione di bagni pubblici che è un’altra mancanza in città. E’ incredibile che si sia cessato il rapporto con l’aeroporto di Pisa, dobbiamo riappropriarci di questa collaborazione. Serve sicuramente un collegamento diretto. Quanto ad Itinera, c’è da dire che in questi anni non è stata messa in grado di operare: bisogna ritrovare una formula, perché deve fare anche promozione turistica, potremmo provare a stabilire anche una collaborazione con Confcommercio per aprire una nuova agenzia di promozione nel caso in cui non fosse percorribile la strada Itinera. L’idea forte è di aprire il museo delle mura, per promuovere il monumento e organizzare visite guidate alle sue bellezze e nei sotterranei”.
DALLA ZTL, AL TPL, FINO AI PARCHEGGI E ALL’EX MANIFATTURA
Mobilità e accessibilità al centro storico, con i collegamenti tra centro e periferia in primo piano, e, pomo della discordia, parcheggi e tariffe. Un dibattito fiume quello a Confcommercio che ha visto, anche su questo fronte, posizioni contrapposte tra i candidati. Tra essi, c’è chi, come Barsanti propone uno spegnimento dei varchi a fasce e a orari determinati, con una apertura totale del centro storico dalle 23 “per questioni di sicurezza”, dice. Ma anche il sindaco uscente, Alessandro Tambellini, lancia la possibilità di una via di mezzo, pur confermando l’intenzione di mantenere la zona a traffico limitato: con l’acquisto delle telecamere in uscita ai varchi, il progetto del candidato del centrosinistra è quello di dare la possibilità di accessi temporanei e per determinate circostanze alla zona off limits. I parcheggi sotterranei sono la vera risposta al problema di mancanza di stalli per Donatella Buonriposi ma per Remo Santini servono soluzioni a breve scadenza. Per questo propone di realizzare altri stalli blu, a pettine, dallo stadio fino a Porta San Jacopo lungo la circonvallazione. Ma vediamo le posizioni nel dettaglio.
Il primo iscritto a rispondere alla terza domanda a Confcommercio è Tambellini che sul tema dell’accessibilità al centro storico aggiunge che: “In città non ha funzionato il progetto di carico-scarico nelle piazze per evitare il transito dei mezzi in centro e intendiamo risolverlo continuando ad incentivare i mezzi elettrici”. Sul tema dei parcheggi all’ex manifattura il candidato del centrosinistra mette un punto fermo: “Saranno 600, altri 83 sono pronti per essere attivati all’ex Lorenzini. Bisogna poi migliorare i parcheggi esterni, collegamento con il centro, va creata possibilità di una nuova circolazione alternativa alla circonvallazione, per evitare il transito dei mezzi pesanti. Il tal che migliorerà ulteriormente con la nuova gara darà anch’esso una mano”.
“Il problema vero – sottolinea invece Bindocci – è l’inquinamento dell’aria, bisogna incentivare trasporti ecologici e anche la sicurezza sulle strade. Per la Ztl va sentita tutta la cittadinanza per migliorarla. Sui parcheggi esterni, bisogna valutare la possibilità di introdurre tariffe variegate tra quelle settimanali e quelle del fine settimana. C’è poi il tema del parcheggio dell’ospedale che non deve essere a pagamento. Per la Manifattura Tabacchi, oltre al parcheggio, immaginiamo un futuro con ludoteca e museo del fumetto”. “Non toglieremo la Ztl, anche perché manca una rilevazione sui flussi di accesso, in seguito – dice invece Marina Manfrotto – decidiamo. Nel progettare i parcheggi all’interno delle Mura bisogna però privilegiare i residenti”. Sulla Manifattura invece avverte: “Non deve essere svenduta, è necessario riportarvi uffici pubblici e servizi, creando parcheggi anche per gli utenti”.
“Il centro deve essere reso appetibile – osserva il candidato Fabio Barsanti -, dallo sviluppo del centro arriva l’appetibilità. Sono favorevole all’apertura delle Ztl dopo le 23 per motivi di sicurezza. Credo inoltre che possa essere prevista una disattivazione delle telecamere a orari determinati e nella fascia più esterna alla Ztl per agevolare il transito di quanti devono accompagnare persone in centro storico. Per i parcheggi, io non sprecherei la Manifattura: 600 stalli sono più che sufficienti. Sono semmai necessari almeno due parcheggi interrati, ad esempio in piazza Martiri della Libertà e in piazzale Boccherini. Per la Manifattura il progetto è chiaro: dico no ai privati sì ad esempio ad un multisala. I parcheggi scambiatori sono una necessità così come lo sono nuove piste ciclabili”.
“Proponiamo – dice invece Remo Santini – la prima mezzora gratis per la sosta, con la possibilità delle prime due ore gratis durante l’inizio della settimana. In questo modo si può riportare gente in città. Sulla circonvallazione abbiamo l’idea di creare posti auto a pettine, come presenti tra porta S. Pietro e i Macelli, nella zona dallo stadio fino a Porta San Jacopo: anche a noi piacciono i parcheggi sotterranei ma Lucca ha bisogno di soluzioni a breve termine. Al riguardo dico che alla Manifattura servono almeno mille posti auto. Per questo grande contenitore, mi sono confrontato con la famiglia Gialdini che sarebbe disponibile a realizzarvi un multisala”.
“E’ necessario – ha sostenuto invece Matteo Garzella – mantenere la Ztl ma con una apertura differenziata in orari stabiliti in alcuni periodi dell’anno. Quanto all’accesso al centro, sicuramente Lucca Port è da sviluppare per il trasporto ecologico. Vogliamo realizzare piste ciclabili per il centro e un miglior servizio navetta per i parcheggi scambiatori. Ritengo poi che la Manifattura debba mantenere la sua vocazione pubblica. Progettiamo qui lo sportello unico al cittadino e un museo civico che vada nell’ottica di un percorso innovativo”.
“Sì alla Ztl – dice Donatella Buonriposi -, ma andrà agevolato l’accesso al centro storico. Servono parcheggi, anche interrati che sono secondo noi la soluzione migliore. Auguriamoci invece per la ex Manifattura che ripartano i lavori. Qui immaginiamo un luogo di raccolta dell’attività amministrativa, una cittadella della pubblica amministrazione, che consenta liberare i palazzi storici e portarci eventi culturali”.
“Bene mantenere Ztl ma la sera è necessario spegnere i varchi – è convinta anche Ilaria Quilici di Lega Toscana -. Per quanto riguarda la viabilità, propongo una circonvallazione a doppio senso eliminando i sensi unici per evitare il traffico. La manifattura? Potrebbe essere trasformata in un museo dell’auto. All’interno delle mura, servono collegamenti tra periferia e centro storico e per la sosta è importante che ci sia un biglietto unico per tutte le zone”.
SICUREZZA, ACCATTONAGGIO MOLESTO E DECORO URBANO
Tre temi sentitissimi che sono stati al centro della quarta questione posta ai candidati.
Per Remo Santini la soluzione è il vigile di quartiere, poi “servono ordinanze più severe. Ci sono accattoni davanti ad ogni negozio, non è dignitoso nemmeno per chi l’elemosina la chiede. C’è la partita del decoro urbano da vincere, Lucca è abbandonata a se stessa, negli spalti c’è ancora l’erba alta. Andranno trovate partnership con i privati per contribuire al decoro e per mantenere bella la città: il privato non è il diavolo, anzi”.
“Dobbiamo ripartire – sostiene Matteo Garzella – da una riorganizzazione della polizia municipale: negli ultimi mesi il personale è stato sottoposto ad uno stress che non era francamente necessario. Anche il vigile di quartiere è necessario, e la costituzione del turno di notte. Questo contribuirà ad attenuare problema della sicurezza, ma sarà necessario intensificare azioni per il decoro, vogliamo assolutamente intervenire per migliorare qualità di vita della città”.
“Abbiamo la legge Minniti, che dà importanti strumenti d’intervento ai sindaci su questo tema – osserva Donatella Buonriposi -. L’accattonaggio molesto va eliminato, prefetto e sindaco devono aver chiaro quale è il percorso da fare. E’ necessario anche mettere ad un tavolo e richiamare alle responsabilità le associazioni che accolgono e assistono stranieri in modo che non li facciano bighellonare per tutto il giorno. Non si può certo punire chi fa la carità, ma bisogna studiare soluzioni per evitare atteggiamenti molesti. Per noi il tema del decoro urbano è fondamentale, ho creato una lista centrata sul tema della bellezza, perché è a questo che deve aspirare Lucca”.
“Serve – è convinta Ilaria Quilici di Lega Toscana – attivare una sinergia in prefettura con comuni limitrofi sul tema della sicurezza, perché ci possa essere un controllo capillare. E’ necessaria poi un’ordinanza contro l’accattonaggio molesti, con controlli della municipale sia alla stazione che in piazzale verdi su chi arriva, per fare da deterrente. Per il decoro è necessaria anche una cultura scolastica e civica: al riguardo una buona possibilità è quella di costituire il cantiere di paese sul modello di quello che fa Capannori”.
Il sindaco uscente Alessandro Tambellini sul tema della sicurezza e del decoro riparte dalla Manifattura, per replicare alle accuse di alcuni candidati: “I lavori ripartiranno a breve e possono annunciarlo questa sera”, dice provocando un brusio di disappunto nel candidato Santini. Poi Tambellini torna sul tema sicurezza: “Abbiamo puntato sul controllo del vicinato che è stato esteso a diverse frazioni e che sta dando già ottimi risultati. Contro l’accattonaggio molesto abbiamo costituito in seno alla municipale il Noa e installato ben 40 telecamere in centro storico. Adesso con la legge Minniti sono possibili anche i Daspo, ma bisogna ricordare che chiedere l’elemosina non è un relato se non è molesto. Per il decoro è stato approvato di recente il regolamento urbano, ma i veri risultati si possono ottenere davvero se c’è la collaborazione e una sorta di alleanza di tutti”.
“Per la sicurezza – dice Bindocci – è necessario riqualificare e agire sul decoro. Uguale per le periferie: bisogna illuminare le strade, fare in modo che i quartieri siano frequentati e vissuti. Bisogna poi essere seri sulla repressione. Togliamo dall’accoglienza il business, per l’accattonaggio poi la soluzione è il reddito di cittadinanza”.
“Dobbiamo considerare che ci sono zone in città che hanno bisogno di una maggiore attenzione – osserva Manfrotto -. Una città civile gli accattoni non li deve avere. Il daspo secondo me non risolve il problema. Invito comunque a cercare di non fomentare l’odio fra le persone, perché solo così si può avere la percezione vera di sicurezza”.
“Per la sicurezza, quando si parla di centro storico, una città più viva è più sicura – afferma Fabio Barsanti -. Se non invertiamo la tendenza di una città morta, non arriveremo a nulla. Sostengo la necessità dello spegnimento della Ztl per la sicurezza. Serve anche il rafforzamento dei controlli della polizia municipale”. Quanto poi agli accattoni molesti Barsanti è perentorio: “Si possono fare ordinanze per risolvere il problema e sanzionare anche chi l’elemosina la fa”.
GLI APPELLI FINALI
Il finale è riservato agli appelli al voto al mondo del commercio. Il primo ad aver diritto a parlare è stato Bindocci: “Una città a cinque stelle è possibile – ha detto -: il nostro progetto di città è a misura d’uomo, di donna, di bambino, di disabile, pensata per l’attenzione ai vari soggetti della città. L’ambiente, l’aria, l’acqua pubblica saranno temi centrali in una città più bella dove vivere meglio tutti. Noi useremo il metodo della partecipazione e del confronto continuo. Non da ultimo la trasparenza assoluta”
“Tra questa amministrazione e i commercianti – ha detto Alessandro Tambellini – c’è stato dialogo e collaborazione su tanti aspetti, mai è mancata la collaborazione. Certo c’è anche da saper decidere, in alcuni casi è necessario. Crediamo con la nostra azione di aver costruito un momento di arricchimento per il centro storico, ora stiamo lavorando sulle periferie. La nostra politica si allarga e guarda oltre i confini di Lucca. Abbiamo stabilito una collaborazione con i Comuni limitrofi per fare del turismo un sistema ampio, vorremmo realizzare accordi anche con Viareggio e con Pisa. C’è poi una ragione politica per votare noi, è la necessità di non tornare indietro. Abbiamo attuato in questi anni una politica di serietà e trasparenza, non c’è stato alcun atto contestato all’amministrazione. Quello che abbiamo impostato è stato fatto sulle basi della solidarietà e dell’accessibilità della città e del centro storico”.
“Votate me per una politica al servizio del cittadino e delle imprese – ha detto Ilaria Quilici -, niente promesse: cose semplici, essenziali: fatti senza strafare. Si parte con me da una politica di ascolto e trasparenza, rispondendo solo ai cittadini che sono i nostri primi datori di lavoro. Ci sarà l’impegno a mantenere la sicurezza e la serenità della città in una dimensione europea”.
“Vedo una città assopita, che fatica a erogare servizi – ha detto Donatella Buonriposi -, una città che si lamenta di una sanità che non funziona. Sicuramente cose buone sono state fatte, ma non abbiamo visto ancora il salto di qualità, dando la possibilità di esprimere tutte le risorse culturali che la città ha, perché la ricchezza di Lucca è il suo patrimonio e il suo saper guardare con un salto in avanti al futuro. Vogliamo una città che si sappia confrontare con il mondo”.
“Il problema di Lucca in questi anni è stato che è andata indietro – ha detto Matteo Garzella – Lucca ora deve riscoprire la sua originalità, vogliamo una città che si affidi ad una classe dirigente seria e che non si pianga addosso, sono troppi gli aspetti per i quali si nota che Lucca sia veramente peggiorata dai punto di vista della sicurezza, della trascuratezza delle frazioni periferiche e del commercio: queste saranno le nostre priorità, partiremo con concretezza per rilanciare questa città”.
“Con me sindaco – ha detto Remo Santini – non assisteremo più a quello che è successo in questi cinque anni. L’assessore al turismo è cambiato tre volte in cinque anni. La mia amministrazione sarà competente, gli assessori non saranno nominati in base a logiche di partito o a professori che non hanno competenze. Un sindaco da solo non può fare nulla se non ha una squadra affiatata. Votare Santini perché nelle liste che mi sostengono ci sono due esponenti del mondo Confcommercio. Vogliamo una Lucca che pensi in grande, che riacquisti che scommette e che dia speranza, facendo delle scommesse innovative”.
“E’ giusto votare me – ha detto Fabio Barsanti – perché Lucca va smossa da un sistema di potere che ci ha rovinati negli ultimi 20 anni, sia a destra che a sinistra. Davanti abbiamo una prateria di offerta culturale e non la sfruttiamo. Lucca adesso è una città della poca trasparenza, serve invece una politica che venga vissuta 365 giorni all’anno e che porti a difendere il suo territorio, il suo commercio e le sue attività produttive, noi abbiamo un concetto di politica slegato dai vecchi partiti e che mette in primo piano la città”. “Votate me – ha detto Marina Manfrotto – perché la mia lista non rappresenta soltanto la sinistra ma anche la società civile che si è battuta e si batte in sua difesa, nel rispetto degli altri e dei valori. Non vogliamo certo – dice con la stilettata finale – che si arrivi a votare chi si definisce un fascista contemporaneo”.