
“Abbiamo un progetto, abbiamo una visione, vogliamo vedere Lucca come l’unione di 8-9 centri commerciali”: così Massimiliano Bindocci, candidato del M5S, a proposito della visione complessiva della città. “Dobbiamo superare la visione di un centro storico entro le mura e le periferie. Abbiamo quartieri come S. Anna, S. Concordio, S. Vito, S.Angelo, Borgo Giannotti, Arancio, S.Marco lungo le arterie che vanno dal centro alle quartieri, che sono piene di negozi, ma che sono concepite solo come luoghi di scorrimento o quartieri dormitorio, mentre invece meritano esser considerati luoghi da vivere. Abbiamo poi le oltre 60 frazioni che meritano esser considerate anch’esse dei borghi con pari dignità di un centro storico. Abbiamo una globalità del territorio ove i comitati paesani devono divenire, grazie all’aiuto dell’amministrazione, non solo luogo di confronto o punto per raccogliere richieste, ma anche motore di nuove iniziative atte a rendere questi centri storici vivi, non più zone dormitorio. Non bastano 2 mercatini rionali e qualche iniziativa estemporanea, il Centro Commerciale Naturale è una risposta che deve iniziare a concepire queste zone come luoghi di vita. Si deve pensare a mercatini tematici, a mostre, incontri, attività culturali diffuse, i cittadini si devono riappropriare delle vie, delle piazze, tornare a passeggiare ad incontrarsi. Questo oltre che sviluppo porta sicurezza e qualità della vita.
Si pensi alle nostre strade come la sarzanese, la pesciatina, il Brennero, la Pisana vecchia e nuova, con centinaia di negozi che sono centri commerciali naturali da valorizzare”.
Bindocci specifica ulteriormente la sua posizione: “Dobbiamo tornare ad avere i quartieri e le frazioni vive – afferma – con una rivitalizzazione del commercio, anche a livello comunale è possibile l’introduzione del reddito di cittadinanza, la recente esperienza del comune di Livorno a guida M5S ci dice che è possibile, le centinaia di famiglie che ne possono usufruire, spendono quei soldi per le loro necessità primarie ed aumentano il commercio locale.
Dobbiamo avere quartieri e frazioni vive con una maggior sicurezza, i cittadini devono poter passeggiare in sicurezza ad ogni ora del giorno e della notte. Seppur con molti punti criticabili il decreto Minniti consente ai sindaci di applicare il Daspo a quelle situazioni che possono rappresentare pericolo per i cittadini onesti, noi lo applicheremo e faremo in modo che i cittadini onesti possano riappropriarsi delle città e dei territori. Ma, se la legge lo consente, dobbiamo pensare anche a centri centri commerciali che stanno aperti fino a tarda ora diventando luoghi dove dopo una certa ora si incontrano solo malintenzionati o locali che in qualche modo sono luoghi pericolosi”.