Mammini: Manifattura sarà casa di cultura e arte

27 maggio 2017 | 11:37
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Mammini: Manifattura sarà casa di cultura e arte

L’ex Manifattura sarà casa della cultura e dell’arte, un laboratorio innovativo con strutture attrezzate per le nuove generazioni. Lo dice l’assessore all’urbanistica Serena Mammini che torna a parlare dei futuri utilizzi del grande contenitore. “Al giro di boa della dimessa campagna per le elezioni amministrative – osserva – si fa sempre più evidente una poco comprensibile anomalia: l’assenza o la precarietà delle idee intorno al ri-uso della ex-Manifattura, volume immenso che da solo, se ben utilizzato, porterà a concrete soluzioni problemi di antica data: centralizzazione di servizi strategici ai cittadini, luoghi di nuova formazione, spazi a tecnologia evoluta dedicati al sapere, le memorie del territorio, l’intrattenimento intelligente. Parte integrante di quel volume si chiama Manifattura della Cultura, e non è un’idea o una suggestione campata in aria ma punto preciso di un Accordo di programma stipulato tra Comune e Regione, con i suoi specifici ed esclusivi fondi predisposti, cospicui anche”.

“Un accordo strategico – aggiunge – che qualsiasi parte politica si affermi nelle elezioni dovrà affrontare a partire dai prossimi mesi. Fermiamone dunque un’ipotesi significativa, quella che si può già definire la Casa della cultura e dell’arte. Una città come Lucca, che legittimamente ambisce a rientrare da protagonista nella sua dimensione europea di antica data, non ne potrà fare a meno – e in questa prospettiva, la questione è già oggi all’ordine del giorno. La Casa della cultura e dell’arte si profila come componente strategica della Manifattura della Cultura perché, rispetto ai prodotti e gli eventi culturali e artistici, sarà luogo non solo di esposizione ma anche di produzione, promozione, vendita o offerta. Lucca è città ricca di risorse intelletuali e artistiche di primo piano, riconosciute al livello internazionale e ignorate da noi. Vecchia storia, ma che diventa malsana se si valuta seriamente la forbice tra la ricchezza del sapere e la sua dispersione. Da noi sta crescendo una giovane generazione che ha bisogno di laboratori attrezzati e di reti intelligenti; non chiede soldi, chiede strutture. La nostra stessa memoria profonda rischia di diventare fossile intorno ai grandi personaggi del passato se non vi si interviene con sapienza riproponendola con gli strumenti cha la modernità offre. Cultura ed arte hanno un costante e vitale bisogno di vivere e di rivivere nel tempo, contaminandosi, assorbendo e metabolizzando le energie dell’oggi. La Casa della Cultura e dell’Arte dovrà quindi diventare una sede privilegiata della nostra città, capace di offrire servizi e prodotti e di dialogare con strutture analoghe di cui l’Europa si sta dotando. Casa della cultura e dell’arte, dunque, come luogo aperto di produzioni, visioni, scambio nella naturale vicenda e rete europea”.