
Reddito di cittadinanza comunale. E’ questa una delle proposte del candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, che dice: “È nostra intenzione – spiega – introdurre il reddito di cittadinanza comunale, così come fanno già da duue anni gli amministratori M5S di Livorno. Se riusciremo sarà una misura tampone in attesa che una legge nazionale, ci metta al pari o all’avanguardia rispetto agli altri paesi europei”.
“Vogliamo ricordare che il progetto nazionale di reddito di cittadinanza del M5S prevede: sostegno al reddito condizionato alla formazione e al reinserimento nel mondo del lavoro e al rispetto di determinati obblighi (esempio rendersi subito disponibile a lavorare, attivarsi nella ricerca attiva di un lavoro, offrire un piccolo contributo in favore della collettività in base alle proprie competenze, non rifiutare più di tre proposte di lavoro, ecc.); una conseguente manovra economica che contribuisce a far aumentare i consumi dei beni primari, e con essi, i profitti delle aziende. Aziende che, grazie alla ripresa delle proprie vendite, potranno assumere lavoratori, rimettendo in moto l’economia reale del Paese, non quella virtuale delle banche; l’introduzione di un salario minimo orario; l’implementazione delle politiche attive del lavoro, il rafforzamento dei Centri per l’impiego e la promozione di nuova impresa destinando importanti risorse economiche anche per le start up innovative”.
“Quindi . spiega Bindocci – non è minimamente un incentivo a non andare a lavorare, ma un incentivo all’economia e alla creazione di nuovi posti di lavoro. L’unico modo per liberare le persone dalla miseria e restituire loro la dignità. Con il progetto del reddito di cittadinanza sia nazionale che comunale siamo nel giusto, tanto da indurre il governo e la Regione Toscana a cercare di scopiazzarlo. È stato introdotto il Sua (sostegno per l’inclusione attiva) a livello nazionale, mentre la regione sta lavorando al reddito di garanzia. Il reddito di cittadinanza comunale si andrà ad integrare a queste due misure quando saranno a regime e consentirà di coprire una platea di cittadini lucchesi che non rientrano nelle predette misure. Anche a Lucca cercheremo di rendere possibile questa misura di sostegno economico e sociale a favore di soggetti temporaneamente in condizioni disagiate. Sostegno che le incentivi a darsi da fare per trovare un impiego e a migliorare la propria condizione di vita. Perché una cosa deve essere chiara: il reddito di cittadinanza non deve trasformarsi in uno sussidio permanente. Non si tratterà comunque di cifre importanti per il bilancio del Comune, considerando che parallelamente diminuiranno le necessità di altri capitoli della spesa sociale. Quindi anche certe pelose preoccupazioni per i bilanci si riveleranno pretestuose”.
“L’esempio di Livorno ci dice – conclude Bindocci – che con 300mila euro si possono assistere circa 250 persone, per Lucca andrà valutata la situazione del bilancio comunale e conseguentemente verrà stanziata inizialmente una cifra idonea, ma tale da non creare ulteriori problemi all’equilibrio finanziario dell’ente. Inoltre diversamente da quanto spesso succede, non ci sarà alcun meccanismo discrezionale: questa misura, verrà messa a bando in nome della trasparenza più assoluta e per evitare insopportabili favoritismi Sarà questo uno degli argomenti dell’incontro che terremo mercoledì 31 maggio alle 18 sotto la loggia di palazzo Pretorio in piazza San Michele, con la presenza di alcuni esponenti della giunta comunale di Livorno. Con noi nessuno deve rimanere indietro”.