La Città delle donne ai candidati: “Fare rete per una maggiore parità”

Una richiesta di maggiore parità e di un impegno più costante nel contrastare le diseguaglianze. E’ questo l’appello che la Città delle Donne fa ai candidati sindaco, pur ricapitolando i risultati già conquistati: “Alcuni strumenti utili a promuovere una partecipazione più paritaria sono già stati adottati dall’amministrazione comunale uscente, di cui abbiamo apprezzato l’operato e le opportunità di collaborazione – si legge in una nota -: presenza di donne competenti nella giunta e nei cda delle partecipate, costituzione della Commissione Pari Opportunità, prima lettura di genere del bilancio comunale. Sono stati inoltre migliorati i servizi a sostegno del lavoro di cura e si è molto ampliata l’offerta culturale e formativa su rimozione degli stereotipi di genere, condivisione del lavoro di cura, valorizzazione delle diversità, lotta alla violenza di genere”.
“Vogliamo ora richiamare l’attenzione dei candidati e delle candidate sindaco – prosegue la Città delle donne – su questioni che incidono sulla qualità della vita quotidiana delle donne e degli uomini di Lucca e che invece percepiamo assenti dal dibattito di queste settimane. Crediamo che le politiche pubbliche debbano garantire uguaglianza e pari opportunità tra tutti i cittadini superando definitivamente l’idea di programmi dedicati solo alle donne, per assumere il genere e il raggiungimento di pari opportunità come cardini di tutte le politiche e le scelte amministrative. Occorre contrastare le diseguaglianze a partire da quelle economiche attraverso misure incisive di politica sociale. Riteniamo che queste misure siano sempre più urgenti e necessarie per rafforzare la coesione sociale messa a dura prova dai tagli alla spesa pubblica, dell’aumento di fenomeni di povertà-emarginazione e del crescente consenso riscosso da forze politiche e sociali razziste e xenofobe. Infine pensiamo che sia compito dell’amministrazione rafforzare luoghi e occasioni per una partecipazione effettiva capace di condizionare le scelte pubbliche. La Città delle Donne chiede ai candidati e alle candidate sindaco di proseguire nella valorizzazione delle esperienze e delle competenze femminili ma anche di adeguare la macchina amministrativa dotandola di strumenti di conoscenza, analisi e valutazione dell’impatto di genere delle politiche, per dare concrete indicazioni e guidare l’azione amministrativa. Una strategia importante dovrebbe essere, a nostro avviso, quella di dare maggior valore al tessuto sociale e di relazioni, programmando e progettando in modo partecipato con le associazioni e, in una programmazione di medio periodo, riuscire a far convergere sui medesimi obiettivi risorse pubbliche e private. Vediamo la necessità di investire nelle nuove forme di welfare comunitario e di territorio, creando le condizioni contestuali per fare sistema in una logica di collaborazione, co-progettazione e innovazione sociale. In questa direzione pensiamo debba andare la progettazione degli spazi pubblici di vita, in centro storico e in periferia, in cui ancora il collegamento con associazioni, imprese, gruppi informali può essere determinante. Due punti ancora vogliamo evidenziare. L’importanza di dare valore alla cultura ed al pensiero delle donne: una scelta già intrapresa con l’apertura del Centro di documentazione Maria Eletta Martini all’interno del quale auspichiamo trovi sede anche una scuola di formazione politica che aiuti uomini e donne a costruire nuovi strumenti per interpretare e agire nel tempo presente. Il tema della salute, che per la nostra associazione ha il nome del consultorio familiare: niente più di quello che la legge prevede, ma molto più di quello che l’offerta sanitaria territoriale attua ad oggi. Confidiamo che il contributo della nostra associazione, inviato in forma più dettagliata e compiuta ai candidati ed alle liste, possa sollecitare maggiore attenzione e riflessione costruttiva sui temi proposti. Sono temi faticosi perchè necessitano uno sguardo oltre la legislatura e richiedono azioni prolungate e costanti per conseguire risultati visibili. Ma sono comunque quelle direttrici politiche che possono trasformare i modi di vivere il territorio e la comunità”.