Santini: mappe del crimine per garantire sicurezza a Lucca

Il candidato a sindaco Remo Santini, sostenuto dalle liste civiche SiAmo Lucca e Lucca in Movimento e appoggiato dai partiti di centrodestra Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia interviene sul tema della sicurezza. “A Lucca la percezione della sicurezza da parte dei cittadini è sicuramente peggiorata in questi anni di amministrazione Tambellini, e questa sensazione trova conferma anche nei dati sui crimini commessi, nonostante tante persone non denuncino nemmeno più tali episodi – spiega -. Quello che i cittadini hanno capito bene è che la loro sicurezza non è una priorità per la giunta municipale uscente e questo atteggiamento ha avuto ripercussioni sui provvedimenti assunti e, in particolare, su quelli non adottati, seppur necessari”.
“L’approccio del Comune alla sicurezza non può continuare a essere basato, come è stato fino a oggi, sul sentito dire – aggiunge Santini -, ma noi introdurremo un metodo rigoroso e scientifico che ci permetterà di conoscere nel dettaglio le criticità, come si sviluppano gli atti criminali, quando, in che zona, in quali condizioni, per poi adottare le necessarie contromisure per la tranquillità dei cittadini.
Prima cosa da fare sarà dunque una mappatura del crimine sul territorio ( crime mapping in inglese) che metta in fila e organizzi digitalmente quali siano stati negli ultimi anni i comportamenti antisociali ed i reati nella zona in esame. Si procederà analizzando gli eventi criminosi che possono essere sia aggressioni o violenze ma anche comportamenti antisociali, abbandono di rifiuti e vandalismo in quanto segnali di un disagio che non devono essere sottovalutati. Non è un caso che nella nostra lista SiAmo Lucca abbiamo inserito una esperta in materia, la criminologa Chiara Giusti che conosce le ultime novità di questa nuova frontiera nella lotta al crimine e sarà sicuramente una grande risorsa insieme alle professionalità esistenti e a quanti coinvolgeremo in questo strategico settore. L’analisi della criminalità deve essere fatta per zone e quartieri in maniera da andare ad incidere veramente sulle problematiche peculiari di quel territorio per non andare ad adottare poi misure che sarebbero inutili e dispendiose. Il crime mapping consente di vedere proprio quali siano le criticità presenti nella zona. Per ottenere questo risultato si procede stendendo una mappa del territorio con gli eventi di cui abbiamo avuto notizia. Confrontare le mappature dei diversi anni consente di vedere se vi è stato un aumento di un tipo di reato e se questo sia concentrato in luogo piuttosto che in un altro o se vi sia stato quello che in gergo si chiama spostamento. Ogni crime mapping è preceduto e seguito da un’analisi delle criticità del territorio che possono essere dovute sia all’ ambiente naturale che agli edifici (degrado urbano, isolamento e ghettizzazione, abbandono di edifici o interi quartieri…) senza contare che persino le installazioni luminose possono essere fonte di pericolo se mal progettate. Sulla base di queste informazioni e attraverso il metodo scientifico daremo poi il via a quanto previsto : il vigile di quartiere, l’istituzione del fondo per il patrocinio legale gratuito a sostegno dei cittadini vittime di episodi di violenza, il potenziamento del sistema di videosorveglianza, l’emanazione delle ordinanze anti-accattonaggio molesto, lo stop all’arrivo indiscriminato di immigrati clandestini e altri provvedimenti che impieghino al meglio la polizia municipale integrandola con l’opera assolutamente determinante delle forze dell’ordine. Da non trascurare anche la valutazione urbanistica dettagliata del territorio, che potrebbe nascondere situazioni che incoraggiano il crimine che noi vogliamo combattere. Solo in questo modo potremo ridare ai cittadini lucchesi quella sicurezza che meritano, al pari di tanti altri aspetti della vita quotidiana di ognuno di noi”.