Mammini: “Indirizzi e fondi per Manifattura sono già approvati”

“Gli indirizzi e i fondi per l’ex Manifattura? sono già approvati dall’accordo Comune Regione ma nessuno ne parla, nemmeno al teatro del Giglio”. All’indomani del confronto fra candidati sindaco lo ricorda l’assessore all’urbanistica Serena Mammini. “La campagna elettorale – sostiene Mammini, che è candidata nella lista del Pd – non ha ancora fornito grandi indicazioni da parte delle candidature concorrenti al sindaco uscente Tambellini, se non squarci di micro-polemiche intorno a questioni, talvolta anche di spessore, ma vissute o comunque presentate come frammenti di un progetto di città che non si vede. Probabilmente perché i pretendenti non ce l’hanno. Questo è stato ben visibile al dibattito tra i candidati sindaco al Teatro del Giglio”.
“Eppure – aggiunge – qualcosa di molto significativo è già accaduto ma continua a sfuggire. Forse per distrazione o forse per nasconderne l’importanza. Penso all’accordo di Programma tra Comune e Regione per l’utilizzo dei grandi volumi recuperati della Manifattura. Il che vuol dire fondi finanziari rimodulati già predisposti e vincolati alla destinazione prevista, che a differenza dell’originario progetto Piuss ereditato in stato comatoso, ha ora un disegno complessivo e realistico per tutta l’area. Al centro la Manifattura della cultura che ingloberà l’area del sapere e della memoria, struttura inevitabile se Lucca vorrà diventare città d’Europa. Tutto questo è reso possibile da un frutto prezioso dell’amministrazione Tambellini: l’essere riuscita, dopo quasi una generazione, a fornire alla città un Piano Strutturale all’altezza del suo futuro. Perché tutto possa avere un senso, una visione coerente alla centralità della persona-abitante e alle condizioni reali poste dalla risorse disponibili. Ben al di là, dunque, di esigenze occasionali o di piccola bottega. Ma del piano strutturale si preferisce non parlare, escluso qualche facile slogan denigratorio, perché non è facile uscire dai canoni della tradizione, abbandonandosi così a polemiche astiose e autentici nonsensi: le sbrigative battute a mo’ di tweet di molti candidati ascoltate al Giglio, senza una pallida parvenza di progetto di città, ne sono l’esempio. E non è neppure un caso che il recupero della ex-Manifattura si sviluppi in un’area dove convergono le due porte San Donato, quella vecchia e quella nuova, piazzale Verdi, le fondamenta a proscenio delle antiche Mura, l’area che potrà vedere l’allestimento temporaneo di eventi all’aperto collegata alla straordinaria Cavallerizza: il cui ri-uso, una volta completato l’allestimento interno già finanziato, doterà la città di uno spazio di promozione e spettacolo. Spazio collegato anche a quello che sarà l’Expo-Museo del Fumetto per il quale l’accordo di Programma prevede la cifra di 5,2 milioni di euro e il cui progetto è in fase di redazione. Insomma si profila un grande polo deputato ai grandi servizi pubblicie per i cittadini, corredato da idonei parcheggi, al turismo cosiddetto colto, già molto attivo in città, e alla promozione delle culture, saperi, memorie. Luogo di produzione di beni immateriali e dunque di nuove economie”.