
Il confronto televisivo fra i candidati sindaco al teatro del Giglio lascia ancora strascichi polemici. A intervenire è il sindaco uscente, Alessandro Tambellini, duramente contestato da alcuni presenti durante il dibattito.
“Martedì sera, al teatro del Giglio – dice Tambellini – si è consumata l’ennesima occasione persa per far conoscere ai cittadini le idee, i programmi e le soluzioni proposte dai candidati sindaco per contribuire, nei prossimi cinque anni, a migliorare il benessere della comunità e ad accompagnare, con le rispettive scelte di governo, la ripresa sociale, economica e culturale, dopo anni di crisi. Peccato, perché di norma i dibattiti dovrebbero essere uno strumento di democrazia. Ma non certamente quando, come l’altra sera al Giglio, ma anche altrove, in altre discussioni pubbliche, diventano pretesto per mostrare i muscoli e impedire agli avversari politici di illustrare i propri programmi. E non lo dico per me: personalmente sono in grado di sostenere le offese e non mi spaventano certo gli insulti, anche al limite della decenza, come quelli andati in scena l’altra sera. Lo dico per la città, quella città che tutti i candidati sindaco dicono di amare e che non si merita spettacoli di questo genere”.
“Credo che i cittadini non abbiano alcun interesse a sentire chi urla più forte – conclude il sindaco – ma vogliano capire, con elementi certi alla mano, a chi affidare il governo della città per i prossimi cinque anni. Ecco, martedì sera, in un contesto molto più simile a quello che si può dare in uno stadio durante un derby infuocato, non è stato possibile far comprendere agli elettori i progetti che riguardano Lucca e temi cruciali quali la sicurezza, il lavoro, i giovani, la valorizzazione del territorio, la cura delle fasce deboli della popolazione. Se perdura questo clima non credo abbia molto senso partecipare ancora a questi confronti. Per questo, ora che ci avviciniamo sempre di più all’appuntamento con le urne, chiedo agli altri candidati-sindaco di produrre uno sforzo per far capire ai propri sostenitori che il supporto e la critica – che è sale della democrazia – hanno tuttavia un limite, che risiede nel rispetto che tutti noi otto candidati, senza distinzione di sorta, dobbiamo ai cittadini lucchesi”.