
La querelle fra l’assessore Mammini e il consigliere comunale Piero Angelini finisce a carte bollate. L’esponente Pd, candidata anche per il prossimo consiglio comunale, ha infatti dato mandato ai suoi legali di sporgere querela per le affermazioni del professore legate alle proprietà della sua famiglia e su presunti interessi privati nella realizzazione del piano strutturale: “Per l’ennesima volta – dice Mammini – leggo dichiarazioni farneticanti che provengono da una bocca che da mesi ormai non sa fare altro che vomitare offese e dichiarazioni lesive della dignità, correttezza e onestà delle persone. Si confondono dati e informazioni o per reale confusione nella mente di chi le pronuncia o perché chi le pronuncia è in grave malafede, intento solo a distruggere. Questo atteggiamento persecutorio nei confronti dell’amministrazione con decine e decine di accessi agli atti, denunce, esposti puntualmente finiti nel nulla, non ha restituito niente alla città, semmai ha sottratto ingenti risorse per rimborsi di spese legali che il Comune ha dovuto e dovrà sostenere”.
“Attacchi rabbiosi – prosegue Mammini – e diretti a singole persone escono dall’idea dell’interesse comune che siamo chiamati a perseguire e vanno nella direzione di mere faide personali che non mi appartengono, ma che evidentemente sono il poco onorevole modus operandi dell'”onorevole” in questione. Penso di aver tollerato e sopportato abbastanza in questi mesi, un coacervo di menzogne che sono andate troppo spesso al di là della critica politica. Per questo ho già dato mandato ai miei legali di agire in giudizio contro tutti coloro che hanno concorso a diffamare e gettare discredito su di me infangando la mia reputazione”.