Maniglia (Lega Nord): “Voglio un sindaco che pensi prima ai lucchesi”

7 giugno 2017 | 09:05
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Maniglia (Lega Nord): “Voglio un sindaco che pensi prima ai lucchesi”

“Voglio un sindaco che pensi ai lucchesi”. Così inizia il duro intervento di Marcella Maniglia, segretario Lega Nord Lucca e Piana e capolista tra i candidati al consiglio comunale per Remo Santini sindaco, che prosegue: “Il modo e il tempo del verbo che ho usato è quello giusto, basta promesse puerili da parte di un’amministrazione fallimentare che per 5 anni ha creato sufficienti disastri, ai quali la nuova, qualunque essa sia, dovrà cercare di rimediare. Voglio un sindaco che ristabilisca il giusto equilibrio nella scala delle priorità. I cittadini meritano una città sicura, in cui il business dell’accoglienza venga drasticamente ridimensionato, perché il falso buonismo delle cooperative rosse ha regnato per troppo tempo sovrano. Voglio un sindaco che risponda con un secco “no” alla domanda del prefetto di accogliere altri migranti, perché fino a quando l’ultimo dei lucchesi non avrà un lavoro, una casa e il diritto di curarsi, a Lucca non c’è più posto per nessuno. Voglio un sindaco che garantisca sicurezza per le strade o quantomeno ci provi, perché è scandaloso trovare le siringhe usate nei parchi giochi dedicati ai bambini, ai nostri figli, nonostante all’assessore alla sicurezza gli fosse stato già esposto il problema molto tempo fa”.

“Forse era troppo occupato a definire estremisti i leghisti, ma se offenderci è facile, affrontarci è evidentemente più difficile – aggiunge Maniglia -. Voglio un sindaco che pensi a quelli che con sacrifici pagano le tasse, a quelli che mantengono le attività commerciali aperte nonostante il comune non abbia dato loro alcuna agevolazione, a quelli che emettono ancora gli scontrini, a quelli che pagano il ticket per ricevere una visita medica, a quelli che pagano il mutuo o l’affitto e che non vivono in una baraccopoli arrogando anche diritti. Voglio un sindaco che pensi alla brava gente e che non usi come spot elettorale, tanto per catturare il voto dei nomadi, la bandiera dei sinti come orgoglio lucchese. Considero questa iniziativa una vergogna e uno schiaffo morale a quelle che sono le nostre tradizioni, fra l’altro utilizzando un giovane il cui cognome è lo stesso di un clan che ha purtroppo animato la recente cronaca nera con episodi certamente censurabili. Lui non avrà fatto nulla, ma il contesto è quantomeno discutibile e comunque scellerato è colui che l’ha candidato. Al sindaco uscente vorrei dire tante altre cose per accompagnare il suo commiato, ma il nostro programma elettorale è sufficientemente chiaro per fargli capire che non c’è più posto per le scuse, Lucca si merita di più e mai come stavolta glielo dobbiamo garantire, per cui invito ancora una volta i cittadini, se sono d’accordo con le mie affermazioni, a recarsi domenica 11 alle urne e votare per Remo Santini come sindaco e a scrivere il mio cognome accanto al simbolo Lega Nord Salvini”.