Marcucci (Pd): “Casapound assedia il Senato, a Lucca va fermata”

15 giugno 2017 | 18:38
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Marcucci (Pd): “Casapound assedia il Senato, a Lucca va fermata”

La manifestazione di Casapound di oggi in Senato è al centro di una nuova presa di posizione del senatore Pd, Andrea Marcucci: “Blocchiamo – scrive l’esponente dem dopo i fatti di oggi su Facebook – la destra radicale a Lucca”. In particolare Marcucci riprende alcune dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente De Stefano al quotidiano Il Tempo, secondo cui Casapound punterebbe al Parlamento, alludendo anche alle violenze squadriste prima della presa del potere di Mussolini, negli anni 20.
“Oggi – scrive Marcucci – Casa Pound ha assediato il Senato. A Lucca i fascisti potrebbero avere un ruolo determinante nel sostegno della destra al ballottaggio. C’è un modo per fermarli: il 25 giugno andare a votare per Alessandro Tambellini e per la sua buona amministrazione. Tornare alle urne è importante. Blocchiamo la destra radicale”.

Sui disordini di Roma prende la parola, con un post su Facebook, anche il sindaco di Capannori, Luca Menesini: “Quando non si hanno argomenti, idee, amore si usa la violenza. Mi viene da dirlo alla luce delle dichiarazioni di  Casa Pound che – scrive -, forte anche del risultato elettorale ottenuto a Lucca, dice che va presto in Parlamento e che meneranno i Ministri che secondo loro meritano labbrate. Allora, partiamo da un concetto su cui siamo tutti d’accordo: a nessuno di noi piacciono molto gran parte dei politici oggi a Roma (gran parte, ma tanti sono in gamba, non scordiamocelo e non generalizziamo troppo). Va detto che la delusione che sentiamo, che viviamo ha motivo di esistere e che bisogna fare una rivoluzione pazzesca nelle Istituzioni romane in modo che ci sia l’obbligo di fare cose per i cittadini. Metterei una sorta di ‘patente a punti’, dove ogni anno si verifica e si valuta quello che uno ha fatto per l’Italia e per i luoghi di riferimento. Quindi sono molto d’accordo con chi vuole cambiare, lo sono profondamente e lavoro ogni giorno per questo. Sul metodo però non concordo per nulla, anzi, ne sono disgustato e preoccupato. Si cambia il Paese con la forza delle idee, con l’onestà delle persone e con l’aiuto dei cittadini con cui bisogna stare in dialogo continuo. La violenza però no. Quella no. Non porta cambiamento reale, porta dolore. Pensiamo ai nostri figli, teniamo la violenza lontana”.