Santi Guerrieri tifa Casapound: “Barsanti è l’unico coerente”

16 giugno 2017 | 10:58
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Santi Guerrieri tifa Casapound: “Barsanti è l’unico coerente”

“E’ evidente che l’astensionismo abbia colpito ambedue gli schieramenti politici che competono con i propri candidati”. Così Marco Santi Guerrieri, che dopo essersi candidato alla guida della lista Noi Per Lucca aveva ritirato la sua candidatura, commenta l’esito del primo turno delle elezioni.

“Sia Tabellini che Santini – afferma – giocano sul filo di lana e ben poco di quanto accadrà dopo il 25 di giugno sarà lasciato alla fantasia perchè ad oggi – spiega – è già tutto scritto e ben definito ed è facilmente intuibile di come e in che direzione andranno appoggi ed accordi segreti da ambo le parti per la ‘goduria’ di un elettorato già abbondantemente distratto e demotivato. Da uomo di destra – continua Santi Guerrieri – non mi posso sottrarre ad un’osservazione soffermandomi sul vero vincitore di questa battaglia per le amministrative lucchesi: Fabio Barsanti. Formazione politica, quella di CasaPound, che ho appoggiato ufficialmente, non solo dando indicazione di voto, ma apportando alle due liste qualcosa di più di ‘qualche’ preferenza come alcuni avrebbero invece voluto lasciare intendere. CasaPound – spiega l’ex candidato – in campagna elettorale si è dichiarata ‘superpartes’ e fuori dai condizionamenti politici, civici e partitici cittadini, mentre i ripetuti tentativi da parte dello schieramento del centrodestra (per averli amici al ballottaggio anche in forma ‘discrezionale’ ed ai quali potrebbe essere stato suggerito un assessorato) stride fortemente con le dichiarazioni rilasciate alla stampa dello stesso candidato a sindaco Remo Santini”.
“Fabio Barsanti – continua Santi Guerrieri – non è nè destra nè sinistra, costruttivo sì ma all’opposizione rispetto ad entrambi gli schieramenti, indispensabile fulcro in consiglio comunale per la collaborazione con la destra lucchese che ti accorda piena fiducia”.
“A sostegno della candidatura di Barsanti, tanti i voti di lista liberi da nomi che hanno individuato in Casa Pound un voto di protesta, poco meno della metà rispetto alle preferenze ottenute dai candidati di entrambe le due liste: ciò palesa – conclude – la fiducia al movimento accordata dagli elettori, incondizionatamente e a prescindere dal valore dei candidati”.