Angelini: “Buonriposi incoerente, Tambellini a casa”

17 giugno 2017 | 12:48
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Angelini: “Buonriposi incoerente, Tambellini a casa”

Piero Angelini, leader di Governare Lucca nonché convinto sostenitore di Matteo Garzella al primo turno, torna ad esprimersi in chiave ballottaggio. Lo fa attaccando Donatella Buonriposi, per la scelta dichiarata del provveditore agli studi di votare per Tambellini. Angelini non ha dubbi: “Il sindaco uscente va mandato a casa”. Per dirlo Angelini inizia con un attacco frontare alla candidata di Lei Lucca. “Buonriposi ha finalmente scelto di votare Tambellini. Dopo le ripetute smentite da lei fatte – scrive l’ex senatore – in campagna elettorale, con toni adirati, dopo che nel pomeriggio di venerdì era stata costretta dall’assemblea della sua lista a non apparentarsi e a lasciare libertà di voto ai suoi sostenitori, nella stessa serata ha cambiato opinione, solo perché Tambellini ha preteso, per garantirle, se vince, la poltrona di presidente del Consiglio, un suo sostegno pubblico e formale. Potremmo concludere con il Manzoni che, all’appello di Tambellini, ‘la sventurata rispose’; e ringraziare poi Dio, come cittadini lucchesi, se alla città è stata quantomeno risparmiata la guida di una donna così poco rispettosa degli impegni presi con gli elettori, quando sono in gioco i suoi piccoli interessi personali”.

I I toni si fanno ancora più aspri quando Angelini si sofferma sulle motivazioni fornite da Buonriposi, già bersagliata in campagna eletorale per non aver voluto creare un fronte comune del civismo: “Mi offendono invece le motivazioni date alla sua scelta, che sono quelle di non voler avere a che fare con ‘le stesse identiche persone che a suo tempo consegnarono la città al centrosinistra’. Ora, a parte questioni incomprensibili di logica politica, cioè quello di votare Tambellini, solo perché il centrodestra, che rimprovera per questo, gli ha consegnato la città nel 2012, c’è, nel ragionamento della Buonriposi, qualcosa che mi offende. Donatella Buonriposi, infatti, faceva parte della giunta Favilla, vale a dire del centro destra che consegnò la citta a Tambellini; e io, nei 5 anni in cui Governare Lucca ha contrastato Favilla, non ha mai sentito una volta, neppure per sbaglio, Donatella Buonriposi esprimere, non dico un dissenso, ma almeno una qualche perplessità”.
Angelini affonda sui temi specifici e si richiama anche alle ultime vicende che hanno coinvolto Casapound: “Dall’ospedale San Luca, a Campo di Marte – commenta – dall’urbanistica ai trasporti, dall’acqua ai rifiuti, la Buonriposi stava sempre con Favilla, che, da parte sua, poteva godere dell’apporto, espresso ora alla luce del sole, ora sottobanco, del prode Tambellini. Se oggi la Buonriposi può spostarsi liberamente su Tambellini, dunque, è anche perché il programma di Tambellini costituisce la continuazione di quello dell’amministrazione di cui Lei è stata parte attiva, come noi di Governare Lucca abbiamo dimostrato e denunciato da anni. Quanto poi alla vicenda del saluto romano di uno di Casa Pound (fatto, invero, contestato), sembra a me, discendente da una famiglia di antifascisti (mio padre è stato picchiato e perseguitato dai fascisti), che ci sia qualcosa di artefatto e strumentale, chiaramente elettorale, nell’appello di Tambellini; recepito subito per questo, oltre che dal ridicolo Talenti, con la sua prosa incerta, anche dal segretario della Cgil, che ha chiamato alle armi perché la Repubblica è in pericolo. Un appello strumentale ed elettorale, quello di Tambellini, innanzitutto perché in passato, di fronte a fatti ben più gravi, quali quelli della banda fascista dei Bulldog, con il loro comandante Palmeri, non ho mai sentito Tambellini pronunciare parole tanto forti e appelli tanto accorati; né qualcuno si scandalizza, né promuove manifestazioni, oggi, per denunciare il fatto, ben più grave, che, tra pochi giorni, ci ritroveremo tutti i Bulldog liberi in città, assolti dalla nostra giustizia italiana per prescrizione. Appello strumentale, poi, perché fino all’11 giugno, non ho mai sentito proferire alcun appello da parte di Tambellini contro Casa Pound e Barsanti, con il quale, al Teatro del Giglio, invece civettava, nella speranza, evidentemente, che erodesse quanti più voti possibili a Santini; lo fa ora, quando meno del 50% degli elettori è andato a votare, quando Barsanti ha preso quasi 8% dei voti, senza mai chiedersi se di questi fatti Tambellini stesso e la sua maggioranza non siano, in parte, politicamente responsabili. Molti dei voti di Barsanti sono infatti voti di protesta, voti di gente esasperata, voti di gente che in passato ha magari votato l’onesto Tambellini, ma si sente oggi a disagio nell’avallare la sua politica, fatta di poca chiarezza, di favori, di inganni politici. Un esempio per tutti: ad Antraccoli Casa Pound ha preso quasi 100 voti, circa il 10% nel seggio 37, l’11,39 % nel seggio 38, più dunque del suo 7 e mezzo % di media comunale; alcuni abitanti della zona che ho incontrato, forse in passato elettori di Tambellini e del suo partito, mi hanno spiegato che il loro voto era un voto di protesta contro la scelta dell’amministrazione che ha messo l’ultimo pezzo dell’unica area verde del paese a disposizione di un consigliere comunale e della sua famiglia”.
Sul voto di protesta, il professore ha un’idea ben chiara: “Credo che la protesta anche quella più radicale, perfino quella fascista, sia in parte il frutto del malgoverno di questi 5 anni di Tambellini, che, contrariamente ai suoi impegni elettorali, ha governato in totale continuità con le precedenti Amministrazioni, tra cui addirittura quella di Fazzi, scelto da Tambellini, recentemente, come suo mentore e consigliere su molte questioni, a cominciare dal Piano strutturale. Penso in coscienza che le persone perbene che vogliono ridurre il voto di protesta, il più radicale, perfino quello fascista, hanno una scelta obbligata, quella di mandare a casa Tambellini”.