Nessun apparentamento dalla destra. A Casapound vince la coerenza, anche se nemmeno troppo velatamente passa un messaggio chiaro: “Libertà di voto al ballotaggio, ma altri cinque anni di centro-sinistra la città non può permetterseli”. Ad annunciarlo, questa mattina (17 giugno), alla sede del partito, è Fabio Barsanti, insieme ai capolista di Casapound Lucca, Lorenzo Del Barga e di Alleanza per Lucca, Mia Pisano. Una scelta di coerenza che potrebbe, tuttavia, costare cara alla colazione più vicina, per idee e programmi, a Casapound: quella guidata da Remo Santini e sostenuta dalle due liste civiche e dai partiti del centro-destra.
Analizzando i risultati del primo turno, è chiaro come lo schieramento di Barsanti rappresenti l’ago della bilancia per la tornata elettorale del 25 giugno. “Siamo la terza forza cittadina – dichiara Barsanti – e abbiamo capito che tutti dovranno fare i conti con noi, inclusi i due candidati al ballottaggio. Finora il centro-sinistra è stato fallimentare, il centro-destra inadeguato. Per fare politica nell’interesse della citta servono sacrificio e disinteresse personale”.
I contatti, con diversi esponenti politici, ci sono stati, ma l’intenzione è rimasta quella originaria: porsi quale alternativa ai poli tradizionali e fare opposizione in Consiglio comunale. “Lasciamo libertà di voto ai nostri elettori – fa sapere Barsanti -. Facciamo, però, una promessa: che domenica prossima sia la notte del centro-destra o quella del centro-sinistra, in consiglio e sul territorio brillerà una stella, quella di Casapound, che difenderà Lucca e si assumerà l’onere di essere il sindacato dei lucchesi. L’8% al primo turno – spiega – ci dà una spinta ma anche una grande responsabilità. E’ la tappa di un percorso che affonda le sue radici in anni di lavoro sul territorio, nell’ambito del sociale, a contatto con le persone”.
Una presa di distanza dalle formazioni politiche tradizionali che, tuttavia, sembra identificare nella coalizione che sostiene Remo Santini il male minore per Lucca, nell’ottica di scongiurare un nuovo quinquennio a guida del centro-sinistra. “Non ho mai creduto – afferma – che il centro-destra potesse rappresentare un’alternativa al governo della città. Crediamo però che, visti i danni provocati durante questo mandato, non possiamo assolutamente permetterci altri cinque anni di centro-sinistra. Un centro-sinistra che ha usato la macchina comunale per fare campagna elettorale, che ha preso in giro gli elettori con più di trenta annunci per rincorrere un consenso dell’ultimo momento. Un’amministrazione che ha fatto favori elettorali in giro per il territorio, rivendicando meriti come il Summer festival e il concerto dei Rolling Stones, che evidentemente non sono opera sua. Per non parlare delle polemiche strumentali portate avanti soprattutto in questa ultima settimana, insieme ad Anpi, Cgil e tutte quelle associazioni che formano il brodo culturale della sinistra e che sulle menzogne hanno costruito anche l’attacco nei nostri confronti”.
Barsanti, in vista dell’imminente chiamata alle urne rivolge una serie di domande precise tanto al centro-destra quanto al centro-sinistra, da cui dovrebbero scaturire risposte quantomeno prevedibili. In particolare, allo schieramento guidato da Santini chiede “se avrà intenzione di chiudere i centri accoglienza e fermare l’ondata migratoria, facendo resistenza e adottando una posizione in rottura con quella attuale. Inoltre- continua Barsanti- contro degrado e abbandono delle periferie, vogliamo sapere se ha intenzione di fare politiche serie, fra cui l’approvazione dell’ordinanza anti-accattonaggio”. Alla compagine di Tambellini, invece, chiede “se avrà intenzione di rivedere le graduatorie e le priorità per quanto riguarda i servizi sociali – dice – portando avanti una politica che inizi a destinare i fondi disponibili agli italiani e laddove ce ne sia bisogno, non dove fa comodo a qualcuno. Chiedo ad entrambe le parti di prendere posizione – spiega – per orientare i lucchesi al voto. Queste domande, in seguito, le faremo anche in Consiglio”.
Barsanti fa poi esplicito riferimento alla campagna denigratoria nei confronti di Casapound esplosa in seguito ai festeggiamenti post-elettorali di alcuni militanti del partito. “A Lucca si è parlato solo di Casapound dopo il primo turno – osserva -: con i suoi attacchi, Tambellini ha offeso e ha mancato di rispetto a buona parte della città, che ci ha dato il suo voto anche sulla base dei programmi, delle persone, della proposta politica. Sarebbe stato meglio fare polemica sui contenuti, piuttosto che sulle chiacchiere ideologiche”.
Il leader di Casapound chiama in causa anche il codice penale italiano. “Si tratta di procurato allarme – dichiara -. Sulla base del niente è stato lanciato un titolo molto grave, che rischia di turbare l’ordine pubblico. Chi indica un nemico è responsabile di eventuali conseguenti attacchi. Il sindaco ha dimostrato mancanza di responsabilità e di rispetto verso gli elettori e la città. Abbiamo dimostrato di essere la forza che ha fatto il miglior programma per Lucca. La sinistra si è accorta che quella di Casapound come movimento ai margini è una formula che non funziona più: il giochino che gli si è rotto e quindi le persone si innervosiscono. E’ stato un attacco per mancanza di contenuti: io, quella che si basa sul falso, non la voterei nemmeno se fosse l’unica lista esistente”.
“Hanno alzato un polverone – aggiunge Lorenzo Del Barga – per mettere in difficoltà Remo Santini, credendo che avremmo fatto un accordo con lui. Ma in realtà andremo in consiglio da soli, quindi hanno fatto tutto questo per nulla”.
Infine, una considerazione sulla bassa affluenza al voto che ha caratterizzato il primo turno di votazioni. “L’astensionismo – commenta – è colpa della politica, che non si cura di analizzare questo dato fino in fondo, perché a qualcuno fa comodo che tante persone non vadano a votare”. Una posizione, quella espressa oggi da Barsanti, “unitaria e netta”, come confermato anche dalle due liste che hanno appoggiato la sua candidatura a sindaco.
Jasmine Cinquini