Lucca e Viareggio, un patto “dalle Mura al mare”

19 giugno 2017 | 10:56
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Lucca e Viareggio, un patto “dalle Mura al mare”
Lucca e Viareggio, un patto “dalle Mura al mare”
Lucca e Viareggio, un patto “dalle Mura al mare”
Lucca e Viareggio, un patto “dalle Mura al mare”
Lucca e Viareggio, un patto “dalle Mura al mare”

Una sinergia stretta fra Lucca e Viareggio con due deleghe specifiche ai rispettivi assessori di giunta per tenere i rapporti fra le amministrazioni sui temi comuni. E’ questa l’idea che si avvererà, in caso di vittoria di Alessandro Tambellini al ballottaggio, grazie all’accordo ritrovato con il suo omologo viareggino Giorgio Del Ghingaro, dopo mesi di freddezza se non di ostilità.
A presentare l’idea, due assessori, stessa delega “dalle Mura al mare”, all’hotel Celide sono proprio i due sindaci in carica, che spiegano anche cosa c’è dietro questa unità di intenti, che è allo stesso tempo politica ed amministrativa.

“Con Viareggio – dice Tambellini – avevamo molti discorsi aperti su strategie comuni in particolare nell’ambito del turismo e alla prospettiva ci si lavorava già da tempo”. Di qui è scaturita l’idea di individuare una delega specifica per le sinergie nelle iniziative al di qua e al di là del Quiesa, dalle Mura al mare, appunto. L’idea è quella di una collaborazione ampia su questioni definite e che mettano in circolo le proposte delle due realtà. Che sono accomunate da temi importanti riguardanti cultura e turismo. Pensiamo a Puccini, pensiamo al turismo in momenti di bassa stagione. Così si raggiungono i risultati che ciascuno di noi vuole. In questo senso avere due assessori che si occupano dello stesso tema è importante: questi formuleranno proposte di collaborazione”.
Del Ghingaro spiega anche il perché dell’annunio in piena campagna elettorale, cercando di anticipare le critiche: “C’è sempre pudore – dice – a interferire nelle campagne elettorali altrui perché si possono sempre creare delle turbative. Questa è una operazione che data diversi mesi e si è strutturata ora a causa proprio di questa timidezza legata alla campagna elettorale. Di solito il rapporto stretto fra i sindaci va al di là delle appartenenze, altrimenti non si rappresentano bene i cittadini. Qui c’è un livello in più, che è quello dello stretto collegamento fra Lucca e Viareggio, divisi da soli 15 minuti di bretella autostradale. C’è poi la rappresentazione politica, fatta di valori comuni che nessuno nasconde o disconosce. Veniamo entrambi da un mondo progressista e di sinistra lucchese con madri e padri straordinari, fra cui metterei Maria Eletta Martini e fratel Arturo Paoli con i loro insegnamenti politici e di vita. Una forza valoriale rappresentata da due sindaci che la trasportano nella loro attività amministrative e che ora stringono un legame di collaborazione su tanti aspetti”. Qui, appunto, il dato politico: “Se Lucca – dice Del Ghingaro – perde i propri riferimenti valoriali li perde anche Viareggio e così via. E se c’è il rischio di perderli devo dire la mia, mi metto al pezzo e lavoro e trasformo questo i n atti amministrativi. Con Alessandro, adesso, sarà possibile ideare iniziative comuni su Puccini, che era diventata una questione divisiva, ma anche sul turismo di bassa stagione, valorizzando rispettivamente eventi di grande portata come Carnevale e Comics e tutte le altre straordinarie attrattive socio-culturali dei rispettivi territori”. “Viareggio poi – conclude Del Ghingaro – è meta classica dei lucchesi e Lucca meta classica dei viareggini. Ma voglio essere chiaro. Questa questione è svincolata da accordi politico-partitici, come qualcuno ha già insinuato. E’ un semplicissimo incontro tra noi per dare concretezza a un approccio ideale. Non potrei mai immaginare che Lucca deragli dai binari dei valori dell’accoglienza, della solidarietà, svincolati dal razzismo. Di qui l’accordo che è politico in semso ampio, istituzionale e, ovviamente, personale”.
E le occasioni di collaborazione, da far promuovere e funzionare in sinergia dai due assessori, sono tante: “Dal Lucca Film Festival – ricorda Tambellini – alla pista ciclopedonale Puccini, dalle attività dell’associazione dedicata ad Elisa Bonaparte alla biglietteria unica per i festival già sperimentata con il Pucciniano nel 2016 e che vorremmo prolungare anche nel 2017. I risultati si ottengono solo con una visione di insieme, andando oltre l’idea di autosufficienza che è pericolosa e anche poco efficace”.
L’accordo si sostanzierà nella creazione di una delega ad hoc per assessori dei due Comuni. “Io darò spiega Del Ghingaro – una delega specifica a un assessore della mia giunta. Di volta in volta, poi, delegherò le peersone che si occuperanno di questa strategia, puntando proprio al concetto di collegamento fra le due città. Il rapporto, finora, è stato un po’ dispari. Ma ora viareggio esce dal dissesto e le due città possono viaggiare di pari passo, al di là delle singole specificità”.
Inevitabile rispondere alle critiche sulla presunta “sudditanza” di Lucca rispetto ad altri Comuni, cui si aggiungerebbe, appunto, Viareggio: “Mi dicono – ironizza Tambellini – che sono suddito del Ciocco e di Firenze. Avremmo, insomma, una serie impressionante di padroni, che vanno dal governatore Rossi al senatore Marcucci, in una prospettiva di vassallaggio di modello feudale. Io credo che sia il tempo di liberarsi dalle idiozie, che non vanno raccontate alle persone. Così come abbiamo fatto pattuizioni con altri sindaci, compreso il sindaco di Montecarlo, che incontro spesso, facciamo anche con Viareggio. E chi dice che lo facciamo per interesse politico racconta solo delle stupidaggini”. “Se poi mi chiedete – dice ancora il sindaco uscente – se è utile collaborare con la Regione Toscana rispondo i sì. O si ripropone il Ducato o la Repubblica di Lucca o la collaborazione istituzionale è sempre importante. Così come i comuni limitrofi e anche con Pisa, per tematiche come lo sviluppo dell’aeroporto, i rifiuti e altre questioni di rilevanza comune”.
“Ho già parlato di pudore – dice il sindaco Del Ghingaro – nel parlare di certi temi. Ma devo dire che un sindaco tanto più è forte quanto più dialoga con tutti. Il sindaco conquista autorevolezza dialogando e non si deve avere paura a parlare con nessuno. Io sono qui per una roba seria, istituzionale e politica allo stesso tempo. Ovvero due sindaci che, dopo anni di scazzi, possono dialogare per il bene del loro territorio. E ci mancherebbe che non avessimo un rapporto con la Regione. Porto il mio esempio: se il governatore Rossi non avesse fatto il ricorso ad adiuvandum sulla elezione a sindaco al Consiglio di Stato non so se sarei qui. E di questo non mi scordo. E poi è bene sottolineare che non faccio accordi con Lucca per tenere fuori qualcuno, ma perché dentro ci siano tutti i territori”.
“Qui ho visto – aggiunge il sindaco di Viareggio – una campagna tranquilla rispetto a quelle cui sono abituato. Penso che alla fine come in tutte le cose vinceranno i lucchesi, il cuore lucchese che si trascina da secoli non infuocato ma passionale e vicino a dei valori. Chi deroga da quei valori perde. Penso, insomma, che la maggioranza dei lucchesi abbiamo bisogno di stabilità e di responsabilità”.
Ultima annotazione sul percorso che ha portato alle amministrative lucchesi. Qualche mese fa, infatti, sembrava che Buonvento, l’associazione politica culturale di Giorgio Del Ghingaro, dovesse correre da sola e con un suo candidato: “Il fatto di collaborare – chiude il primo cittadino di Viareggio – non significa accettare quello che passa il convento. C’erano situazioni che pensavo potessero svilupparsi in altra maniera, cioè che il civismo potesse avere un ruolo, così come era avvenuto a Viareggio. Quel mio pensiero, peraltro, vista la forte astensione che c’è stata, non era affatto peregrino”. “Ma quel progetto – conclude – era stato mal interpretato, come se fosse nato per voler danneggiare il sindaco uscente. Non era il mio pensiero, tant’è che abbiamo abbandonato questa intenzione e Buonvento ritornerà con la sua attività dopo la campagna elettorale, a giochi fatti, con una chiara presa di posizione del sottoscritto”.
Intanto la sinergia è avviata. Per trasformare, questa l’intenzione più ampia, la cittadinanza in comunità.

Enrico Pace