Lucca Antifascista, nuova assemblea in piazza

26 giugno 2017 | 14:49
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Lucca Antifascista, nuova assemblea in piazza

Il coordinamento Lucca Antifascista promuove una seconda assemblea pubblica per sabato (1 luglio) alle 17 in piazza San Frediano dopo la prima iniziativa dello scorso 17 giugno.

“Alla prima assemblea ci siamo ritrovati in più di 100 persone in piazza San Frediano per parlare di antifascismo e di come dargli nuovamente attualità e concretezza sul nostro territorio. Siamo poi scesi in piazza giovedì 22 giugno con una street parade contro la visita di Salvini in città. Alla fine non si è presentato – dichiarano da Lucca Antifascista – ma era importante far vedere che c’è una Lucca degna, solidale e antirazzista che è pronta in ogni momento ad accoglierlo come si deve nel caso osi ripresentarsi. Pensiamo che questo percorso non debba finire qui ma debba invece continuare e darsi delle rivendicazioni precise e degli obiettivi pratici, al di là del ballottaggio di ieri. Nonostante le strumentalizzazioni e le parole in bocca che ci sono state messe sui giornali nei giorni precedenti, non ci siamo schierati affatto a favore di Tambellini. La sua inefficacia nel contrastare il fascismo a Lucca l’abbiamo già dichiarata più volte in altre sedi e quindi la sua vittoria non costituisce alcuna garanzia di sicurezza, sia per quel che riguarda le aggressioni squadriste in città, sia rispetto al contrasto alle cause socio-economiche su cui si basa il consenso del neo-fascisti”.
“Proponiamo alcuni nodi di discussione sotto forma di domanda aperta che ci sembrano importanti, invitando chiunque a proporne altri e a portare le sue riflessioni e le sue proposte dentro l’assemblea – continua Lucca Antifascista -. Primo tra tutti il problema dello squadrismo in città, dagli anni duemila fino ad oggi, si è manifestato innanzitutto come un’impossibilità a muoversi liberamente in città. Sono innumerevoli le aggressioni e le intimidazioni subite da tutti coloro che vengono visti come diversi dai fascisti e neonazisti: militanti e simpatizzanti di sinistra, gay, migranti ecc. Come organizzarsi per riuscire a muoversi liberamente in città? Come riuscire a scuotere dall’indifferenza chi nei locali assiste impassibile alle aggressioni e si volta dall’altra parte? Un altro nodo è quello dell’antifascismo nelle scuole: come riprendere dentro le scuole un’azione di contrasto politico e culturale al fascismo? Come far vivere nel presente l’esercizio della memoria storica? Quali possibili terreni di collaborazione andrebbero costruiti tra insegnanti e gruppi studenteschi sul tema dell’antifascismo?”.
“Il problema del fascismo è presente anche nei quartieri. A Lucca – proseguono dal movimento – come altrove in questa fase storica, i neofascisti acquisiscono consenso nei quartieri e nelle aree più periferiche cavalcando il disagio sociale che si sviluppa in pezzi del territorio che si sentono abbandonati dalle istituzioni, dove l’assenza di spazi di socialità e legami solidali produce paura e risentimento. Come creare presenze organizzate dentro i quartieri capaci di praticare antirazzismo e antifascismo? Come intervenire nelle situazioni di disagio e di marginalità per disinnescare il rischio di guerre tra poveri praticando autorganizzazione e mutuo soccorso? Infine quale è l’humus culturale in cui il fascismo riesce ad attecchire, specie rispetto alle generazioni più giovani? Quale peso ha – concludono da Lucca Antifascista -, tra gli adolescenti, soprattutto maschi, il bisogno di sentirsi forti e protetti dentro un gruppo, sentendosi finalmente qualcuno in un branco che aggredisce e sopraffà il diverso e il debole? Quale ruolo può e deve giocare, nel contrasto culturale al fascismo, una critica femminista al machismo e alla visione fascista dei ruoli dell’uomo e della donna nella società?”.