Parrini (Pd): “In Toscana han pesato i conflitti a sinistra”

26 giugno 2017 | 08:43
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Parrini (Pd): “In Toscana han pesato i conflitti a sinistra”

E’ probabilmente uno dei grandi sconfitti di questa tornata elettorale delle amministrative. Il segretario regionale Pd, Dario Parrini, analizza il voto anche se cerca di minimizzarne la portata. “Sul turno di elezioni amministrative di ieri e di due domeniche fa – dice – svolgeremo nei prossimi giorni analisi approfondite, meditate e franche, a livello nazionale e nelle singole realtà al voto. Fin d’ora si può dire che abbiamo avuto la conferma che nelle elezioni comunali non c’è ormai niente di scontato in nessun posto. Non ci sono fortezze inespugnabili e tutti i comuni risultano contendibili”.

“Appaiono sempre più decisivi i fattori locali – sostiene Parrini – chi candidi, con che programma, con quale visione della società e con quali metodi ti proponi di governare se non sei tu che hai governato; come hai governato se sei tu che hai governato: che errori hai compiuto, che meriti hai acquisito, che rapporto hai saputo costruire giorno dopo giorno coi cittadini, con il volontariato, con il mondo delle imprese; quanto sei stato inclusivo e disponibile a farti carico dei problemi collettivi; quanta empatia, umiltà e energia hai messo nel tuo lavoro; quanto hai saputo ascoltare le richieste dei singoli e dei corpi intermedi; se il contesto in cui operi è segnato dalla coesione o viceversa dalle lacerazioni. Contano anche, ovviamente, le qualità degli avversari che ti trovi di fronte, che non sono dappertutto uguali. “Nelle comunali si vota al novanta per cento su queste cose, altrimenti non si capisce, per fare degli esempi tratti dalla Toscana, come mai si perde a Pistoia che ha tradizioni di sinistra e si vince a Lucca che ha una storia molto diversa; come mai si vince a Camaiore e si perde a Forte dei Marmi che gli sta accanto; come mai si perde a Serravalle Pistoiese e si vince a Quarrata che gli sta accanto; come mai si vince a San Marcello Piteglio e si perde ad Abetone Cutigliano che gli sta accanto”,
“La scissione e la incessante opera di demonizzazione del Pd portata avanti da alcuni settori della sinistra che formalmente fanno parte insieme a noi della stessa maggioranza di governo – conclude il segretario toscano dem Dario Parrini – hanno disorientato e creato un disagio che sarà riassorbibile solo dando meno spazio alle questioni astratte e più spazio alla costruzione di un rapporto di maggiore sintonia coi cittadini e di un forte e credibile progetto concreto di trasformazione moderna dell’economia e della società nel segno dell’equità e della lotta alle disuguaglianze, dello sviluppo, della solidarietà, della legalità, dell’equilibrio permanente tra diritti e doveri di cittadinanza”.
“Nelle elezioni comunali non si vota sulle coalizioni, dato che con la stessa coalizione si ottengono risultati opposti (in Toscana, ad esempio, si vince a Lucca e si perde a Pistoia). E non si vota su come si collocano i candidati sindaci nel dibattito nazionale interno al Pd – osserva Parrini – In Toscana si è votato in 6 comuni con più di 15 mila abitanti. Abbiamo vinto in quattro (tre al primo turno e uno al ballottaggio) e perso in due”. “Non nelle vicende nazionali ed extracomunali si trova la ragione principale e sostanziale delle vittorie che ci danno grande gioia (Tambellini a Lucca, Del Dotto a Camaiore, Mazzanti a Quarrata, Benucci a Reggello). E se Bertinelli ha perso a Pistoia e Zanetti a Carrara, non nelle vicende nazionali ed extra-comunali si trova la ragione principale e sostanziale della loro sconfitta, che ovviamente amareggia non poco – dichiara Parrini – Detto questo, è innegabile che i risultati di ieri e dell’11 giugno presentano anche alcuni tratti omogenei sul piano nazionale (ripresa del centrodestra, difficoltà del centrosinistra, pesante arretramento del M5S), e che hanno avuto un peso, sia sulla dimensione del non voto che sulla distribuzione dei consensi, fattori tipicamente nazionali”. Parrini ne indica uno in particolare: “il livello eccessivo delle frizioni e dei contrasti a sinistra. La polemica e il conflitto continuo disorientano e spingono una parte di cittadini lontano da noi”.
“Situazione complicata in Toscana. Leggo molte critiche preconfezionate sul Pd regionale, su Renzi, naturalmente da dentro e va bene così. Vorrei però ricordare che in nessuno dei Comuni toscani al ballottaggio era candidato un cosiddetto ‘turborenziano’, anzi erano candidati i nostri sindaci più distanti da Renzi”. Lo scrive il capogruppo Pd in Consiglio regionale Leonardo Marras sul suo profilo Facebook in merito all’esito dei ballottaggi in Toscana. “Candidati – prosegue – per i quali in molti avevano manifestato perplessità sulla loro capacità di tenuta: due sindaci uscenti che al primo turno non arrivano al 40% non è proprio una premessa esaltante: sarà anche colpa di Renzi, ma insomma, il dato è evidente”.  
“Comunque Tambellini, seppure di un soffio, ce l’ha fatta – aggiunge – ed è confermato sindaco di Lucca. Era la sfida più incerta e difficile; a Lucca la sinistra non c’è mai stata e, quella che c’è, è stata totalmente prosciugata mentre fanno spavento i risultati delle liste di estrema destra in quella città”. Secondo Marras “Pistoia, no, è un’altra storia. Pistoia è la capitale della cultura di quest’anno, ha completato tanti investimenti, ha raccolto e promosso idee di trasformazione urbana, ha grande tradizione di sinistra. Di contro, l’amministrazione ha avuto anche momenti molto difficili, inchieste e polemiche, situazioni ancora da chiarire, una spaccatura tra di noi mai ricucita, anzi forse alimentata, che ha dato vita a liste alternative capaci di raggiungere circa il 15%. Tutti segnali di un’azione di governo non sempre brillante”. “Siccome si tratta di elezioni locali – scrive ancora -, vorrei che un pochino venissero considerate anche le ragioni locali, o è chiedere troppo? Poi ci sono sicuramente altre valutazioni da fare che prescindono dal livello locale”.