
Un invito a moderare i toni, a superare ripicche e “sputtanamenti”. Anche il centrodestra riflette sul risultato elettorale e fa emergere distinguo e posizioni diverse rispetto a quello dell’ex candidato sindaco Remo Santini, che cavalca ancora l’anima barricadera della sua coalizione.
E’ Michele Francesconi, coordinatore della lista SiAmo Lucca per le ultime elezioni, a chiedere di abbassare i toni: “Adesso, per cortesia, smettiamola – dice – L’impegno politico deve essere caratterizzato da un atteggiamento nobile, altruista, responsabile. Non posso accettare che la politica venga ricondotta ad una valanga di fango che lascia solo macerie e ferite. Sappiamo tutti che la politica non è solo questione tra angioletti, spesso sono necessari accordi, compromessi e relazioni ma questi devono avere come fine ultimo il bene di una comunità più o meno ampia. Il cittadino ha bisogno di riconoscersi in figure che siano in grado di garantire questo atteggiamento, non è più tollerabile che oltre la metà degli aventi diritto al voto non riesca più a condividere un progetto, una linea politica; non è più sostenibile che un paese, un Comune, possa sopravvivere senza il consenso dei propri cittadini, senza un confronto elettorale diffuso”.
“La sfiducia nei partiti – prosegue Francesconi – nelle proposte amministrative, rappresenta la sfiducia nelle istituzioni. Come possiamo recuperare questo paese, questo territorio senza una partecipazione della base, un coinvolgimento del popolo; la sconfitta politica è generale ed è rappresentata dal coinvolgimento di meno della metà degli elettori, l’incapacità di proposte e di programmi che ormai non riescono più ad intercettare la maggior parte dei cittadini, a generare e stimolare il loro interesse, attraverso un impegno ed un approfondimento dei temi e delle diverse posizioni politiche”.
“Lo spettacolo a cui stiamo assistendo adesso – commenta – non fa altro che allontanare i cittadini dal mondo della politica, inquadrandolo ancora di più come un mostro che si nutre di inciuci, interessi personali e paludi che niente hanno a che fare con la vita reale dei cittadini, quella fatta di lavoro, di valori, di principi, di fatica e responsabilità. La forbice tra mondo reale e politica, già ampia da ormai molti anni, sarà destinata ad ampliarsi se la rappresentanza politica non si ferma a riflettere per proporsi con un atteggiamento differente, responsabile, calato sul quotidiano, svincolato da interessi personali e poltrone. Accordi, inciuci, sponde, finzioni e sputtanate non sono più accettabili, il paese sta soffrendo, il nostro territorio vive situazioni di grande difficoltà, è necessario un atteggiamento più concreto della politica e dei suoi rappresentanti, un atteggiamento che veda il cittadino al centro della sua attività. Sarà necessario quindi che la politica, a tutti i livelli, scenda sulla terra e si confronti in modo serio e onesto con i cittadini, per assumere un atteggiamento costruttivo, volto al recupero ed allo sviluppo di un territorio. Solo così si riuscirà a coinvolgere nuovamente la popolazione nelle scelte elettorali, costruendo quindi un’azione di governo condivisa e spendibile sul territorio”.