
Non c’è una Lucca buona e non c’è una Lucca cattiva da contrapporre “in una visione manichea” della realtà. Lucca è nel suo complesso una città buona, aperta e solidale. Lo dice il sindaco Alessandro Tambellini le cui prime parole pronunciate in piazza San Michele la sera della sua riconferma a primo cittadino della città hanno provocato una sequela di polemiche. “Ho vinto per la Lucca buona”, aveva detto Tambellini (Leggi). Che adesso spiega meglio quello che intendeva, invitando a rasserenare il clima del dibattito politico in città. “Ho volutamente atteso alcuni giorni prima di intervenire, per fare in modo che i toni si stemperassero intorno a una competizione elettorale che ha avuto passaggi aspri, a tratti molto aspri, e che ho vissuto in certi momenti, non ho difficoltà ad ammetterlo, con grande fatica, essendo abituato a un clima diverso, anche pugnace, ma sempre rispettoso dell’altro, quale non è stato in questi ultimi mesi a Lucca”.
“Mi dispiace per i cittadini che si sono sentiti offesi dalle parole da me pronunciate in piazza San Michele domenica notte – prosegue Tambellini – e mi scuso con loro perché non era mia intenzione offendere nessuno. Ero molto emozionato e anche carico di un clima veramente pesante che avevo sentito fortissimamente anche su di me come persona. Mi dispiace perché il mio riferimento era a una Lucca positiva e fattiva, rispetto a chi invece ha puntato esclusivamente sulla denigrazione della città. E mi dispiace soprattutto perché non penso affatto che esista una ‘Lucca buona’ e una ‘Lucca cattiva’ da contrapporre, in una lettura manichea della realtà. Ritengo invece che Lucca sia, al fondo delle sue radici, una città buona, solidale, aperta e dialogante, che nel corso della sua storia recente e passata è stata capace di portare il meglio di sé nel confronto con gli altri. Questo era e rimane il senso delle mie parole, che in nessun modo escludono la critica -ci mancherebbe!- ma che la inscrivono in un orizzonte più alto di ricerca del bene della comunità lucchese nel suo complesso, una comunità dove vivo e dove mi riconosco come parte di un tutto. E proprio questo è il punto di partenza che mi do in questo nuovo mandato amministrativo, quello di valorizzare il bello e il buono di una città che è sempre più al centro dell’attenzione internazionale, che è capace di confrontarsi con gli altri, in un dialogo costruttivo che ha portato e che deve ancora portare occasioni di sviluppo e crescita per l’intera comunità e per tutti i suoi cittadini. Siamo a lavoro in queste ore per costruire una squadra di governo che si metta subito a operare in questo senso. A tutti i miei assessori e ai consiglieri farò una specifica richiesta, che è emersa con forza nel corso della campagna elettorale e che ritengo condizione imprescindibile: quella di dialogare in maniera ancora più incisiva con tutti i cittadini, andando sul territorio, nei paesi e nelle frazioni, per ascoltare prima di tutto, e orientare così al meglio la nostra azione di governo”.