
di Roberto Salotti
“Questa è davvero una brutta pagina per l’inizio della nuova legislatura”. Il commissario del Pd, Stefano Bruzzesi, lo dice commentando gli attacchi di Remo Santini e le telefonate e gli sms ‘svelati’ ai giornalisti in conferenza stampa. L’obiettivo? L’assessore regionale Marco Remaschi e il consigliere comunale Pd Lucio Pagliaro.
Commissario, ma cosa sta accadendo al termine di questa campagna elettorale?
“Comprendo l’amarezza di chi ha perso, ma questi strumenti non dovrebbero trovare spazio nella buona politica. Io, personalmente, non ci sono davvero abituato”.
Si riferisce alla registrazione della telefonata dell’assessore?
Sicuramente: non ho mai registrato le telefonate, tanto meno quelle dei miei avversari politici. Ma è proprio questo il punto: la campagna elettorale è stata per certi versi fin troppo rissosa e aggressiva: l’avversario politico così si è trasformato in un nemico. E questo non fa certo onore alla politica che vogliamo.
Commissario, perdoni, ma è normale che un assessore regionale del Pd telefoni per il ballottaggio allo sfidante del candidato che dovrebbe sostenere?
Remaschi, così come Pagliaro, ha fatto campagna elettorale per Tambellini. La telefonata dell’assessore a Santini? Ma è evidente che si tratta di uno scherzo, come il messaggio di Pagliaro. In politica tra avversari, e ripeto tra avversari e non tra nemici, lo sfottò, la presa in giro è normale. Può succedere e succede. Ma che questa poi venga registrata e diffusa lo trovo veramente triste.
Quindi è stato tutto un equivoco?
E’ stato tutto strumentalizzato, e non è stato l’unico caso in questa campagna elettorale sopra le righe e dai toni violenti e rissosi
Un episodio l’ha vista anche coinvolta come testimone
Sì, al termine del confronto fra i candidati alla Fondazione Bml. Quel video dello sfogo del sindaco davanti a Mimmo D’Alessandro è stato immediatamente diffuso con una interpretazione distorta e strumentale.
Però Santini parla solo ora di telefonate e messaggi e non li ha usati prima del ballottaggio. Perché secondo lei?
Se è per gettare un’ombra sul Pd e sui rapporti di fiducia interni ha sbagliato indirizzo. Di questioni di fiducia e di partito mi occupo io, che sono il commissario, e posso assicurare che tutti abbiamo lavorato in un’unica direzione per Alessandro Tambellini. Lui si preoccupi di capire perché ha perso le elezioni. E soprattutto che la campagna elettorale è finita.
Quindi, non ci saranno conseguenze per i casi Remaschi e Pagliaro?
Conosco bene Marco, ed è chiaro che la sua era una telefonata scherzosa. Ha detto: non ti preoccupare, stai tranquillo ma perché vinciamo noi. Ma figuriamoci se Remaschi è tanto masochista da fare campagna elettorale nella sua città per l’avversario del candidato voluto dal Pd. Andiamo… Quanto a Pagliaro, il messaggio parla da solo: non lo si capisce che è una battuta che si chiude con un in bocca al lupo da buon avversario politico?
Queste accuse e questo clima piombano nei giorni in cui il sindaco sceglie la giunta. Questi attacchi alla componente renziana del Pd non incideranno sulle decisioni?
Ripeto: il commissario del Pd non è Remo Santini, sono io. E posso dire che per quel che ci riguarda è tutto chiarito. Certo, non è una bella pagina della politica locale. La maggioranza è salda attorno a Tambellini, Santini dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita.
Eppure, sembra che ci saranno strascichi. Di polemiche e non solo…
Io stesso ho contattato Santini alla chiusura della campagna elettorale. Gli ho mandato un sms scrivendogli che era stato un avversario veramente tosto. Non voglio rimangiarmi quello che ho scritto, ma che significa? Che mi iscriverò in una delle liste o in uno dei partiti che lo hanno sostenuto? Ho chiamato anche il candidato di Casapound, perché il nostro avversario ha fatto un buon risultato. Significa che il commissario del Pd passerà a Casapound? Non si possono distorcere rapporti che sono nella normalità del fair play della politica.