
Si è svolta ieri (4 luglio) la prima riunione della sezione Lega Nord di Lucca dopo la chiusura della campagna elettorale. Respinte le dimissioni presentate dalla segretaria comunale Marcella Maniglia dopo la sconfitta elettorale.
“E’ stata una campagna intensa – commenta il segretario Marcella Maniglia – Abbiamo lavorato tanto, ma il risultato non ci ha ripagati. Come segretario sono orgogliosa che la Lega, per la prima volta in assoluto, abbia espresso un consigliere a Lucca, Giovanni Minniti, che porterà le nostre istanze all’interno del Comune. Non sarà facile con un sindaco partigiano che, in barba al 70 per cento dei cittadini che lo ha bocciato, ha festeggiato, sbeffeggiando in tutti i modi, i suoi avversari politici. Faremo squadra intorno a Minniti e lavoreremo con la consapevolezza che il 25 giugno è stato un punto di partenza e non di arrivo”.
“Politicamente la Lega ha perso punti sul territorio – commenta Maniglia – probabilmente perché ha assunto posizioni democristiane che non le appartengono. Infatti in un momento in cui l’Italia ha finalmente svoltato a destra, in tutta la provincia di Lucca i risultati sono stati deludenti e il nostro elettorato, a torto o a ragione, ha guardato altrove. E’ mancata anche la struttura, a livello partitico, per cui non siamo stati veramente competitivi, nonostante il nostro programma elettorale sia uno dei migliori che si possa offrire al cittadino. In sostanza, non siamo riusciti a spiegare e a trasmettere quelle che sono le nostre priorità: sicurezza, sanità, lavoro, maggiore attenzione ai cittadini lucchesi. Mi era stato chiesto di candidarmi a sindaco e di correre da soli, con una propria lista, ma volendo vincere e non solo partecipare, ho spinto verso la coalizione, in accordo con le direttive del consiglio provinciale. In considerazione di tutto ciò e con la massima umiltà, dopo qualche giorno di riflessione, ho dato le dimissioni, assumendomi il 100% di responsabilità del risultato, ma il mio direttivo le ha respinte, confermando la sua fiducia incondizionata in me e nel mandato che mi accompagnerà per i prossimi tre anni”.
“Ora, dopo le dovute considerazioni – conclude Maniglia – diventa priorità imparare dagli errori per non commetterli in futuro. Probabilmente saranno necessari dei cambiamenti all’interno, ossia persone che ricoprono attualmente un incarico, possono esprimere al meglio il loro potenziale se hanno la possibilità di fare cose diverse. Per chi come me è ‘drogato’ di politica, non è una battaglia persa a far tirare i remi in barca, né tanto meno la mancanza di una poltrona. La prospettiva di ottenere un brillante risultato alle elezioni politiche è il prossimo obiettivo che ci siamo prefissati e, non da domani ma da ieri abbiamo già iniziato a percorrere la strada per raggiungerlo”.
Marcella Maniglia