Bindocci: Con Tambellini ha vinto Lucca delle tre carte

6 luglio 2017 | 15:45
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Bindocci: Con Tambellini ha vinto Lucca delle tre carte

“Con Tambellini non ha vinto la Lucca buona, ma quella delle tre carte”. La pensa così il neoconsigliere comunale a cinque stelle, Massimiliano Bindocci, con una lunga nota in cui dà anche una intepretazione del voto del 25 giugno.
“Il sindaco del Pd non ha il monopolio della bontà – scrive – la Lucca buona e onesta è in molti posti, ma non certo nel Pd. Il Pd ormai è diventato una forza politica di centro destra, se questa distinzione ha ancora un senso, come si evince dal fatto che sia sostenuta anche a Lucca dai principali imprenditori e possidenti del territorio, ma il Pd atrraversa anche una forte crisi di credibilità e di moralità, come dimostrano certi arresti e certe vicende politiche. Non ha vinto la Lucca buona dunque. Ha vinto dunque la Lucca delle tre carte, che dice una cosa e ne fa un’altra. La Lucca che cambia versione. La Lucca che non dà mai le risposte. La Lucca dell’opacità e non della trasparenza. Ha vinto la Lucca che sceglie il candidato sindaco senza primarie e senza consultare nessuno. La Lucca degli amici e degli amici degli amici. La Lucca dove il metodo é di scegliere anche il capolista sulle correnti”. “Ha vinto – prosegue Bindocci – la Lucca che ha preso una minoranza di voti, certamente uno in più degli altri, ma 7000 meno dell’ultima volta ed in percentuale una miseria. La notizia post elezioni, quella della pubblicità tardiva fatta da Santini ad una telefonata e ad una cena sarebbe sconvolgente. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Ma che maggioranza sosterrà questo sindaco se già i suoi sostenitori lo abbandonavano in piena campagna elettorale? Su quali valori si basa questa maggioranza? Esiste ancora una etica? Che valore ha la parola di questa gente? Che dice di votare uno e fa votare un altro? Anche perché la convinzione è che – visto il livello delle persone coinvolte – non si tratti di un paio di sprovveduti, ma che sia la punta di un iceberg. È proprio evidente che l’unica cosa che li tiene uniti è il potere, non certo un vincolo fiduciario”.

“Noi – è il commento di Bindocci – che erano fatti così lo sapevamo già è lo avevamo detto. Per questo non vediamo la notizia. Non ci siamo stupiti nemmeno un pochino. Se Tambellini e Remaschi, ma vale anche per il governatore Rossi, ci volessero stupire basterebbe che iniziassero a governare tenendo presenti le esigenze dei cittadini. Vorremmo sentire la registrazione di una telefonata in cui berciano tra di loro, in cui tramano anche con gli avversari, ma per fare una circolazione meno inquinante, per evitare interessi privati in appalti pubblici, per difendere un nucleo produttivo, per garantire la legalità in un concorso. Stupiteci. Una prima proposta sarebbe questa: da fare prima del consiglio comunale di giovedì, Tambellini ci faccia sentire e vedere in streaming tutti i colloqui, tutta la discussione interna con cui saranno scelti i membri della giunta, ci dimostri che ha adottato criteri oggettivi, di competenza, di merito e non solo per correnti, amicizie o per il numero di preferenze. Dimostri che sbagliamo. Niente di più semplice. Noi siamo contro questa politica fatta di scambi di favori, appoggi trasversali, potentati, familiarati e gruppi di interesse. Una “politica di scambio”, più che voto di scambio. Crediamo che l’astensionismo vada letto proprio in questo senso: gli elettori non si stupiscono più della bassezza di questi comportamenti e sono ormai rassegnati all’inutilità di qualsiasi forma di partecipazione. Noi non ci stupiamo, ma indignati non ci rassegniamo ad accettare passivamente di essere amministrati da una classe dirigente colpevole dell’allontanamento dei cittadini dalla vita politica della città e del paese”.
“Per questo ci rivolgiamo ai cittadini – conclude – ed a tutti gli elettori di buona volontà, ammesso che ancora leggano nella cronaca la politica locale, con il nostro consueto messaggio di risveglio e riscossa, invitandoli a riflettere sull’opportunità di continuare a concedere attenuanti o fiducia a questi rappresentanti, che confidano nella nostra passività per continuare a gestire la nostra vita e il patrimonio pubblico in funzione dell’interesse di pochi, piuttosto che di quello della collettività. Ai cittadini stufi, a quelli demotivati, a quelli che “tanto sono tutti uguali” ricordiamo che l’unica vera soluzione all’inarrestabile deriva etica e sociale di questa politica è cambiarla iniziando da noi stessi. Gli astensionisti di fatto sostengono chi vince. Noi siamo per cambiare e lo strumento c’é, é il MoVimento 5 Stelle, cittadini nelle istituzioni, cittadini che si riappropriano del diritto/dovere di gestire la cosa pubblica, forse senza il bagaglio di competenze vantate dai vecchi marpioni, ma con l’orizzonte di un metodo che sarebbe normale, ma di fatto sembra rivoluzionario: partecipazione, ascolto e coinvolgimento reale dei cittadini, trasparenza, solidarietà e legalità, per scardinare il sistema clientelare ormai incancrenito. Ce l’ha fatta Carrara, ce l’ha fatta Livorno, può farcela anche Lucca. Noi da oggi ripartiamo più convinti di prima e da Giovedí scardineremo i banchi del consiglio comunale”.