Fazzi: cultura, enti investano anche in eventi dei privati

Le istituzioni? Devono investire in cultura, anche al fianco dei privati. Lo dice l’ex sindaco di Lucca Pietro Fazzi che ieri aveva lanciato la proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Rinaldo Traini, padre dei Comics, e a Mimmo D’Alessandro, patron del Summer Festival. Oggi Fazzi rilancia e fa un appello alle istituzioni, in primis a Comune e a Provincia. “Herbert Handt – osserva Fazzi – ha ideato e fondato l’Associazione musicale Lucchese e da quella ha proposto e realizzato concerti, cicli di conferenze, festival (il Festival Marlia). Rinaldo Traini ha portato i Comics a Lucca e ne ha guidato tutte le edizioni dal 1966 fino credo agli inizi degli anni ’90, cioè per quasi venti anni. Entrambi, e le loro proposte,hanno comportato costi molto rilevanti per il Comune e per la Provincia”.
“Probabilmente – aggiunge Fazzi -, in qualche caso, i miliardi di lire e i milioni di euro spesi per quelle iniziative, potevano in essere gestiti con maggiore oculatezza ma sarebbe miope considerarli come costi e non invece come investimenti lungimiranti per lo sviluppo di quel turismo culturale che più è in sintonia con le peculiarità di una città storica. Anche il Summer Festival ha inizialmente impegnato risorse pubbliche – assai inferiori, in vero, alle altre due – messe a disposizione dalla Provincia e dal Comune di Lucca ma grazie ad una gestione imprenditoriale e professionale di alto livello ha raggiunto una maggiore solidità ed autonomia. Per qualcuno, questo si dovrebbe tradurre nel disimpegno delle istituzioni? A mio avviso no. Le decine di migliaia di nuovi visitatori, le presenze straripanti negli alberghi e nei ristoranti, sulle torri e nelle vie cittadine nel mesi di giugno, luglio e oltre sono l’effetto diretto e tangibile del Summer Festival e anche le visite in compagnia del Sindaco di artisti di fama internazionale al Puccini Museum, ad esempio, sono un corollario di una manifestazione che veicola Lucca in tutto il mondo con una promozione trainata da presenze prima impensabili. Qualcuno si chiede quanto costerebbe alla città una campagna mediatica del genere? E se, invece che occasionali, queste e molte altre possibili occasioni diventassero più strutturali ed inserite in un progetto alto di promozione turistica e culturale se ne potrebbero gradualmente registrare gli effetti su tutto l’anno, ben oltre i mesi estivi. In questo senso, sempre a mio modesto avviso ma convintamente, merita investire seriamente e con lungimiranza anche nel Summer Festival, come stanno facendo piccoli e grandi imprenditori, banche e privati cittadini. A meno che per gli enti pubblici non si pensi che gli investimenti da fare siano solo quelli in fallimenti annunciati, in flop prevedibili e scontati, in operatori improvvisati. Una lunga lista che sarebbe meritorio interrompere”.