
Ciclabile in via Matteo Civitali: la cittadinanza si spacca sull’utilità dell’opera. Dopo il fresco annuncio sulla road map dei lavori, dato dagli assessori Celestino Marchini e Gabriele Bove – la chiusura è prevista per il prossimo Natale – ad esprimersi sono residenti e passanti. Lo fanno sotto una canicola impossibile, dribblando gli ostacoli che ancora sono presenti sull’altro lato della strada, per il quale è previsto un progetto identico: il Comune si sta muovendo, in questo senso, per reperire i fondi necessari.
Il pomo della discordia concerne l’utilità del progetto in sé, battezzato da Bove come necessario per incanalare i flussi di ciclisti e pedoni verso le mura, in tutta sicurezza. E, l’appunto che viene mosso praticamente in parallelo, è quello concernente il taglio delle alberature che storicamente campeggiavano sul viale liberty.
“Hanno detto che le sostituiranno con il doppio delle piante – commenta un anziano residente, costretto ad entrare nella carreggiata per evitare le macchine parcheggiate sul marciapiede – ma prima che crescano a dovere passeranno anni. Così, questa via sarà invasa dal sole d’estate e non offrirà ripari naturali neppure d’inverno. Erano pericolose? Io fatico a credere che fossero davvero tutti tronchi vuoti. Avrei rimosso le piante davvero a rischio, spendendo i soldi ed il tempo per altre opere come la creazione di insenature per dei posti auto: vedete dove parcheggia la gente?”.
Altri, al contrario, si dicono soddisfatti per il progetto, anche se non rientrava propriamente nella scaletta delle priorità: “E’ vero – l’analisi di due passanti – con una ciclabile bici e pedoni saranno al sicuro. Ancor prima, però, bisognerebbe intervenire sul traffico pesante. Fateci caso: noi siamo fermi al semaforo ed abbiamo notato che ogni 30 secondi passa un tir in direzione via del Brennero o viceversa”. Una situazione che coagula sul viale, inevitabilmente, traffico, smog e rumore. “Qua dobbiamo stare barricati in casa – l’amara constatazione del proprietario di una delle storiche villette che costeggiano la strada – perché se apriamo non si resiste. Dovrebbero adottare delle misure per far circolare meno mezzi pesanti”. Una polemica che, è noto, si estende da anni fino a via Salicchi dove gli abitanti, che si vedono sfilare a pochi centimetri da casa camion e macchine, vivono in una condizione di esasperazione perpetua. “E quando si arriva alla rotatoria vicino alle mura – commenta un altro passante, questa volta a piedi – cosa succede? E’ pericoloso immettersi senza che la ciclabile prosegua. Le opere, o si fanno complete, o monche non servono”. L’intervento, tuttavia, è particolarmente apprezzato da chi evidenzia come, finalmente, gli ostacoli presenti lungo il grande marciapiede verranno rimossi: “Qua era praticamente impossibile andare in bici – chiude il giro dei pareri una signora che accompagna la madre anziana – tra sassi, dossi, tratti sconnessi. Poi penso ai disabili: le barriere architettoniche verranno completamente rimosse. E’ davvero un intervento utile, teso a facilitare la vita dei cittadini”.
Paolo Lazzari