
I lavori all’ex Manifattura Tabacchi sono pronti per ripartire. La delibera per il subentro di Aspera a Unieco, dopo il fallimento di quest’ultima, è pronta per essere discussa e approvata in giunta. Lo sarà a breve, assicura l’assessore all’urbanistica Serena Mammini: “I documenti per il subentro nel contratto di appalto integrato per l’esecuzione dei lavori di restauro all’ex Convento di San Domenico-complesso ex Manifattura Tabacchi sono pronti, a breve la relativa delibera passerà dalla giunta”. Per quel che riguarda invece la parte esclusa dai progetti ex Piuss riprenderà dopo la pausa estiva il dialogo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Il prossimo 4 settembre se non ci saranno altri intoppi la nuova impresa dovrebbe riprendere il cantiere per completare la riqualificazione. “Nei mesi scorsi – commenta l’assessore Mammini -, da quando venne acclarato e formalizzato il fallimento della Unieco, l’amministrazione ha affrontato con determinazione e professionalità il problema, non fermandosi un giorno, nemmeno in periodo elettorale, per valutare tutte le soluzioni percorribili al fine di tutelare il prevalente interesse pubblico. Contattando immediatamente il commissario liquidatore con tutte le difficoltà che è facile immaginare. Un compito veramente difficile e ingrato. Vedere la gru della Manifattura ferma, con tutto ciò che quel cantiere rappresenta, è stato veramente triste sotto molti punti di vista. E al riguardo abbiamo dovuto leggere affermazioni così contorte e scorrette che chi le ha pronunciate faceva di gran lunga meglio a tacere, non fosse per un certo senso del pudore. Mi riferisco ad ingegneri candidati al Consiglio comunale che il Piuss conoscevano bene e a ex presidenti del Consiglio comunale che lo avrebbero dovuto conoscere. Voglio qui ricordare che il crac della Unieco è stato un brutto colpo che da Reggio Emilia si è propagato verso altre zona della penisola. Oltre Lucca tra i grandi cantieri bloccati ci sono gli ospedali di Genova, Monza, Fidenza e Guastalla. Un baratro per 950 soci. Dopo 113 anni e oltre 1000 dipendenti per Unieco è partita, lo scorso 7 aprile, la liquidazione coatta amministrativa. Oltre 600 milioni di debiti accumulati a fronte di fatturati che superavano senza problemi i 500 milioni di euro. Ci siamo trovati quindi ad affrontare un problema insolito e non indifferente”.
“Abbiamo lavorato sodo – prosegue Mammini -, collaborando per quanto possibile con il resto dell’Ati, per il subentro di un’altra azienda, la Aspera spa all’interno dell’associazione temporanea d’impresa. La delibera, dicevo, è pronta per essere portata in giunta. E se andrà tutto bene nella ripresa dei lavori, come ci auguriamo, ma il condizionale è d’obbligo, il successo sarà di tutta la città. Non dimentichiamo tra l’altro che la procedura Piuss partì con altra amministrazione e comunque di fronte a operazioni così complesse e a problemi così grandi la buona politica dovrebbe stare tutta da una parte, la parte della città e si chiama un’unità d’intenti. Per cui per quell’area, importantissima, la linea è tracciata, il nuovo progetto, finalmente realistico anche nelle sue funzioni c’è, il cronoprogramma con la Regione pure. Il prossimo 4 settembre dovrebbe partire il rinnovo del suolo pubblico insieme alla ripresa dei lavori. Il costo del suolo pubblico relativo alle impalcature, che purtroppo sono lì da mesi inutilizzate, fino a quella data sarà addebitato a Unieco. Le procedure di subentro nei contratti di appalto sono atti assai delicati e complicati. Solo per fare e un esempio, facilmente riscontrabile, la Regione Piemonte ha impiegato 2 anni per una procedura di questo tipo ad elevato contenuto professionale. Riguardo all’altra area, quella esclusa dall’ex progetto Piuss, ribadisco quanto dichiarato dal sindaco: il discorso con la Fondazione Cassa di Risparmio riprenderà senz’altro: certo non nella settimana del 15 di agosto”.