Barsanti (Casapound) tuona: “Non accetto lezioni da Sinistra”

Fabio Barsanti risponde duramente a Sinistra per Tambellini riguardo la polemica sull’Anpi, nata in conseguenza all’incontro tra quest’ultima e il sindaco, giudicato da Barsanti inopportuno in un momento in cui la città vive un’emergenza sicurezza.
“Alle domande poste da Sinistra per Tambellini – dichiara Barsanti – rispondo con tre sì. Se a sinistra credono che il sottoscritto, per fare politica o sedere in Consiglio, debba baciare le mani ai ‘professionisti dell’antifascismo’, hanno fatto male i conti, dimenticando tra l’altro una cosa fondamentale: il risultato delle urne. Sinistra e Anpi campano di antifascismo (i secondi anche economicamente) non avendo altro da dire e non trovando risposte ai problemi della nostra epoca, che anzi continuano ad alimentare individuando pericoli inesistenti e appoggiando quelli veri: l’invasione incontrollata della nostra nazione, esposta a rischi incalcolabili e alla perdita della propria identità”. “Ricordo ai più distratti che i termini e i linguaggi di scontro in campagna elettorale – prosegue la replica di Barsanti – sono sorti proprio da chi inoltrava messaggi durante il ballottaggio per ‘fermare l’avanzata nazi-fascista’. Questa è la dialettica alla quale la città non è abituata; quella finalizzata a manipolare il libero convincimento dell’elettorato attraverso la diffusione di notizie false, compiendo una vera e propria ‘truffa elettorale’ ai danni dei cittadini lucchesi, come da me dichiarato in Consiglio e depositato in procura”.
“L’Anpi – conclude Barsanti – è praticamente nata dal Partito Comunista, altro che memoria condivisa. E’ l’unica associazione di reduci che continua ad accettare giovani e nuovi iscritti, in modo da poter continuare a percepire soldi pubblici, a blindare la storia e chiedere che movimenti riconosciuti dalla legge non abbiano diritto di espressione. Farebbe meglio ad incontrare Tambellini per parlare dello stato di insicurezza e di degrado in cui versa la città, o dell’emergenza terrorismo nella loro tanto decantata Europa multi-culturale”.