Speroni (Lega Nord): “Tarabella non strumentalizzi le scritte vandaliche”

“Nel confermare l’apprezzamento della Lega Nord per la sacrosanta decisione del sindaco Tarabella di sporgere querela verso il vandalo o i vandali che hanno imbrattato i muri di Seravezza con scritte infamanti, mi duole registrare un passo falso compiuto dallo stesso sindaco”. A dirlo è Francesco Speroni esponente della Lega Nord.
“Tarabella – aggiunge – ha infatti sentenziato che quelle scritte sono un ‘episodio che testimonia il livello di imbarbarimento di frange della società’. Caro sindaco, ci farebbe piacere che completasse questa dichiarazione aggiungendo anche a cosa o a chi si riferisce esattamente; nel frattempo però viene il legittimo sospetto che lei abbia incautamente abbracciato le ben note teorie del suo assessore ai lavori pubblici, che già ieri mattina scriveva su Facebook: ‘mi pare ipocrita lavorare per creare un clima di conflittualità accesa e poi meravigliarsi delle conseguenza’. Questa accusa è apparsa, in ordine cronologico, poco dopo la pubblicazione sul noto social dei messaggi di sdegno verso l’atto vandalico da parte di Idee in Comune e del sottoscritto. Sfortunatamente questa non è la prima volta che da parte della maggioranza – in modo più o meno surrettizio – si fanno insinuazioni verso le opposizioni seravezzine (oltre ad Idee in Comune includo anche Patto Civico) accusandole di fomentare chissà quale clima di incandescente conflittualità. A fronte di questo atteggiamento, è il caso di fare alcune osservazioni. Partiamo proprio dalle scritte sui muri: non sono di natura politica; apparentemente riguardano una bagarre tra privati della quale sappiamo poco o nulla, ma di certo non c’è nessuna matrice politico/partitica dietro. Approfittarne quindi per rinnovere astratte quanto antropologiche accuse di ‘imbarbarimento di frange della società’ ci appare fuori luogo e strumentale. Se si hanno dei nomi, li si dica. Altrimenti il lanciare immaginari strali senza avere il coraggio di nominare i destinatarii rischia di dare l’impressione – sul piano squisitamente politico – di un abito mentale non poi così distante da quello di chi imbratta anonimamente i muri. Ma se davvero si è deciso di adottare questa linea politica, sono costretto a rivolgere al primo cittadino questa domanda: dov’era lei, sindaco Tarabella, quando il 31 luglio scorso il sottoscritto, seduto tra il pubblico che assisteva al consiglio comunale, è stato pubblicamente oggetto di parole offensive da parte del suddetto assessore? Lei ha taciuto: forse non è riuscito a cogliere in quell’infelice frase – pronunciata ai microfoni del Consiglio – nessun indizio di imbarbarimento?”.