Liano Picchi: isole a scomparsa fallimento del porta a porta

Le isole a scomparsa? Liano Picchi, ex presidente di Sistema Ambiente e ex consigliere comunale a Capannori, non ha dubbi: “Sono il fallimento delle isole a scomparsa”. Picchi lo dice entrando nel dibattito sul cantiere per l’isola a scomparsa in Santa Maria Nera che tante polemiche ha sollevato: “Ho seguito con attenzione – afferma Picchi – il dibattito che si è aperto sulla improvvida collocazione dell’ultima isola a scomparsa, non ho competenza per esprimere un parere in merito, ma fidandomi di una qualificata associazione come Italia Nostra, una delle poche associazioni, purtroppo, che ha il coraggio di esprimersi liberamente, aderisco di buon grado”.
“Sui sistemi di raccolta differenziata, ritengo di avere invece, una certa esperienza e competenza, non solo per aver presieduto Sistema Ambiente per 8 anni, quelli in cui abbiamo vinto ben 8 primi premi nazionali come città riciclona, ma sopratutto per aver seguito questo settore come ambientalista dai primi anni ’80. Da anni sento raccontare frottole sulla bontà delle isole a scomparsa. Ebbene, queste sono invece la testimonianza del fallimento del porta a porta nel centro storico. Un ritorno ai cassonetti, con l’aggravante degli enormi costi di acquisto, impianto, gestione. Milioni di euro per tornare indietro di 15 anni, per nascondere sottoterra quei cassonetti che, quando Tambellini era all’opposizione, bollava come dannosi per la raccolta differenziata, e oggi invece al governo, acclama come un miglioramento della stessa. La coerenza non è certo un merito dei governanti si sa. Quanto ai risultati: sconfortanti, vista la qualità dei conferimenti. A dirlo sono gli operatori addetti agli svuotamenti, gente laboriosa e spesso delusa che ha visto dopo tanti anni d’impegno arrendersi alle richieste, non sempre del tutto legittime, di chi da sempre ha preteso e anteposto la comodità personale all’ambiente. E per carità, non si venga fuori con la storia del decoro e del turismo. Città altrettanto belle, storiche e turistiche, hanno evitato questo scempio economico, ma non solo, che iniquamente grava sulle tasche dei cittadini di tutto il Comune. Esporre i rifiuti in ore adatte e raccolti in tempi brevi e certi non è vergogna, tutt’altro, questo è invece un segno di civiltà che caratterizza attenzione all’ambiente e oculata gestione delle risorse pubbliche”.