Tambellini: “Lo ius soli è un atto doveroso”

1 ottobre 2017 | 11:44
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Tambellini: “Lo ius soli è un atto doveroso”

“L’approvazione dello ius soli non può attendere oltre”. Sul dibattito che a livello nazionale tiene banco da diversi mesi interviene il sindaco Alessandro Tambellini, nella giornata in cui in città arriva la campagna Ero straniero, che vuole superare la legge Bossi-Fini sull’immigrazione. “Ritengo lo ius soli – continua – un atto necessario per garantire uguali diritti a tanti miei e nostri concittadini che sono nati, vivono, lavorano, investono e producono in Italia. Cittadini italiani di fatto, dunque, ma non ancora di diritto. Rivolgo un appello ai miei colleghi sindaci affinché su questo tema si continui a tenere alto e vivo il dibattito, respingendo soluzioni ideologiche e populistiche dal sapore esclusivamente elettoralistico. E affinché si condanni pubblicamente chi bolla lo ius soli come un “incentivo all’invasione”: perché negare il futuro agli italiani di fatto non servirà a dare più diritti agli altri italiani. La legge prevede indicazioni precise e stringenti ed è un legge giusta che si rivolge a coloro che comunque otterranno la cittadinanza, ma che con le norme attuali dovranno sentirsi stranieri in patria per un tempo abnorme e assolutamente iniquo, soprattutto nell’età in cui si forma il carattere e la personalità”.

“In un contesto che ci espone continuamente alle derive razziste e xenofobe – prosegue Tambellini – noi sindaci, per primi, siamo chiamati a far sentire la nostra voce, perché meglio di altri conosciamo la complessità degli equilibri che tengono unite le nostre comunità. La coesione sociale si rafforza con l’inclusione, elementi necessari per costruire città consapevoli, solidali e sicure. La società ci dimostra quanto ciò che non vogliamo ammettere per legge esista già nella vita di tutti i giorni: prendiamo le scuole e utilizziamole come esempio di vita, perché non antepongono mai la provenienza, il colore della pelle o l’opportunismo politico al diritto all’uguaglianza alla formazione e alla conoscenza”.
“Noi a Lucca – conclude il sindaco -abbiamo istituito già da qualche anno la giornata per il conferimento della cittadinanza simbolica a quei bambini nati in Italia e residenti nel nostro comune, ma non ancora italiani a livello formale. Finché non passeremo al conferimento reale, continueremo con quello simbolico, perché sì, è una piccola cosa priva di valore legale, ma ricca di significati morali”.