Civismo di centrosinistra insieme per elezioni provinciali

Un appello a tutte le forze progressiste ed espressione del civismo democratico della Lucchesia, della Valle del Serchio e della Versilia, per tracciare un percorso comune in vista delle prossime elezioni per il consiglio provinciale (previste per i primi di dicembre). E’ quello che lanciano Lucca Civica e Sinistra con Tambellini, che hanno spiegato l’iniziativa oggi (6 ottobre) a palazzo Santini, alla presenza di tutti i consiglieri delle due liste: ci sono i capigruppo Claudio Cantini e Daniele Bianucci, e assieme a loro anche i consiglieri Pilade Ciardetti, Teresa Leone, Francesco Lucarini, Jacopo Massagli, Gabriele Olivati e i coordinatori di Lucca Civica e Sinistra con Tambellini, Luciano Conti e Enrico Cecchetti. Assente giustificato il consigliere Andrea Giovannelli. Il voto per il Consiglio provinciale – viene subito ricordato – è slegato da quello per il presidente della Provincia (il cui mandato andrà in scadenza soltanto tra 2 anni): a disposizione ci sono 12 seggi ed il metodo è quello del voto ponderato (con i Comuni più grandi che, quindi, esprimono un peso specifico maggiore). Nessuna volontà si sbottonarsi, almeno per ora, sulla possibilità di correre con una lista autonoma: l’idea è procrastinata, perché prima servirà confrontarsi con il Pd. I summit che si affastelleranno nelle prossime settimane, infatti, potrebbero anche sfociare e tradursi in un una lista comune.
Il punto di partenza è fornito dall’analisi dell’attuale condizione delle Province: “Sono enti – commenta Bianucci in apertura – che in questa lunga fase di transizione devono poter continuare ad offrire i servizi ai quali continuano ad essere preposti, nei confronti di cittadini, associazioni e categorie economiche. Noi, oggi, siamo i primi a far partire un’iniziativa tesa a costruire un percorso comune con le altre esperienze civiche, democratiche e progressiste della lucchesia, per giungere ad un’espressione comune, con un candidato che possa rilanciare il ruolo della Provincia, che ad oggi vive una situazione di forte criticità ed impasse”. Poi, pungolato sull’operato del presidente, Luca Menesini, Bianucci replica: “Si è trovato sicuramente ad affrontare una situazione difficile, non certo per colpa sua”. I primi contatti con gli altri consiglieri del territorio sono già stati avviati e – viene fatto sapere – i riscontri sono positivi. Prematuro, invece, il discorso relativo alla possibilità di presentare una lista autonoma in luogo di una comune con il Pd: “Ne parleremo – osserva Cantini – perché del resto il confronto nasce anche per questo motivo. Le Province si trovano ancora in carico funzioni importanti, senza però avere i soldi in cassa per svolgerle. Per questo vogliamo unire le forze, dando un senso al governo attuale dell’ente”.
Il primo step sarà rappresentato da un’iniziativa aperta a sindaci e consiglieri (ergo, agli elettori del Consiglio) che si svolgerà l’ultima settimana di ottobre. Sarà quello l’incipit di un confronto in seno al quale, ad ogni buon conto, le due liste civiche ritengono di possedere un peso specifico importante: “Siamo consapevoli del fatto che – commenta Cecchetti – cinque consiglieri di Lucca Civica e tre di Sinistra con Tambellini hanno un peso riilevante. Noi rimaniamo una forza distinta, civica e progressista, pronta a collaborare con i partiti. Attraverso questa iniziativa politica, diciamo che oltre al Pd, in Provincia, esistono anche altre forze. L’intento del dibattito? Vogliamo sviluppare una discussione sul come utilizzare al meglio le risorse che oggi lavorano in Provincia, perché possono servire a tutti i Comuni”.
Poi gli esponenti di Lucca Civica e Sinistra per Tambellini entrano nel merito: “La situazione in cui versano le amministrazioni provinciali è sempre più grave e rischia di produrre crescenti conseguenze negative per i cittadini – dicono Cantini e Bianucci – Dopo la radicale riorganizzazione ed i tagli subiti nei bilanci, tutti gli enti sono sull’orlo del dissesto o già oltre. In ogni caso non sono in grado di garantire livelli minimi per servizi essenziali, a partire da quelli relativi a strade e scuole, rimasti di competenza piena delle Province. Noi pensiamo che questa realtà sia diretta conseguenza di scelte demagogiche sbagliate e dell’assenza di un serio disegno riformatore dell’assetto istituzionale del paese. Invece di partire dalle esigenze di governo efficiente ed efficace dei territori, a cominciare dalle politiche di Area vasta, si sono privilegiati obiettivi propagandistici che hanno fatto diventare le Province uno dei bersagli principali della campagna populista sui costi della politica. Dopo che con il referendum è stata respinta la proposta di cancellare la parola Provincia dalla Costituzione, nessuna seria proposta per uscire da questa situazione è stata neppure avanzata. E invece, a nostro avviso, occorre dure basta alla demogogia ed al pressappochismo, per ridisegnare piuttosto gli assetti istituzionali di un grande Paese come il nostro, utilizzando visione, serietà e rigore. Noi pensiamo che occorra superare definitivamente l’ente Provincia e puntare sul rafforzamento del ruolo dei Comuni singoli e associati, per rilanciare processi di decentramento e partecipazione democratica dei territori e garantire efficienza ed efficacia nella gestione del welfare locale e dei grandi servizi a rete. Nel mentre rivendichiamo questa prospettiva, abbiamo però il dovere di lavorare per utilizzare al meglio possibile, nell’interesse dei cittadini, le risorse, le strutture e gli strumenti esistenti. Per questo ci rivolgiamo a tutti gli eletti nei Comuni della provincia di Lucca che fanno riferimento al civismo democratico e all’area progressista. Noi pensiamo che le prossime elezioni di secondo grado per il rinnovo del consiglio provinciale debbano favorire un serio confronto per la riforma degli assetti istituzionali substatali nel nostro paese, ma anche nell’immediato un concreto rilancio di ruoli e attività dell’amministrazione provinciale di Lucca che sia utile per i Comuni, i cittadini e le imprese”.
“Nella fase di transizione che le Province vivono – concludono gli esponenti civici – noi pensiamo che esse possano svolgere un ruolo utile enfatizzando la dimensione di ente di secondo livello, rappresentativo dei sindaci, teso a favorire la collaborazione tra i Comuni a livello di aree omogenee e in dimensione provinciale ed a promuovere il rapporto con i territori vicini di altre Province e con la Regione Toscana. In particolare, è fondamentale compiere tutte le scelte necessarie per valorizzare il patrimonio di competenze dei dipendenti della Provincia di Lucca, da cui dipendono ancora servizi fondamentali per i cittadini. Per questo vogliamo impegnarci nei prossimi due anni; per una Provincia capace di gestire in modo più efficiente servizi collettivi per i Comuni (gestione unica degli appalti, progettazione europea, buste paga, eccetera) e per un ente Provincia utile per i Comuni sui temi della conoscenza e della programmazione del territorio e dei grandi servizi in dimensione sovracomunale e di area vasta. Su questi temi intendiamo sviluppare un confronto serrato col presidente Menesini e con tutti gli eletti del centrosinistra in consiglio provinciale”.