Provincia, sindacati contro Menesini: “Sul futuro nessun confronto”

7 ottobre 2017 | 13:14
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Provincia, sindacati contro Menesini: “Sul futuro nessun confronto”

Non si placa la polemica sul futuro delle Province. A rinfocolarla sono le sigle della funzione pubblica dei sindacati confederali: “Ancora una volta – si legge in una nota – il presidente delle Provincia di Lucca non perde l’occasione per dimostrare l’atteggiamento ostile nei confronti dei sindacati che stanno seguendo la vertenza dei lavoratori della Provincia di Lucca a livello locale e nazionale. Nelle recenti interviste rilasciate da Menesini dopo l’uscita sulla stampa e sui media dei sindacati sulle motivazioni dello stato di agitazione dei dipendenti di Palazzo Ducale il presidente, nel dimostrarsi pronto a schierarsi a fianco dei lavoratori in sciopero contro la riforma a livello nazionale, sottolinea la mancata collaborazione dei sindacati a livello locale, definendoli più “concentrati a fare attacchi alla politica che a dare una mano concreta per risolvere gli inghippi”.

“L’atteggiamento di Menesini è alquanto singolare – commentano i segretari Fp Cisl Massimo Petrucci (Fp Cisl), Giovanna Lo Zopone della Fp Cgil e Pietro Casciani della Uil Fpl – si schiera a fianco dei lavoratori e contemporaneamente ignora i loro rappresentanti e le prerogative di contrattazione conquistate duramente dai lavoratori: è ormai da mesi che cerchiamo di condividere con la Provincia strategie atte a salvaguardare il personale dipendente e le ripetute richieste di incontro, anche a lui direttamente. Tuttavia nonostante questo anno così critico per le Province siamo stati convocati pochissime volte e senza possibilità di incidere sulle decisioni unilaterali dell’ente. Un ente in cui si è riconfermato un assetto organizzativo che vanta (unico esempio in tutta la Toscana) ben 6 dirigenti, 21 posizioni organizzative, un’alta professionalità e un’altra decina di particolari responsabilità che assorbono risorse salariali da un fondo che non lascia spazio per gli altri 200 dipendenti; e in cui, sempre in maniera unilaterale, si sono concessi o negati nulla osta a dipendenti che richiedevano di spostarsi in altri enti senza un criterio oggettivo e senza salvaguardare figure professionali di cui adesso si sente la mancanza”
“E’ proprio per ricondurre questi temi sui tavoli di confronto previsti dalla normativa – proseguono i sindacalisti – e limitare le decisioni unilaterali dell’ente su materie di contrattazione e per poter condividere scelte fondamentali per la vita dei lavoratori e la garanzia dei servizi ai cittadini che siamo stati costretti ad andare dinanzi al prefetto e al giudice del lavoro. Ma l’amministrazione non è interessata al confronto e questo è grave, soprattutto in questo momento in cui le risorse a disposizione sono poche e l’organizzazione e le strategie sono fondamentali per la gestione dei servizi, per la manutenzione di scuole e strade. Si taglia su tutto, anche sulla la sicurezza degli addetti che per ridurre le spese sempre più spesso espletano la loro attività in situazioni critiche, come i cantonieri che ormai da mesi espletano i servizi di reperibilità in solitaria con gravissimi rischi”.
“In merito alla difficoltà per la chiusura del bilancio inoltre Menesini sostiene che il nilancio della Provincia non chiude perché la Regione si è presa l’entrata relativa agli emungimenti aggirando artatamente il vero motivo del dissesto che peraltro coinvolge tantissime province italiane: il prelievo forzoso del suo governo che di fatto requisisce le risorse che i cittadini del territorio versano all’ente in termini di tasse portandole direttamente a Roma e impoverendo i territori dei servizi essenziali. Menesini dice che chiuderà il bilancio 2017. Ci auguriamo che non sia il solito proclama – secondo il modello della politica romana – e che la chiusura avverrà in modo da garantire la funzionalità dell’ente per il 2017 e per il 2018. Se così non fosse si chiede al presidente dell’ente di dimostrare coraggio nel dire le cose come stanno in realtà, denunciando le responsabilità. I lavoratori ed in particolare i cittadini meritano rispetto e verità e soprattutto la possibilità di vivere in un territorio in cui le strade e le scuole siano sicure e gli altri servizi in capo alle Province salvaguardati”: