Rumore locali, Vcs: “Sentenza Brescia ci dà ragione”

14 ottobre 2017 | 09:29
Share0
Rumore locali, Vcs: “Sentenza Brescia ci dà ragione”

A Brescia il Comune dovrà risarcire due cittadini per i danni subiti dal rumore provocato dai locali notturni. Si tratta di 60mila euro in totale per danno biologico e spese legali. Ad annunciare la sentenza il comitato Vivere il Centro Storico.
“La motivazione della sentenza è chiara – dice Vcs – il Comune è da condannarsi perchè non ha mai provveduto ad evitare i rumori della movida, il che conferma quello che noi sosteniamo da tempo: non più cause contro i gestori ma azioni legali contro l’amministrazione comunale che non tutela i diritti primari. Ci domandiamo quanto dovrebbe spendere il Comune di Lucca se questa sentenza trovasse applicazione in piazza Anfiteatro, in via Calderia, in piazza San Michele, a Portone dei Borghi o magari in corso Garibaldi?”.

“Tra l’altro – spiega il comitato – a Lucca la situazione è più grave che a Brescia perché in quella città i rumori provenivano dall’ interno dei locali e dei dehors, mentre da noi la gran parte del disturbo proviene dai bivacchi di strada che sarebbero persino proibiti dall’articolo 58 e 67 del regolamento di polizia urbana, che però viene quotidianamente disatteso nonostante le nostre numerose richieste. A Torino, Modena ed in altre città il sindaco ha proibito di consumare sulla pubblica via dopo le 21, mentre invece gli assessori Raspini e Mercanti sostengono che, a dispetto di chi in quelle zone non può più viverci, sia giusto il fatto che un localino di tre metri quadrati possa usare il suolo pubblico circostante per consentire ai suoi avventori di consumare le migliaia di bevande che somministra fino a notte fonda, anche se dispone soltanto di un piccolo bagno e quindi i clienti urinano dietro l’angolo di strada dopo aver schiamazzato fino a tardi”.
“Se a Lucca si verificasse quello che è successo a Brescia – conclude il comitato – sarebbe ingiusto che a pagare fossero le casse comunali con i soldi di tutti, sarebbe più giusto che a mettersi le mani in tasca fossero quei politici che, ritenendo il centro storico un loro feudo elettorale, giustificano il verificarsi di questi problemi nonostante le numerose proteste dei residenti”.