
Massimiliano Bindocci, portavoce del Movimento Cinque Stelle in consiglio comunale, all’indomani dell’assise che ha dato l’ok alla futura stipula della convenzione con il Summer Festival, precisa la sua posizione di anima critica. Non per contestare l’evento in sé ma il metodo portato avanti dalla maggioranza per arrivare al voto: “Riteniamo il Summer – dice – una manifestazione che con i Comics rappresenta un polo di attrazione e di fruizione importantissimo, seppur concentrato in uno spazio temporale limitato. Da tempo si discute sul futuro di queste manifestazioni ed in particolare per il Summer si ragiona di un rinnovo di una convenzione quinquennale, che assicuri continuità e stabilità all’operatore che andrà a gestire l’evento. Già in precedenza avevamo chiesto di una discussione in consiglio comunale sulle modalità della stipula della convenzione con il Summer Festival, sua durata, spese e criteri. Questo per basilari principi di trasparenza amministrativa, i cittadini così come sono oggetto di pressanti messaggi sui vantaggi economici per il territorio lucchese portati dal Summer, debbono anche sapere esattamente i costi, i mancati introiti per le casse comunali determinati da agevolazioni, riduzione tasse eccetera”. “Parte di suddetti costi – dice Bindocci – sono determinabili attraverso una lunga serie di determine e delibere, altri sono da valutare e non sono solo costi economici. Riteniamo però che l’investimento di Lucca su musica e cultura sia importantissimo, ma vada fatta una valutazione che non si limiti a 10 concerti di altissimo livello, ma il Summer deve diventare la punta dell’iceberg di una attività musicale che coinvolga tutta la città e che si apra ai giovani. Lucca potrebbe diventare la città della musica in estate e potrebbe essere una fiorire di iniziative in diverse piazze ed in qualche struttura, con diversi generi musicali e non solo grandi eventi. La storia di Lucca nella musica è un orgoglio della città, e può meritare davvero una scelta del genere”.
“La lettura del bilancio di una iniziativa come il Summer – prosegie il pentastellato – non può essere solo economica, e nemmeno solo una valutazione degli introiti e dell’indotto. Va fatto un bilancio sociale e culturale, vedere quanti giovani hanno iniziato a suonare uno strumento, coinvolgere le scuole, fare iniziative che concedano spazi ai giovani ed a diversi generi, rendere Lucca città della musica e non renderla solo la città del Summer. In merito allo studio che è stato presentato nei giorni scorsi sulle ricadute sul territorio dell’edizione 2017 del Summer Festival, non abbiamo una copia e solo le slide non permettono ad oggi un esame approfondito dei suoi contenuti. Non si può decidere un legame quinquennale con una serie di diapositive, occorrono i dati nella loro completezza, ed occorre una visione complessiva del problema ed un progetto reale”.
“Non potevamo votare – conclude – una mozione generica dove si dà al sindaco una delega in bianco farcita di buone intenzioni, modello lettera d Babbo Natale, ma che in realtà ê una delega in bianco a stipulare una convenzione quinquennale senza limiti, chiarimenti su costi e contenuti. Inoltre, anche per risolvere la vexata quaestio dei biglietti venduti, proponiamo un pagamento di una percentuale o di un fisso sul prezzo di ogni biglietto staccato, da devolvere alle casse comunali perché resti qualcosa alla città. Inutile dire che queste esperienze musicali nel centro storico di Lucca non debbano essere invasive e intaccare il patrimonio storico e culturale che è Lucca. Invitiamo anche ad uno studio approfondito della normativa, per verificare la correttezza della convenzione del tipo che si va paventando, anche alla luce delle recenti normative. Quindi il nostro auspicio è che tutta la questione della convenzione con il Summer, non venga decisa frettolosamente da una votazione di forza della maggioranza, ma venga portata nelle commissioni deputate ove potrà essere esaminata con dati certi in modo da avere un testo possibilmente condiviso e che possa riscuotere in consiglio un voto più ampio di quanto attualmente possibile. Viva il Summer e viva la musica. Ma visto che paga anche la collettività viva la trasparenza e viva la socialità”.