
Lucca resta il capoluogo toscano trainante per la raccolta differenziata, ma il vulnus della mancanza di un impianto di compostaggio rimane eccessivamente penalizzante. I dati restano comunque incoraggianti, anche se ci si sta muovendo per scovare eventuali ‘furbetti’. In settimana prossima, infatti, saranno effettuati 2600 controlli su altrettanti indirizzi di residenti che però non risultano all’anagrafe. Sempre in tema rifiuti, c’è ancora da risolvere la questione della sede di Sistema Ambiente che deve essere spostata quanto prima dall’attuale collocazione in Borgo Giannotti. Sono le priorità individuate dall’assessore con delega all’ambiente Francesco Raspini, intervenuto oggi (30 ottobre) in Commissione lavori pubblici. Con lui, per l’audizione sulle attività di competenza, anche il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord Ismaele Ridolfi.
Rifiuti. “Da tempo – inizia Raspini – abbiamo intrapreso un percorso che ci ha portato ai primi posti in Italia per la raccolta differenziata. Siamo intorno al 78%, di gran lunga il primo Comune capoluogo toscano”. Il problema, tuttavia, resta la carenza rispetto agli impianti, come quello di compostaggio che deve essere realizzato a Capannori: “Questo ci penalizza -prosegue l’assessore – per il costo di smaltimento dell’organico (che oggi costa ai lucchesi circa 100 euro a tonnellata, ndr). Poi perché siamo dipendenti da altri: abbiamo vissuto momenti problematici quando l’impianto di Massa a cui il Comune si affidava, ad un certo punto, ha deciso di non ritirare più. E’ un vulnus serio all’autosufficienza del territorio”.
Nel frattempo, viene fatto notare, si sta provando a sviluppare una sinergia con Geal per il trattamento dell’organico, che prevede la valorizzazione della frazione liquida. “Potrebbe essere trasportata da Nave a Pontetetto per subire un processo di valorizzazione che trasformi la parte liquida in metano. Per fare questo, serve anche un intervento sullo stabilimento di Nave, che risulta eccessivamente vetusto”, spiega Raspini.
Poi c’è la questione, pressante, dello spostamento della sede di Sistema Ambiente da Borgo Giannotti ad un posto più idoneo. “E’ stato dato incarico ad una società, da parte di Sistema Ambiente, per fare una valutazione delle zone più opportune, nell’ambito del Comune: è una questione di collocazione, oggi inadeguata sul piano dei rumori e degli odori. Per il resto, Sistema Ambiente resterà una società a capitale misto (pubblico-privato) fino al 2029, a differenza di quello che sta accadendo in altre parti della Toscana”.
C’è inoltre la questione centro storico: la strategia resta quella di procedere con il sistema misto (porta a porta ed isole a scomparsa, che ora sono 10). “C’è l’esigenza – commenta l’assessore – di coprire la parte più centrale della città, che presenta problemi di errati conferimenti. Con le isole c’è una percentuale di differenziata corretta di oltre il 70%”.
Acqua. Altro capitolo quello del servizio idrico integrato: “Viviamo una situazione di salvaguardia, perché la Geal resta così com’è fino al 2025”. Il progetto fondamentale, sotto questo profilo, resta quello di realizzare un collegamento fognario tra le cateratte di Nozzano e la rete fognaria di Pontetetto. “Un’opera – spiega Raspini – che costerà circa 10 milioni di euro e potrà rappresentare la soluzione al problema dell’assenza delle fognature nell’Oltreserchio. Il progetto definitivo è in conferenza dei servizi: speriamo di iniziare i lavori per i primi mesi del 2019”.
Piano della telefonia: ogni anno, entro il 31 ottobre, i gestori possono presentare un progetto di implementazione della rete che il consiglio comunale deve approvare. “Il Comune si è dotato di un rapporto di consulenza con una società privata. A breve arriverà una proposta di adeguamento del regolamento sulla telefonia, per rendere la normativa comunale più aderente agli ‘attacchi’ da parte dei gestori”, l’analisi.
Entro fine anno, inoltre, in consiglio comunale giungerà anche una ristrutturazione del regolamento sul servizio di genio urbano. “E’ un regolamento vetusto, che deve essere adeguato”.
Sul punto si dichiarano concordi anche i consiglieri di opposizione, anche se – parlando di isole a scomparsa – non manca la polemica sull’isola mancata a santa Maria Nera, alimentata da Consani e Bindocci. Buchignani, invece, si sofferma sulla necessità di dotare il centro storico di cestini non più monodose: “Non ha senso fare la differenziata e non dividere anche quelli. Inoltre, ci piacerebbe allargare il progetto delle isole a scomparsa anche alla prima periferia della città”.
Una proposta, quest’ultima, che incontra la perplessità di Raspini: “Penso che sia un tornare indietro, rispetto al modello di raccolta domiciliare. Il sistema delle isole a scomparsa è da limitare all’interno delle mura”.
Rifiuti, controlli su 2.600 utenze. Per Giannini, invece, il vero problema vissuto dalle periferie concerne l’abbandono di rifiuti notturno, da parte di chi usufruisce di affitti non regolari. Sul punto, Raspini annuncia che dalla settimana prossima partiranno 2600 accertamenti per altrettanti cittadini la cui posizione risulta essere dubbia. Si tratta di utenze ‘fantasma’ che devono essere verificate perché potrebbero nascondere casi di evasione. “Sono residenti – osserva l’assessore – che però poi non risultano all’anagrafe. Non è una cosa di poco conto”.
Riguardo, invece, allo smaltimento dei rifiuti abusivi, Raspini ricorda che sul sito Ambiente Sistemato esiste un link apposito per le segnalazioni e la rimozione in 24 ore. “C’è anche un’app, Junk. Per lo smaltimento dell’eternit, invece, devono essere chiamati i vigili urbani, perché deve essere fatto in sicurezza”.
Sicurezza idraulica. Ad Ismaele Ridolfi, invece, il compito di intervenire per tutto quel che concerne la sicurezza idraulica del territorio.
“I Comuni non hanno quasi più competenza per la manutenzione dei corsi d’acqua – osserva – perché intervengono Regione e Consorzio. Le competenze, in questo senso, sono molto più chiare rispetto al passato. Il Consorzio invia a tutti i Comuni il piano dell’attività di bonifica, che si sofferma su ogni corso d’acqua: si tratta di uno strumento importante”.
I costi di manutenzione dei corsi d’acqua che attraversano Lucca – classificati come di seconda categoria – sono a carico della Regione. “Inoltre riceviamo finanziamenti dall’Ue – precisa Ridolfi – per alcune zone”.
Il piano 2017 per il Comune di Lucca prevede 2,5 milioni di risorse: “E’ in fase di ultimazione – spiega – e verranno svolti interventi nella parte interna della città ed in quella esterna, a partire dall’Oltreserchio”. Previsti il rifacimento della griglia ed il rinforzo del baluardo, inoltre, nella zona di san Colombano, dove l’acqua scorre ancora troppo rapidamente. Per il Comune di Lucca il piano delle manutenzioni si avvia alla conclusione: lo sfalcio della vegetazione su tutti i corsi principali è già stato completato, così come i lavori di escavazione intorno alle mura. “Quella – commentano gli ingegneri – è stata un’opera problematica, a causa dei prodotti presenti sulle strade, come gli idrocarburi”. C’è spazio, inoltre, anche per una piccola polemica: “Il presidente della Commissione lavori pubblici è un dipendente – afferma Bindocci, riferendosi a Bianucci – per cui mi chiedo se sia opportuno. La compatibilità sono sicuro esista, ritengo sia soltanto un problema di opportunità”.
Ridolfi spiega però che il problema non si pone, perché il Consorzio non è una partecipata, mentre Bianucci si rende disponibile ad ulteriori verifiche circa la compatibilità della sua carica: “Facciamo pure un quesito specifico al segretario generale – afferma il consigliere – per la compatibilità. Le ragioni di opportunità, invece, mi sembrano avere un carattere discrezionale”.
Paolo Lazzari