SìAmo Lucca: “Stangata Cosap non rilancia il decoro del centro”

“E’ da tempo ormai che bisogna chiedersi se alla concessione del suolo pubblico per le attività dei locali non debbano essere messi dei limiti, per evitare che il centro storico di Lucca diventi definitivamente un ristorante a cielo aperto. Ma il modo con cui l’amministrazione comunale Tambellini affronta la questione è sbagliato, come è emerso nel consiglio comunale di ieri sera”. Lo sostiene la lista civica SìAmoLucca, contraria all’operazione sostenuta dal centrosinistra che riguarda i consistenti aumenti sulla tassa di occupazione del suolo pubblico.
“E’ una contraddizione quella espressa dall’assessore Mercanti, secondo cui la stangata in arrivo con la Cosap, che avrà rincari fino al 140 per cento in alcune zone, ha lo scopo di indurre i titolari degli esercizi pubblici a ridurre lo spazio riservato ai tavolini all’aperto – spiega SìAmoLucca – Se questo era l’obiettivo, c’era un altro modo in cui procedere: ovvero, senza mettere le mani in tasca ai commercianti, rivedere i criteri sulle quantità di suolo pubblico da concedere in tutta l’area dentro le mura, aumentando le zone in cui vietare tavoli all’aperto (a seconda dell’ubicazione più o meno di pregio o a seconda dei disagi provocati alla circolazione o per l’impatto estetico) prevedendo quindi dei limiti alle richieste di superfici avanzate dai privati. Nel modo che è stato deciso dalla giunta Tambellini, invece, anche se non si vuole ammettere, il provvedimento è esclusivamente adottato per fare cassa”.
La lista civica si pone poi alcuni interrogativi: “E’ questa l’idea dell’amministrazione per arginare la deriva che si ha in alcune zone del centro storico? E’ aumentando le imposte che si può trovare una mediazione tra le esigenze di chi vuole lavorare in città e chi invece vuole viverci? Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, dunque, l’arma messa in campo per limitare il proliferare dei dehors e degli spazi esterni di bar e ristoranti, è il prezzo. Non quindi la richiesta di una maggiore ricerca nei materiali e nelle sistemazioni, non un impegno maggiore (anche economico) richiesto per arredi di qualità o progettualità qualificanti. E che l’unica a rimetterci è la città, che non avrà né alcuno sviluppo economico né alcun vantaggio, dal punto dell’impatto estetico che spesso le occupazioni di suolo. L’assessore Valentina Mercanti dichiara: “Mi fa paura una città che punta solo sul turismo per il suo sviluppo”.
Su questo concetto siamo d’accordo, ma chi è che ha governato negli ultimi 5 anni e ha permesso che il centro si trasformasse in questo modo? In una sorta di Disneyland per un certo periodo, dove chi arriva arriva, senza uno straccio di promozione studiata e ragionata? Chi è che è intervenuto con una moratoria purtroppo solo quando i buoi erano scappati dalla stalla? Chi è che non ha adottato provvedimenti per far tornare la residenza in città, o gli uffici direzionali, magari partendo dagli sportelli al pubblico delle società partecipate come Gesam, Sistema Ambiente, Geal e via dicendo? Chi è che ha fatto in modo che il centro viva solo quando ci sono manifestazioni di massa e diventi diserto da febbraio ad aprile? Chi è che non ha mai fatto nulla per aumentare i posti auto dei residenti, anzi tolti con le isole ecologiche, e anzi dà vita a raid per multare le loro auto in sosta di notte? Chi è che ha fatto della mancata programmazione di interventi nel centro storico, purtroppo, la sua road map? Ovviamente la precedente amministrazione, guidata sempre da Tambellini, di cui questa è la diretta emanazione. Sempre l’assessore Mercanti dichiara: voglio rilanciare i negozi tradizionali. Ma come? Apponendo delle targhe di qualità, come abbiamo sentito anticipare? Poca roba davvero. E in generale, perchè si è dormito per cinque anni? Perchè non si è mai messo seriamente mano a un piano delle funzioni, sempre evocato e rimasto puntualmente lettera morta? Ancora una volta denunciamo la mancanza di un disegno complessivo per la tutela del centro storico. Anche questa stangata sulla Cosap sta a testimoniarlo”.
Conclude SìAmoLucca: “Ora tocca alla tassa di occupazione del suolo pubblico, domani magari nuovamente all’aliquota Irpef, tra qualche mese a un’altra delle tante imposte che gravano sui lucchesi. C’è un’unica certezza, purtroppo. Rimaniamo della stessa opinione già espressa: che il partito delle tasse, così bene interpretato dalla giunta Tambellini, è di nuovo al lavoro. E chissà quanti altri danni farà in futuro. Lucchesi, preparatevi”.