Bindocci (M5S): “Striscione Forza Nuova, la solidarietà da sola non basta”

“In merito alla triste vicenda dello striscione fuori dalla casa del Sindaco, ci sentiamo di dover esprimere la solidarietà non tanto al sindaco, cui hanno già provveduto in tanti, anche se comprendiamo che trovarsi uno striscione sotto casa non faccia piacere a nessuno, ma la solidarietà va data ai più deboli che nella fattispecie sono sicuramente gli artefici di questo gesto”. A dirlo è il consigliere comunale M5S Massimiliano Bindocci.
“Riteniamo che essere discriminati o vessati per le proprie opinioni, per le proprie battaglie, sia un problema ancora oggi in Italia, ma di solito non riguarda chi milita nei partiti che governano, si pensi solo al caso Lotti – Minzolini, la cui appartenenza a certe forze politiche non li ha, a nostro parere, di certo discriminati. Vessati sono coloro che non conoscono nessuno e non trovano lavoro, quelli che pagano tutto e non hanno servizi, quelli che dopo una vita di lavoro hanno una pensione da fame, quelli che per giustizia e onestá vengono emarginati, insomma le vittime ci sono fatte diversamente. La solidarietà in questo caso di cronaca va espressa a chi davvero ha bisogno di sostegno, e gli artefici di questa bravata da condannare, ci sembra, ne abbiano davvero bisogno – afferma -. Esporre sotto l’abitazione privata del primo cittadino una scritta, semplicemente demente e pericolosa, è un episodio da condannare, e dimostra una degenerazione culturale e di valori assoluta, è evidente il fallimento della famiglia e della scuola, ed è evidente la necessità che siano sostenuti e avvicinati ai valori del rispetto, della conoscenza della storia e della coscienza civile. Rimpiangere Mussolini, significa non conoscere la storia. Rimpiangere Mussolini significa accettare la violenza, la guerra e la discriminazione, che non viene minimamente sminuita da due bonifiche. Parlare poi di cittadinanza, che è un concetto ottocentesco, rispetto ai problemi attuali dei cittadini è davvero misero. Crediamo però che ci si debba provare a chiedere perché questi episodi accadono e non solo limitarci alla condanna e alla solidarietà. E che si debba avere comportamenti conseguenti. Infatti se si vuole essere davvero antifascisti, e se si vogliono limitare i rigurgiti nostalgici, si deve cambiare il modo in cui si svolge l’azione politica, che è vista come inadeguata a risolvere i problemi dei cittadini, e che induce i giovani a cercare le risposte in certe derive di estrema destra. Sempre più spesso prevale la sensazione che chi ha il potere politico faccia come vuole, che si tratti di una casta, che la trasparenza sia un optional, ed a questo si aggiunge la cronaca con gli scandali degli appalti, degli sprechi e degli interessi individuali dove spesso i politici e gli amministratori ne sono coinvolti e condannati. Insomma se si vuole combattere il fascismo, bisogna voler bene alla democrazia e molte delle forze politiche tradizionali hanno fatto tutt’altro, anche non prendendo le distanze da certo malcostume diffuso. Noi come Movimento 5 Stelle vogliamo provare ad essere la forza del cambiamento, che con il coinvolgimento dei cittadini e con la partecipazione, con la trasparenza, con il superamento di certe logiche, faccia ritornare la voglia di fare politica e di partecipare. Ma anche qua, a livello locale, sul rispetto delle minoranze, sul coinvolgimento, sulla mancata applicazione della concertazione, sulla capacità di ascoltare dobbiamo dire che qualche problema irrisolto e attuale c’è”.