
Il tema dell’antifascismo approda in Consiglio comunale a Lucca. A seguito dello striscione, innegiante a Mussolini, che pochi giorni fa il gruppo di Forza Nuova ha appeso davanti l’abitazione privata del sindaco Tambellini, ma anche a ridosso dei fatti accaduti sia a Como, sia di fronte alla redazione del giornale La Repubblica, i consiglieri comunali di Sinistra con Tambellini Daniele Bianucci, Pilade Ciardetti e Francesco Lucarini hanno infatti presentato una mozione, che ha già raccolto l’adesione di numerosi consiglieri del Partito democratico e di Lucca Civica, e che sarà discussa nella seduta di lunedì prossimo. La proposta di mozione, in particolare, impegna la giunta, “per la vicenda dello striscione, come per qualsiasi fatto similare dovesse verificarsi in futuro, a valutare l’opportunità di affidare ad un proprio legale di fiducia l’incarico di intraprendere ogni azione legale necessaria, al fine di fare emergere eventuali profili di reato commessi, come ad esempio l’apologia di fascismo”.
“Con la nostra mozione, vogliamo esprimere piena solidarietà al sindaco Alessandro Tambellini e alla sua famiglia – spiegano i consiglieri di Sinistra con Tambellini, Daniele Bianucci, Pilade Ciardetti e Francesco Lucarini –. Desideriamo inoltre impegnare sia il Consiglio comunale, sia la giunta, a promuovere occasioni di conoscenza e di riflessione rivolte in primo luogo ai giovani sui temi della non violenza, della pace, della tutela dei diritti umani, dell’antifascismo e dell’impegno contro ogni dittatura. Noi siamo la città di Don Aldo Mei e di Fratello Arturo Paoli; e ogni esaltazione del periodo più buio della storia italiana del secolo scorso e del suo principale responsabile, va respinto con decisione e con l’unità di tutte le forze democratiche. Deve inoltre essere sempre valutato attentamente dagli organi competenti se sussistano eventuali profili di reato commessi. L’episodio dello striscione di Forza Nuova di fronte alla casa del sindaco deve purtroppo a pieno titolo inserirsi in un clima di imbarbarimento ben più ampio e generalizzato, con episodi dalle caratteristiche intimidatorie e fasciste che sempre più spesso si ripetono nel nostro Paese, come ad esempio il blitz operato da squadristi naziskin del Veneto Fronte Skinhead a Como, nei locali della rete delle associazioni che operano a favore di migranti Como senza frontiere; o il raid davanti alla redazione del quotidiano la Repubblica”.