
Come per ogni elezione anche per le provinciali, visti i commenti del giorno dopo, hanno vinto tutti. Ha vinto il Pd, che pure ha perso un consigliere per la “coerenza di essersi presentato con il suo simbolo”. Ha vinto il centrodestra per la ritrovata unità e, nella fattispecie, hanno vinto le civiche di centrodestra a Lucca e chi Alternativa Civica ha ideato, ovvero la coppia Fantozzi-Giannoni. E nello specifico hanno vinto Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord, che in consiglio provinciale hanno eletto i propri rappresentanti mantendendo gli equilibri interni alla coalizione. E che dire della lista civica e di sinistra che ha visto unirsi le liste di sostegno alle maggioranze dei Comuni di Lucca e Viareggio? Vittoria anche per loro, nonostante i seggi conquistati siano gli stessi della scorsa tornata elettorale.
Per il resto a parlare sono i numeri. E sono questi che, forse, possono dire chi ha vinto e chi ha perso. Innanzitutto i votanti. Si è infatti elogiato l’affluenza ma i votanti, che due anni fa erano stati 392 sono scesi a 351. Vero che il corpo elettorale era inferiore, considerando che mancava all’appello il consiglio comunale di Pietrasanta, commissariato ma l’affluenza è scesa da quasi l’85 per cento al 76,3.
Poi i numeri comparati. Il Partito Democratico ha ricevuto 207 voti (che in voti ponderati si tramutano in 49108) contro i 250 della scorsa tornata elettorale (52709). 43 consiglieri, o sindaci, che non si sono recati alle urne o non hanno votato per i candidati del Pd. Guardando solo ai voti più ‘pesanti’ a mancare sono stati ben 14 elettori dei Comuni più grossi (sono stati infatti 44 rispetto ai 58 di due anni fa).
E Alternativa Civica per il Centrodestra? Ha preso due voti, in termini assoluti, in meno rispetto al 2015, precisamente 108 rispetto ai 110 di due anni fa. Che, in termini ponderati significa 25348 voti rispetto ai 25588 del passato. Sono saliti, però, i votanti dei comuni in ‘fascia E’, ovvero quelli più popolosi e più pesanti, che sono stati 29 invece di 21. Ma non abbastanza per compensare il calo in termini di voti ponderati a livello assoluto.
A contribuire all’elezione del quarto consigliere del centrodestra, quindi, è stato il risultato della terza lista, quella civica e progressista che ha riunito sostanzialmente Lucca Civica, Sinistra con Tambellini e le civiche pro Del Ghingaro. I voti, infatti, sono solo 4 in più (36 rispetto a 32), ma a livello di voti ponderati si parla di 10104 rispetto a 8888. ‘Merito’ dei nove voti in più conquistati nei comuni più popolosi. Non abbastanza, però, per conquistare un seggio in più, quello perso dal Pd, che invece è andato al centrodestra.
Abbastanza semplici le conclusioni. Il Pd ha perso appeal, non portando al voto alcuni dei consiglieri e sindaci eletti anche se del centrosinistra o perdendo qualche voto a favore della lista di sinistra. Il centrodestra ha mantenuto praticamente gli stessi voti, ma ne ha conquistati di più nei comuni grossi, con tutta probabilità Lucca dopo gli equilibri sono cambiati con il voto di quest’anno per il Comune. La lista di sinistra, infine, ha beneficiato dell’alleanza incentrata sui comuni più grossi ma paga qualche defezione dell’ultim’ora e non riesce ad eleggere il secondo consigliere, Maria Teresa Leone, oltre al viareggino Troiso.
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