Sindaco: “Centrosinistra vada unito alle elezioni”

11 gennaio 2018 | 15:35
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Sindaco: “Centrosinistra vada unito alle elezioni”

Le elezioni politiche si stanno avvicinando rapidamente e i vari schieramenti stanno iniziando a muovere i primi passi per la composizione delle liste e la scelta dei candidati. E proprio nel giorno in cui il Pd esce allo scoperto e propone ufficialmente i nomi di Stefano Baccelli e Andrea Marcucci come candidati nei collegi uninominali di Camera e Senato, arriva dal sindaco di Lucca Alessandro Tambellini un accorato appello all’unità del centrosinistra ed a prendere proprio Lucca come “modello”. Un caso, quello lucchese, in cui secondo il sindaco sono venuti meno i personalismi in nome del bene della cosa pubblica: “Alla vigilia delle elezioni politiche – dice il sindaco – abbiamo il dovere di prendere come esempio l’ampia condivisione di intenti e di prospettive che si è formata, a Lucca. Un’esperienza unitaria che, pure in una congiuntura generale difficilissima, ha consentito al centrosinistra di ritornare per altri cinque anni al governo della città. Un’esperienza che merita di essere valutata e ripercorsa anche a livello nazionale: come a Lucca, così alle prossime elezioni politiche dobbiamo essere in grado di costruire uno schieramento di forze largo fortemente orientato e sorretto dalle stesse finalità”.

“Stiamo entrando – prosegue Tambellini – in una campagna elettorale che si annuncia particolarmente difficile, con divisioni profonde che vanno ben oltre la normale dialettica politica. Purtroppo, sentiamo pronunciare propositi che mettono in dubbio i valori europei e che vorrebbero incrinare la stessa unità nazionale italiana mentre i cittadini sono sollecitati con paure spesso ingiustificate e con promesse dalle deboli fondamenta. Tutto questo sta generando una situazione estremamente confusa con grave perdita di credibilità per le formazioni politiche”.
“Il sistema proporzionale che regolerà la prossima tornata elettorale – insiste il sindaco nella sua analisi – richiede di costruire aggregazioni, alleanze in modo da poter raggiungere le percentuali di maggioranza utili a governare. Nel centrosinistra, in contraddizione con i presupposti della legge elettorale, si è assistito alla rottura dell’unità fra le formazioni politiche, unità nata sull’idea e sulle tradizioni tipiche della sinistra e del cattolicesimo progressista, sulle quali dieci anni fa si erano poste grandi attenzioni e notevoli speranze per far sì che il nostro Paese superasse i ritardi accumulati nei confronti delle nazioni più avanzate in un’epoca, fra l’altro, in cui la competizione e i rapporti economico-politici sono di dimensione planetaria. I tatticismi e l’inseguire i propri interessi particolari inevitabilmente condurranno i partiti, i movimenti e i singoli esponenti politici a una maggior distanza dai cittadini e renderanno il mondo politico ancora più autoreferenziale in un momento in cui, invece, deve prevalere il senso di responsabilità e, in particolare per il centrosinistra, la difesa di idee e di una storia comune per essere in grado di fronteggiare gli schieramenti avversari, mai come oggi tanto aggressivi. L’ampia condivisione dei nostri intenti ideali ci dà la possibilità di riaffermare costantemente i valori costituzionali e fondativi dell’Europa, mai minacciati prima d’ora in modo tanto palese da una destra eclettica e contraddittoria e da un movimento che sulla distruzione della politica ha costruito se stesso, privo tuttavia di una progettualità di governo riconoscibile e coerente. Per questo il mio richiamo va alle componenti più responsabili del centrosinistra affinché trovino le giuste linee di collaborazione capaci di unire le forze e di assicurare un governo credibile al nostro Paese, che di sicuro ha fatto passi avanti per uscire da una crisi decennale e che tuttavia vive ancora condizioni di criticità tali da non consentire avventure inopportune”.
Tambellini conclude il suo appello ribadendo ancora il punto iniziale: “Come abbiamo fatto e facciamo a Lucca è indispensabile creare ambiti aperti di discussione, non ripetere errori del passato determinati da irrimediabili e reciproche chiusure, ma essere in grado di esprimere una sintesi unitaria che non ceda alla tentazione di una campagna fratricida. L’Italia non ha bisogno di macerie politiche e istituzionali, rispetto alle quali servirebbero anni e anni per rimediare, ma di costruttori di prospettive capaci di sapersi confrontare e convincere con gli altri”.