Per Lucca: “Da risolvere anche la questione stadio Porta Elisa”

Bene la ricerca di un nuovo assetto societario per la Lucchese ma bisogna pensare anche agli impianti e soprattutto allo stadio. E’ questa la posizione che Per Lucca e i suoi paesi esprime riguardo agli ultimi sviluppi sull’ingresso di nuovi soci nella compagine rossonera. “Vediamo – osservano da Per Lucca e i suoi paesi – che la Lucchese, principale società sportiva professionistica della nostra città, sta cercando con fatica di darsi un assetto societario più stabile che le permetta in futuro di evitare di essere un’altra volta cancellata dal calcio che conta. In questa fase il sindaco Tambellini si sta impegnando per mettere in contatto i proprietari della società rossonera con imprenditori interessati ad affiancarli nella gestione o a concedere significativi contributi sotto forma di sponsorizzazioni. Il nostro movimento ritiene però essenziale la risoluzione del problema degli impianti sportivi e soprattutto dello stadio”.
“Da un lato – si aggiunge – le normative attuali rendono costosa per i comuni la gestione degli impianti e regolarmente essi versano in non buone condizioni e risultano in tutto o in parte inagibili. Lo stadio di Porta Elisa non fa eccezione, considerato che da anni non è pienamente a norma e viene utilizzato con una significativa riduzione della capienza. Le difficoltà degli enti locali nel gestire gli impianti sportivi potrebbero essere superate se essi diventassero di proprietà delle società sportive professionistiche. D’altro canto, tali società sportive sarebbero capaci, agendo in modo tale da valorizzare in senso commerciale le strutture, di mantenerle o addirittura di farne una fonte di reddito. Per questo motivo Per Lucca spera che l’auspicata nascita di una società calcistica professionistica meglio organizzata e capace di programmare il proprio futuro sia concomitante con la cessione dello stadio e di altri impianti a tale società. Lo stadio in particolare dovrebbe diventare, con la gestione diretta della Lucchese, un contenitore di varie attività sportive, culturali e commerciali, capace di generare almeno le somme necessarie al proprio funzionamento. Gli stadi pubblici appartengono al passato, il futuro, se si vuol continuare a fare calcio professionistico in Italia è per gli stadi di proprietà delle società, strutturalmente belli, comodi, moderni, sicuri e con una perfetta visione del campo di gioco da ogni settore”.