
Autolesionismo a sinistra. La pensa così il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, che stigmatizza le polemiche a sinistra che si sono ravvivate negli ultimi giorni dopo il mancato appoggio di Liberi e Uguali alla candidatura di Gori in Lombardia.
“Un po’ d’anni fa – dice Del Ghingaro – al barino con gli amici, giocavo a “tressette alla meno”. In pratica il famoso gioco di carte, ma alla rovescia, lo scopo era fare meno punti possibile. Le battaglie, con spettatori curiosi e silenti, erano leggendarie e i caffè pagati, anche se costavano poche lire, pesavano lo stesso nei portafogli di studenti e disoccupati. Ecco, leggendo e vedendo quello che succede nella sinistra e nel centrosinistra, mi sembra di essere oggi in quel barino di provincia mente si tiene una mitica partita di tressette alla meno. Ogni giocatore pensa e studia le mosse per perdere punti, con scaltrezza e determinazione adotta la strategia perdente, perchè quella vincente è subliminale e alta (che in pochi eletti capiscono) ed ha come elementi fondanti: la purezza, l’intelligenza, il genio. Quindi si lavora per perdere, ma si mantengono inalterati i valori, inossidabili gli ideali, granitici i principi”.
“E allora – prosegue il sindaco in via di metafora – giù calate di carte vincenti per riuscire a perdere meglio, per dare il senso della limpidezza del gesto, del segno segreto che ammicca e cambia in peggio la partita. E il tutto naturalmente, in “quattro amici al bar”, con le proprie carte, i sostenitori in piedi o seduti dietro di loro, il via vai dei frequentatori abituali, le chiacchiere e le battute feroci. Poi, alla fine, naturalmente si becca il solito caffè, pagato o da pagare, ci si prende in giro con sarcasmo e, consapevoli e forti di essere dalla parte del giusto, si torna a casa, senza rancore e senza vittoria. Applausi”.